L’esperienza di un piacere intenso (aggiornato il 31/07/14)

Dopo i numerosi articoli sulla sessualità in questo portale, mi sono resa conto di non aver affrontato un particolare momento dell’esperienza sessuale: l’orgasmo. Per questo vi propongo questo  post nel quale voglio soffermarmi sulla magia del piacere femminile, più complesso di quello maschile, più “meccanico“ e semplice da raggiungere. Per parlare di tutto ciò mi avvarrò di testi scientifici, ed informazioni selezionati nella grande quantità, più o meno attendibile, che si trova in rete.

Da dove deriva la parola orgasmo? La spiegazione la offre il dizionario Treccani: dal greco  ὀργασμός, der. di ὀργάω «essere pieno d’ardore, di voglia ardente».

Sulla Non Enciclopedia si leggono delle spiegazioni sarcastiche, ma si sa che l’ironia cela sempre un fondo di verità: nella specie umana, sia uomini che donne possono avere l’orgasmo. Gli uomini lo hanno sempre saputo, ma per secoli hanno tentato di nascondere questa verità alle donne per evitare che queste ultime li caricassero di responsabilità. D’altronde gli uomini non sono nuovi a certe mistificazioni: fino a vent’anni fa avevano fatto credere alle donne che la saliva femminile avesse proprietà antibatteriche.

Negli uomini l’orgasmo si presenta come un picco rapido di eccitazione seguito dall’eiaculazione, a cui segue la fase che in termini scientifici i sessuologi chiamano “fase dell’ho-avuto-quel-che-cercavo-per me va bene così- buonanotte“.

Nelle donne l’orgasmo è molto più incerto, più difficile e più problematico da raggiungere.

L’orgasmo è per lo più associato, in ambedue i sessi, ad altri tipi di azioni involontarie, come emissioni verbali, di solito vocali.  L’orgasmo si accompagna altresì a spasmi muscolari in diverse parti del corpo e a una sensazione di generica euforia.

L’orgasmo femminile è da sempre circondato da un alone di mistero dovuto in parte al fatto di non essere testimoniato, come invece accade per quello maschile, da alcun segno esteriore e visibile. Come recitava Giorgio Gaber: “Per l’uomo è chiaro, è evidente: quando arriva al massimo c’è la prova, ma le donne come funzionano? Maledizione! Non c’è la prova!“.

Per raggiungere il culmine del piacere, un segreto da tener presente, risiede nel fatto che la stimolazione diretta, o indiretta, del clitoride è probabilmente sempre essenziale per il raggiungimento dell’orgasmo femminile!

Molto spesso non vi è nessun automatismo per raggiungere l’estasi del piacere femminile, è “sufficiente“ che lei venga stimolata in modo prolungato e adeguato e che il rapporto avvenga in un contesto di sintonia, intimità, tranquillità e passione.

La donna, a differenza, dell’uomo può raggiungere molte volte l’apice del piacere in un breve arco di tempo. A volte capita che  l’uomo pensi solo a se stesso e non intenda minimamente far star bene la propria partner, questo atteggiamento è più frequente di quanto non si creda. Viceversa se un uomo fa di tutto per far star bene più e più volte la propria donna la coppia è più affiatata e duratura.

Ma che cosa accade esattamente in una donna durante l’orgasmo?

Anche in questo caso la dicotomia tra orgasmo maschile, meccanico e sempliciotto, e quello femminile, complesso e dinamico, si ripropone. Mentre negli uomini vi è un variabile lasso di tempo in cui non è possibile riprendere la sequenza eccitazione-orgasmo, nelle donne è a volte possibile che la curva dell’eccitazione risalga e che si raggiunga nuovamente il picco del piacere.

Certamente questo è un modo molto distaccato di descrivere un’esperienza estremamente complessa e personale che non può essere ridotta ad un mero meccanismo fisiologico. L’orgasmo femminile, come tutto ciò che concerne il piacere sessuale, è, infatti, un fenomeno essenzialmente psicosomatico (Kaplan, 1974) ed è regolato non solo a livello genitale ma anche a livello centrale e pertanto condizionato da pensieri, emozioni, convinzioni, vissuti e significati. È questa complessità della donna che in condizioni normali rende il piacere un traguardo unico ed estremamente importante da raggiungere. Di certo se c’è amore e passione sarà più facile viversi l’apice del piacere diversamente se l’atto sessuale è meccanico, c’è meno attenzione a questo aspetto.

I massaggi tantrici sono indicati per raggiungere uno o più orgasmi, cosa che non sempre accade del rapporto sessuale.

Il fatto che la risposta sessuale sia regolata anche a livello emotivo e mentale comporta non poche complicazioni: molti disturbi sessuali, che sono conseguenza di paure, idee, convinzioni che influiscono negativamente sul normale andamento delle diverse fasi.

Ad esempio, ci sono persone molto allarmate dall’idea di manifestare di fronte al partner un’emozione così intensa, che fa sentire vulnerabili. Altri possono non accettare di dipendere da qualcun altro per ottenere sensazioni così vigorose e ne fanno una lotta di potere. Questa lotta sotto le lenzuola può essere anche una lotta tra sessi “io sono il maschio ed io devo godere, tu donna non ne hai il diritto e ciò non è un mio problema“.

Abbiamo detto, inoltre, che durante l’orgasmo c’è un leggero annebbiamento della coscienza: molte persone hanno paura di perdere il controllo e questo può causare anorgasmia, ovvero l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo dopo una fase di adeguata eccitazione. In realtà quello che accade è un restringimento del campo di coscienza, come quando si va al cinema o si legge un libro molto intensamente e ci si immerge in quel mondo per goderselo appieno. Durante questa fase la coscienza si offusca, ma non c’è assenza di coscienza di sé. Ci si lascia andare attivamente, orientando la coscienza verso l’esperienza sessuale, ed è possibile riprendere il controllo della situazione in qualunque momento.

Il restringimento del campo di coscienza porta alla riflessione su di un altro mito relativo all’orgasmo, quello della simultaneità: l’orgasmo, proprio per questa lieve alterazione della coscienza, è il momento in cui si è maggiormente concentrati su se stessi e quanto più è intenso quanto più si sta da soli. Al massimo è un fenomeno contemporaneo, ma di scarsa condivisione. Forse la sincronia fa sentire un po’ meno colpevoli, un po’ meno egoisti, ma essere molto attenti all’altro non aumenta il piacere, distrae, invece, dall’esperienza fisica, facendone perdere una parte.

A mio avviso si dovrebbero tener presenti tempi e modalità diverse, donare piacere e non pretendere di godere insieme. Spesso si pensa solo al proprio soddisfacimento ed alla domanda dell’uomo “tesoro hai goduto“ il sì diventa doveroso. Perché non tenere presenti le normali differenze che ci sono tra uomo e donna anche in questo campo? Chissà se tanti post serviranno a fare un’informazione migliore ed aumentare un pochino la coscienza di chi s’informa.

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