domande di un utente e risposte del Dottor Tassiello II° parte

Ciao Marzia,
provo a rispondere alla seconda domanda che ci è stata rivolta, scusandomi per il ritardo; la ripropongo per fare memoria: PERCHE’ SE UNA PERSONA (UOMO O DONNA CHE SIA) CON UN HANDICAP MOTORIO, UN NON VEDENTE,  UN NON UDENTE… DEVE LOTTARE PER FAR VALERE IL SUO DIRITTO AD UNA VITA SENTIMENTALE E SESSUALE? PERCHE’ DOVRA’ FARE MOLTA PIU’ FATICA NEL TROVARE UN PARTER SIA ESSO NORMODOTO O LIEVEMENTE DISABILE? PERCHE’ MOLTA GENTE PENSA CHE A UN DECIFIT FISICO NE CONSEGUE UNA DIMINUZIONE DELL’INTELLICENZA E DELLA SFERA EMOZIONALE, MENTRE IN REALTA’ QUEST’ ULTIMI DUE FATTORI SONO UGUALI SE NON SUPERIORI ALLE PERSONE DEFINITE “NORMODOTATE“?
Inizio rispondendo alla parte finale della domanda per quanto concerne la relazione tra deficit motorio e diminuzione dell’intelligenza e della sfera emozionale, perché sono temi a cui mi sento preparato a rispondere, anche se modestamente; per il resto della domanda ho coinvolto Giacomo e la sua personale intelligenza ed emotività, nonostante il suo deficit motorio: Già in questo coinvolgimento e nella stima e riconoscimenti, che riceve da più parti, c’è la mia risposta a quanto sopra, ma aggiungo che non è sufficientemente chiaro che cosa è l’intelligenza, se non partiamo dall’impegno che ciascuno mette nel raggiungere gli obiettivi, più che attenersi ai questionari sul quoziente intellettivo (criticato da fonti autorevoli). Che dire della sfera emozionale, per cui ci vorrebbero fiumi di parole e citazioni, una per tutte vale il notevole lavoro di Daniel Goleman “Intelligenza Emotiva- Che cos’è – Perché può renderci felici“. Possiamo fare personali verifiche attraverso l’amore (emozione più importante di tutte) che intercorre tra ciascuna madre e ciascun figlio. Segue la lettera di Giacomo, con cui stiamo facendo un importante lavoro di equipe su questi temi:
Caro Francesco,
rispondo con molto piacere alle domande di Marzia, con una sola frase:
Parliamone di più, intanto! Secondo me “parte” tutto da qui. La
persona disabile dovrà ancora lottare per avere diritto alla vita
sentimentale e poi sessuale, che hanno tutti gli altri, finchè tutti,
disabili e non, penseranno ad altro e non affronteranno il Problema.
Parlo volutamente di “Problema”, perchè di questo si tratta nella sua
accezione “complessa e problematica”. La Disabilità è ancora “vista”,
anche da molte Persone Disabili, solo nei suoi aspetti pratici o di
“facile risoluzione” legati alla semplice mobilità, (metto uno
“scivolo” o una pedana e risolvo tutti i miei problemi e degli Altri
“come me”). Si tende a tralasciare o volutamente Ignorare la Sfera più
importante e “fondante”, della Persona: Quella Sentimentale e
Relazionale, perchè più complessa e facile a Fraintendimenti e-o
Distorsioni. Bisogna proprio per questo parlarne di più, senza PAURA
DELLE PAROLE E CON LA CHIAREZZA “DELL’ESPERIENZA”. SOPRATTUTTO LE
PERSONE CON DISABILITà DEVONO AVERE PIù CORAGGIO! POI ANCHE IL
“PREGIUDIZIO” DEI “Normodotati” (CHE SPESSO NASCE DALLA  PAURA DI CIò
CHE NON SI CONOSCE E NON SI VUOL CONOSCERE), DIMINUIRà e sarà meno
“presente”, ( non credo che possa mai scomparire, perchè non
SCOMPARIRà MAI L’HANDICAP E LA DIVERSITà); ma testimonianze coraggiose
e chiare come quelle di Marzia vanno sicuramente in questa direzione:
FINALMENTE!
Un caro ed affettuoso saluto a te e a Marzia.
A presto
Giacomo Spartano
 

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domande di un utente e risposte del Dottor Tassiello I° parte

Giorni fa, mi è arrivata una mail all’ indirizzo del sito. Non era per me, ma era per il Dottor Tassiello, responsabile della categoria “handicap e sessualità“. Mi sono fatta da portavoce ed ora pubblico le domande e le risposte  integralmente.

