Gli amici di Sant’Egidio: insieme per crescere, aiutare e aiutarsi.

La riunione degli amici della comunità di Sant’Egidio nel cortile di un antico monastero, oggi museo di Roma in Trastevere.
All’ombra protettrice di un amplissimo albero. Ha voluto significare la “La liberazione della diversità dei corpi e delle menti“, dalla costrizione e la sofferenza attraverso la libertà che l’arte moderna consente.
Al di là del valore del prodotto artistico, le difficoltà di comunicazione dei propri sentimenti sono superate con il messaggio dell’arte.
Questo consente di scendere nella profondità del pensiero di ciascuno, e di verificarne gioie e dolori, volontà di essere e agire, il riscatto dalla discriminazione.
Non solo la pittura ha dominato un anno di impegno artistico, guidato in sintonia di visione da istruttori amorevoli; ma anche l’allestimento di cento lampade realizzate con il “diseiner“ così creativo del genio italiano, ha consentito di illuminare di una luce simbolica il
“sogno di un mondo per tutti“, che Sonia una degli artisti ha espresso come obiettivo dell’anno di lavoro.
Nei quadri si raccontano le vicende degli zingari, di coloro che pieni di speranza si imbarcano per trovare terre più ospitali su fragili barche, per varcare i confini che non solo la geografia ma la mancata solidarietà fra gli uomini ha reso ostili.
Ma si raccontano anche i confini domestici, fra i “sani“ e gli “afflitti“, vuoi di imperfezioni di natura, vuoi per accidenti di vita, vuoi per il naturale declino delle forze e delle menti dovuto all’avanzare degli anni.
Un popolo molto consapevole di disabili, dei loro familiari , degli accompagnatori e di giovani volontari – presenti in gran numero nell’ampio cortile –Ha rinnovato la sua fiducia verso coloro che –come la comunità di Sant’Egidio – vivono con il sentimento dell’amicizia e della cura.
Non è senza significato che con il contributo degli artisti disabili che hanno lavorato per un anno vissuto insieme, la comunità abbia potuto far nascere sani 6000 bambini africani, preservandoli dall’AIDS.
Questa “reciprocità“ di vantaggi è esempio di quanto si può ottenere, se veramente ci si impegna a far sì che “il sogno di un mondo per tutti“ divenga realtà – vissuta-.

guardate le facce sodisfatte degli artisti su: http://www.micromosso.com/serie/pavani_5/index.html

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