Dalla cantastorie Zoe la testimonianza di chi ha deciso di essere nel mondo. Fonte: http://www.fattiitaliani.it/news.asp?id=1857

ARTICOLO ED INTERVISTA. 

Nata Viva è il romanzo di esordio, cui si accompagna uno spettacolo teatrale, di Zoe Rondini. Un romanzo che segue la sua vita dall’adolescenza in poi. Un racconto antipedagogico da cui si respira tutto il vizio di vivere attraverso le difficoltà.

Lei è Marzia e “Nata viva” è il racconto della sua nascita e poi del suo cammino, un pò più difficile, attraverso la vita e le sue avversità, costellato anche da momenti belli, che ti piovono addosso tra cervello e cuore.
La differenza nella vita di Marzia, il cui pseudonimo è Zoe Rondini, sono 5 minuti.
Cinque minuti in cui non ha respirato, in gergo medico si chiama anossia, ed il sangue non è riuscito ad arrivare al cervello.
Poi Zoe comincia a respirare. E a vivere. Ma quei cinque minuti le hanno cambiato la vita.
Giuseppe Pontiggia nel suo libro “Nati due volte” dice che i bimbi con disabilità hanno due nascite. La prima è resa più difficile dalle peripezie della vita. La seconda dipende da quanto amore sapremo dar loro.
È proprio l’amore per la vita, il vizio di vivere, che permetterà a Zoe di superare tanti ostacoli.
“… Cammino un pò male, parlo un pò male, controllo un pò male i movimenti delle mani, delle dita, dei bulbi oculari… – si legge nel libro-autobiografia – non ho un movimento, un arto o un muscolo che non fa capo al mio sistema nervoso centrale che non sia stato lesionato a causa di quei cinque minuti”.
Ma chi la dura la vince e Marzia, alias Zoe, non rinuncia ad “essere nel mondo”.
Così imparerà con suoi tempi a camminare, a parlare, a leggere e all’età di nove anni scoprirà la inesauribile passione per la scrittura, cominciando a scrivere i suoi primi racconti.
Ma a tredici anni un lutto doloroso spezza il suo cammino, e per ritrovare senso e significato Zoe comincia a scrivere questo romanzo, a fissare i pensieri sulla carta per dar loro contorni di realtà ed alleviare un dolore che scava dentro.
E continua a farlo ad intervalli regolari.
Così questo romanzo cresce camminando in pari con il progredire della sua vita.
“Nata viva” vuole essere un racconto appassionato e antipedagogico, caratterizzato da uno stile “rapsodico, squisitamente discontinuo, frammentario e spesso profondamente ironico”.
Ma lasciamo la parola a lei che ne racconta la genesi.

L’INTERVISTA
Come raccontare stati d’animo e sensazioni ti ha aiutato a dare contorni più definiti alle cose ed a superare fasi difficili?
Sai Tania la lentezza che caratterizza la scrittura rispetto al pensiero, mi ha aiutata a capire, metabolizzare e in un certo modo rielaborare il mio vissuto. La scrittura è stata una compagnia fedele negli anni della mia adolescenza.
Io sono una persona che tende ad ironizzare sui propri limiti, i mie difetti, le cose che non sono in grado di fare, ma mi piace anche scherzare sugli altri.
Ecco sono questi gli elementi che mi hanno aiutato a superare i momenti difficili e le due cose – ironia e scrittura – per me, vanno a “braccetto” .

Com’è nata l’esperienza teatrale e quale tassello in più ha aggiunto al tuo percorso?

Negli anni della mia adolescenza ho fatto molto teatro. Dopo la pubblicazione del libro ho cominciato una serie di incontri nelle scuole medie inferiori e superiori dove raccontavo alcune “tappe” della mia vita e Matteo Frasca – il mio consulente letterario- leggeva delle pagine del mio libro. I ragazzi si sono dimostrati molto interessati a questo “nuovo progetto pedagogico” – in genere a scuola non si fanno questo tipo di esperienze – dicevo che l’attenzione dei ragazzi e il loro entusiasmo a farmi ogni genere di domanda.
Il loro entusiasmo ha spinto me e Matteo a creare un vero e proprio spettacolo teatrale per entrare in contatto con altre persone e altri contesti.
Lo spettacolo si intitola LA CANTASTORIE ZOE.
Il debutto è stato un successo inaspettato, è per questo che i gestori del teatro ci hanno proposto una replica che si terrà il 26 giugno alle 21.00, al Teatro Abarico in via dei Sabelli 116, a Roma zona San Lorenzo.

Se dovessi dirlo in poche parole dove sei oggi e dove vorresti andare?
Questa è la domanda più complicata!
Mi piacerebbe scrivere un altro libro, ed ora che ho potuto arricchire il mio curriculum vitae non sarebbe male trovare un lavoro retribuito in ambito pedagogico.
Infatti e mi sono laureata in scienze della formazione e dell’educazione. Mi piacerebbe anche poter trovare un lavoro in ambito letterario data l’esperienza del libro, la mia passione per la scrittura ed anche perché sto per ultimare il mio percorso di laurea magistrale in editoria e scrittura.
Purtroppo in Italia è difficile in primis trovare lavoro. Figurarsi, ahimè, uno che sia anche corrispondente al proprio percorso di studi e formativo.
Comunque non disperiamo!

di Tania Sabatino

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