EGREGIO DOTTOR TASSIELO, INNAZI TUTTO LE FACCIO I COMPLIMENTI PER I SUOI ARTICOLI E PER QUESTO SITO CHE SEGUO Già DA DIVERSI MESI. LE SCRIVO PERCHE’ MI PIACEREBBE SAPERE LA SUA OPINIONE SU ALCUNI MIE INTERROGATIVI.
MI POTREBBE SPIEGARE BREVEMENTE PERCHE’, ANCORA OGGI NELLA NOSTRA SOCIETA’ SONO RADICATI I PREGIUDIZZI PER I QUALI,  SE UNA GIOVANE  HA PIU’ DI UN PARNER è CONSIDERATA UNA PROSTITA, MENTRE SE SI TRATTA DI  UN RAGAZZO VALE LA REGOLA CHE Più DONNE HA, PIU’ E’ “FICO“? PERCHE’ SE UN UOMO RACCONTA A I SUOI AMICI CHE IN UNA SETTIMANA è USCITO CON DUE, TRE  O Più DONNE RICEVE COMPLIMENTI E BATTUTE CHE LO ESALTANO, MENTRE SE UN RAGAZZO è TIMIDO… VIENE EMARGINATO E CONSIDERATO UNO IELLATO?

PERCHE’ SE UNA PERSONA (UOMO O DONNA CHE SIA) CON UN HANDICAP MOTORIO, UN NON VEDENTE,  UN NON UDENTE… DEVE LOTTARE PER FAR VALERE IL SUO DIRITTO AD UNA VITA SENTIMENTALE E SESSUALE? PERCHE’ DOVRA’ FARE MOLTA PIU’ FATICA NEL TROVARE UN PARTER SIA ESSO NORMODOTO O LIEVEMENTE DISABILE? PERCHE’ MOLTA GENTE PENSA CHE A UN DECIFIT FISICO NE CONSEGUE UNA DIMINUZIONE DELL’INTELLICENZA E DELLA SFERA EMOZIONALE, MENTRE IN REALTA’ QUEST’ ULTIMI DUE FATTORI SONO UGUALI SE NON SUPERIORI ALLE PERSONE DEFINITE “NORMODOTATE“?

LA RIANGRAZIO MOLTO, UN UTENTE DEI TANTI.

Carissima Marzia,
sono molto contento per il tuo messaggio e rispondo con piacere, ma anche con molta umiltà, per i miei limiti.
Le domande della persona che ci segue meriterebbero una risposta collegiale che solo un dibattito ampio, aperto a persone che vivono la realtà del proprio quotidiano personale, familiare e sociale, può provare a rispondere.
Da qualche tempo insieme a Paolo Conte, presidente dell’Associazione HANDIAMO e Giacomo Spartano e altri “Compagni di buona volontà” stiamo affrontando proprio questi temi in una rubrica televisiva,.
Da questi incontri televisivi non emergono risposte, ma l’impegno dei partecipanti a riflettere insieme su temi che in un recente passato venivano vissuti e tenuti celati in famiglia, quando ciò era possibile, ma più spesso in istituti molto discutibili.
Premesso ciò, provo a rispondere, ripeto con modestia e umiltà.
Le persone timide mi stanno molto a cuore, anzi le comprendo pienamente, perchè, nonostante i miei 63 anni sono sostanzialmente timido!!!! Nel mio lavoro, quando incontro queste persone, che sono molte …. fortunatamente … suggerisco la lettura di un libro scitto da due colleghe dal titilo esplicito “MEGLIO TIMIDI” che scitto, da due donne la dice lunga e con molta più chiarezza di quanto potrei e saprei fare io. In una società prevaricatrice e con l’evidenza dei bulli e dei mobber (che, fortunatamente sono una esigua minoranza) sono sempre più numerose le donne che si “contendono” i poveri timidi, ma simpatici e gentili.
Per i pregiudizi ci vorrebbe un vero e proprio convegno, ma non abbiamo le giuste risposte; i ragazzi che mettono le “tacche” si autosqualificano autonomamente; mentre per le fanciulle ci vuole un discorso a parte, frutto di molte ricerche, per cui ne ho fatto oggetto di un articolo a se, che possiamo pubblicare a parte. molto brevemente posso accennare che la promiscuità delle fanciulle è causa di malattie (senza scomodare l’AIDS) CHE SONO ASSENTI SE IL PARTNER è SEMPRE LO STESSO. Questa considerazione ha molto a che fare con l’acidità vaginale e la basicità del liquido seminale.
L’AMORE nelle coppie “Miste” è un tema molto difficile nel quale non mi avventuro “in solitaria” ma  chiedo aiuto agli amici per fare una “cordata”; quindi faccio appello alla pazienza di chi ci ha scritto e che ringrazio di cuore.
Un forte abbraccio
Francesco
 

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IL MITO DI ULISSE (Il fascino dell’avventura)

LE RISPOSTE DELLO PSICOSESSUOLOGO

IL MITO DI ULISSE. Il fascino dell’avventura.

di  FRANCESCO TASSIELLO.

