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Giovani: la difficoltà di crescere

Da ormai due generazioni,  sono caduti molti tabù rispetto alla sessualità. Gli adolescenti di oggi possono confrontarsi con gli adulti su questo argomento; la nascita di consultori, l’educazione sessuale a scuola hanno permesso, a livello cosciente, una conoscenza più adeguata e reale del rapporto sessuale, facilitando l’accesso all’informazione e l’uso di metodi contraccettivi oltre ad un’educazione sanitaria di base. Tutto questo lo reputo giusto perché la famiglia, la scuola, la società si trovano a fare i conti con una realtà: i ragazzi di oggi in molte cose sono più precoci rispetto al passato, ed anche le loro paure, insicurezze, ansie… sono molto più violente ed arrivano in età più giovane, rispetto ad un ragazzo di due o tre generazioni precedenti a quella odierna.
Purtroppo però, se da una parte ci sono più mezzi per accedere all’informazione, dall’altra persistono pregiudizi e atteggiamenti discriminatori su ciò che riguarda l’omosessualità, la masturbazione e la verginità; questo perché gli adulti, per paura o per vergogna preferiscono evitare o ignorare chi presenta tali atteggiamenti.
Anche molti ragazzi, prendendo esempio da certi adulti, evitano, fanno sentire solo ed escluso dal gruppo il ragazzo con atteggiamenti di insicurezza, omosessualità, o semplicemente escludono il più “brutto“, il più “sfigato“, l’amico “timido“ e quello che “non piace alle ragazze“.
Nell’adolescenza rimanere solo, escluso dal gruppo di amici, rappresenta quanto di peggio ci possa essere. Significa essere rifiutato, essere diverso e  quindi avere qualcosa che non va, e questo genera solitudine, paura, isolamento, non accettazione di se stesso, ansie, e in alcuni casi terrore e atteggiamenti aggressivi o autolesionisti. Tali problematiche si possono riscontrare sia nei maschi sia nelle femmine. Comunque c’è da dire che  è in questa fase che si comincia a guardare con interesse l’amico o l’amica, si sogna il primo bacio o il primo fidanzato e si avvertono anche i primi batticuori.
Tutti questi sconvolgimento sono normali,  S. Freud se n’è interessato affermando che: “compito dell’adolescenza è il raggiungimento di una sessualità genitale attraverso l’abbandono dei primi oggetti d’amore infantile (i genitori interiorizzati): questo abbandono può avvenire solo attraverso una ripetizione delle dinamiche inconsce relative a queste prime relazioni, tale ripetizione è fondamentale per la rielaborazione dei conflitti psichici e il conseguente rimodellamento dell’apparato psichico.“ In questo periodo della vita l’adolescente si trova a fare i conti non solo con una nuova  sessualità, che arriva dopo la fase edipica e di latenza, ma anche con l’identificazione dell’Io, quindi la personalità, i divieti del Super- Io (la moralità e l’etica), le immagini ideali dell’Ideale dell’Io (le idealizzazioni, i principi ideali).
È senza dubbio un periodo difficile della vita di ogni persona, dove talvolta genitori ed insegnanti sono visti come un ostacolo, non possono capire i nostri sentimenti e cosa stiamo passando. Ma è solo un periodo della vita e si sa che i periodi, belli e brutti, prima o poi si superano.