Terza ed ultima conferenza: liberta di stampa e diritti umani

Della Redattice del sito

Diritti umani, democrazia, libertà di stampa. L’interdipendenza fra questi 3 concetti è evidente. Una stampa libera è essenziale per una società democratica: diritti politici e le libertà civili possono essere garantite se e solo se i giornalisti possono fare il loro lavoro liberamente. Quando l’indipendenza dei media è minacciata, a rischio sono i fondamenti delle libertà individuali.
Ahmat Zeidane Bichara giornalista del Ciad e rifugiato politico in Francia.
Cai Chongguo esperto di censura sul wed in Cina.
Robert Ménard fondatore e segretario generale di Reporters sans Frontiéres
Enzo Nucci Rai sub-Saharan Africa bureau chief a Nairobi
Mauro Sarti giornalista e docente di comunicazione giornalistica all’Università degli studi di Bologna (moderatore)
Jeta Xharra dirittrice del Balkan Investigative Reporting Network in Kosovo

Questa conferenza si apre con Enzo Nucci, giornalista di Rai sub-Saharan Africa bureau chief a Nairobi, che invita l’Italia a riflettere sul fatto che ancora oggi in molti paesi non c’è il rispetto dei diritti umani, il diritto alla vita e alla libertà di stampa. Il giornalista ha vissuto in Africa ed è rimasto colpito dalla forza della popolazione che vuole migliorare la propria condizione e si dà da fare con energia e positività per costruirsi un futuro migliore. La presenza di Rai sub-Saharan a Nairobi –continua a spiegare il giornalista- è servita per far si che le grandi testate giornalistiche del mondo si sensibilizzassero sulla situazione di Nairobi- aprendo così delle loro redazioni sul posto. Questo, si spera che sia di buon auspicio, per attirare l’attenzione sui problemi e le risorse di tutta l’Africa.
La parola passa ora a Ahmat Zeidane Bichara; ho ascoltato attentamente la traduzione della sua esperienza umana e professionale ma non l’ho potuta registrare,  comunque ho ascoltato tutto nelle cuffie della traduzione, i contenuti, a mio avviso, erano molto toccanti e quindi non mi rimane difficile scriverli ricordarli a distanza di una sola settimana.
Il giornalista è costretto a vivere in Francia, lontano da moglie e figli, poiché i suoi articoli infastidivano il governo del suo paese.
Lui infatti ha spiegato che, fino a pochi anni fa,  i giornalisti ritenuti scomodi venivano perseguitati e fatti sparire. Le loro famiglie erano poi ammassate (ma a me viene da dire “deportati“) in grandi alloggi dove erano soggetti a torture, nella speranza che tutta questa brutalità portasse a delle  confessioni. Quindi il governo del Ciad risaliva così a dove si trovavano e cosa facevano i loro mariti; ovvero i “giornalisti scomodi. I bambini –continua a raccontare Zeidane Bichara-  vengono mal nutriti per giorni, dormono male, da qui a farli diventare “bambini soldato“ non passa molto! Per fortuna da pochi anni a questa parte la situazione è cambiata e queste “case degli orrori“, nello stato del Ciad non esistono più.
Tuttavia persiste il controllo di stampa e midia e non è raro che i giornalisti sul posto ricevino delle minacce di morte e che le persone rifugiate all’estero non possano più tornare nel paese di origine.
La parola passa ora a Cai Chongguo il quale parlerà della situazione riguardante la censura in Cina. L’intervento di questo giornalista mi è sembrato estremamente moderato. -La censura in Cina esiste e viene attuata dal Governo. È vero che il Governo controlla tutte le notizie che vengono messe in rete, molto spesso tante notizie vengono cancellate, ma da quando una notizia viene messa su un blog o su un sito, a quando viene fatta sparire passano ore e a volte giorni. – Il giornalista prosegue la sua testimonianza –  In questo lasso di tempo molte persone residenti in Cina e non, possono leggere e commentare le notizie.
Secondo me Cai Chongguo è stato molto moderato perché non ha dato un giudizio negativo o di parte, sia sul suo paese sia sul Governo. A mio avviso è stato troppo cauto quasi avesse paura di prendere una posizione. Ultimamente tutto il mondo è stato spettatore dei dissidi tra Cina e Tibet, si sa che la dittatura cinese ha fatto di tutto per ostacolare le manifestazioni e non mostrare cosa stava realmente accadendo alle varie tv internazionali.
Prima dell’episodio del contrasto tra Cina e Tibet, che conosciamo in quanto sono stati trasmessi da tutti i telegiornali solo perché coincideva con il grande evento delle olimpiadi in Cina, non sapevamo molto.
Queste olimpiadi potevano, forse avere lo scopo di aprire un paese al resto del mondo. Di fatto non so se, e quanto quest’intento è stato raggiunto.
Mi chiedo, ancora: sono anni che in Cina c’è un regime di dittatura, come mai il mondo concentra la sua attenzione su questa brutale situazione solo per alcuni giorni? E poi, come è possibile che un giornalista cinese sia così imparziale? Altra domanda che mi viene in mente ripensando alla Cina ed a quel giornalista: perchè  in una conferenza internazionale Cai Chongguo abbia dato l’idea che sì, la censura esiste, ma che poi si possa aggirare e non sia un problema così concreto e rilevante come pensa tutto il resto del mondo?
La sera ripensavo a quanto può essere difficile fare il giornalista. Penso a me che per fortuna il caso ha voluto che nascessi in Italia. Ho ripensato a quanto è difficile accedere a questa professione: anche se scrivo, frequento la facoltà di giornalismo mi scontro con la realtà di questo  mestiere che da noi è riservato ad un ordine professionale, ed è un mestiere sempre più precario. Mi continuo a domandare se il mio grande amore per la scrittura sarà utile per una mia futura professione.
Diventare pubblicista mi sembra, per l’ennesima volta, un sogno difficile da raggiungere e ritengo ingiusto che l’albo, e la professione giornalistica non tengano presente l’impegno mio e di tanti giovani che scrivono e gestiscono siti e blog.      
Mi piacerebbe leggere i commenti di  ragazzi come me, ma anche di giornalisti affermati, aspiranti giornalisti, professori e di tutti voi che avete delle idee sugli argomenti delle conferenze e sulla scrittura in generale. Questo, in conclusione, è l’invito che rivolgo agli affezionati del mio sito, ma anche a chi lo ha scoperto da poco ed a chi lo naviga oggi per la prima volta!

        

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