La storia di Ulisse, nonostante il tempo trascorso, mantiene il suo fascino ed una forma di attraente attualità. L’eroe omerico si propone, in particolare verso i giovani, con una caratteristica che lo contraddistingue e lo fa preferire ad altri illustri eroi storici. Gli ingredienti che compongono e contraddistinguono il fenomeno sono numerosi e variopinti; di questi alcuni contribuiscono a farne, insieme al mito, anche la sindrome. Per cui il titolo può diventare MITO E/O SINDROME DI ULISSE, perché l’eroe di Omero, oltre alle doti guerrieri di condottiero, le sue strategie belliche, e le sue astuzie, si è posto alla nostra attenzione anche per le sue curiosità umane e le sue debolezze psicologiche che lo hanno visto cedere alle tentazioni di vario genere, che oggi chiamiamo dipendenze. Le cronache con crescente frequenza ci raccontano storie tragiche di novelli eroi omerici che, in passato si avventuravano nel mondo fuggendo dalla famiglia, metafora dell’isola omerica, adesso fuggono rifugiandosi nelle droghe di varia natura. Gli episodi di alcolismo, di impasticcamento da estasi, di fumo di vario genere, e quant’altro il mercato del facile edonismo è in grado di offrire, sono ormai puntuali ad ogni week-end. Nonostante le numerose campagne preventive condotte in maniera “efficace ed efficiente“, gli avvertimenti proposti dalle tragedie puntuali ad ogni suddetto week-end, i progetti portati nelle scuole, e quanto altro ritenuto utile, il persistere delle offerte di sostanze incriminate sul mercato fanno realisticamente pensare che c’è una domanda crescente. La legge del mercato è rappresentata dalla domanda e dall’offerta. Alcune sostanze sintetiche possono essere prodotte facilmente e abbondantemente, per cui aumenta l’offerta  e la domanda ne trae vantaggi economici; il prezzo diminuisce e diventa accessibile alle tasche dei giovanissimi. Il viaggio di Ulisse continua inarrestabile. Non è casuale che uno dei termini utilizzato per l’uso/abuso di sostanze, oltre allo sballo è il viaggio. Non possiamo prenderci in giro e prendere in giro i giovani dicendo loro solo gli aspetti negativi e dannosi dell’uso di sostanze; perché non funziona. Allora, paradossalmente diciamo che è buona e fa bene, come una medicina, che come tale viene rifiutata; ma non voglio scherzare, per rispetto delle numerose famiglie colpite dalla tragedia. Un giovane ragazzo ha raccontato, forse unico nel genere, che si è trovato ad una festa, in un gruppo intorno ad un tavolo, in cui girava il “fumo“ come se fosse una catena di montaggio; c’era chi preparava il tabacco, chi aggiungeva la miscela, chi “rullava“, con una capacità professionale stupefacente. La cosa altrettanto stupefacente del giovane ragazzo è stata la sua astensione, nonostante le reiterate provocazioni ad ogni passaggio dello spinello nelle sue mani. Possiamo semplicemente dire bravo al ragazzo ed alla sua capacità assertiva (proposta come acquisizione indispensabile dai progetti di educazione sessuale nelle scuole), se non fosse per il suo personale disappunto e rincrescimento per il sentirsi escluso dal gruppo a causa della sua paura e timidezza. Anche quest’ultima caratteristica di personalità, per la quale è chiamato ad intervenire lo psicologo, deve essere riconsiderata e quasi rivalutata; ma anche qui non voglio scherzare, per rispetto dei numerosi giovani, che per timidezza sono oggetto di scherno ed isolamento dal gruppo. L’offerta di queste sostanze, che rappresentano il facile guadagno per le mafie di tutto il mondo, toccano la voglia di tutti coloro che ardono dal desiderio di provare sensazioni sempre nuove ed ammalianti, così come Ulisse nell’incontro con le sirene non resiste alla tentazione di offrire a se stesso ciò impediva ai suoi compagni di avventura. Ulisse ci ha insegnato molte cose, e forse, con le sue numerose strategie, potrebbe esserci ancora utile. Ma… il mercato delle sostanze, di cui l’alcool e l’eroina sono gli esemplari più appariscenti, rispondono ad esigenze di mercato gestite dai governi di paesi che ne traggono tali vantaggi che sopportano gli “svantaggi“ dei piccoli orfani e privati della buona Penelope.
Per maggiori informazioni sul tema si può telefonare direttamente al Dottor Francesco Tassiello 392-9753748 o 06-9852852; E-mail: francesco.tassiello@tiscali.it

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