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L’apice del piacere ed il consenso per scoprire noi stessi e gli altri

Sommario

L’orgasmo femminile. 2 [1]

L’orgasmo maschile. 3 [2]

Vivere la sessualità. 3 [3]

Raggiungere l’orgasmo con la masturbazione. 4 [4]

Da quando l’orgasmo non è più un tabù?. 5 [5]

Quando ritenersi pronto/a e come comportarsi 6 [6]

L’anorgasmia. 6 [7]

Il piacere nel rituale tantrico. 7 [8]

Qual è il legame fra orgasmo e Tantra?. 8 [9]

Nessuno è responsabile dell’orgasmo dell’altro. 8 [10]

L’orgasmo anale esiste davvero?. 10 [11]

Spesso si sottovaluta l’importanza che l’appagamento sessuale può avere sul benessere psicofisico delle persone. Dopo molti articoli e letture sui vari aspetti della sessualità, desidero soffermarmi sull’apice del piacere sessuale, prendendo spunto da diversi libri e ricerche. Partiamo da che cos’è l’orgasmo.

L’orgasmo è un’esperienza altamente soggettiva che porta l’individuo ad uno stato emotivo e fisico di benessere e di appagamento.

Dal punto di vista etimologico, il termine orgasmo deriva dal greco e vuol dire essere pieno d’ardore”.

Può essere inteso come un insieme complesso di reazioni neuromuscolari che si associano al momento di maggiore eccitazione sessuale provata dall’uomo e dalla donna.

Tali sensazioni vengono esperite in seguito alla stimolazione fisica degli organi sessuali e delle zone erogene di tutti i partner e grazie anche alle condizioni psicologiche e contestuali che vanno a costituire la base per potersi lasciare andare ad un coinvolgimento reciproco e ad un forte piacere erogeno.

Il dizionario Treccani riporta la seguente definizione: “Stato di eccitamento parossistico. In particolare, orgasmo sessuale, complesso evento psicofisiologico, di breve durata, che costituisce l’acme dell’eccitamento sessuale ed è accompagnato da un particolare stato di coscienza, intensamente piacevole: raggiunto in seguito a stimolazioni sia somatiche sia psicologiche, è caratterizzato da una serie di azioni neuromuscolari non controllate dalla volontà, che culminano per l’uomo nell’eiaculazione e per la donna in contrazioni perivaginali e altri fenomeni motori e secretori riflessi, determinando la risoluzione delle tensioni sessuali; con riferimento alla sessualità femminile, sono stati distinti un orgasmo vaginale e un orgasmo clitorideo (a seconda dell’area erogena più specificamente stimolata o a più spiccata eccitabilità)”. Già solo il vocabolario (testo non medico scientifico) mette in risalto il fatto che l’apice del piacere riguardi sia il corpo che la psiche.

L’orgasmo femminile

Attorno alla tematica dell’orgasmo della donna sono state elaborate negli anni diverse teorie come quella secondo cui esisterebbero un orgasmo clitorideo e uno vaginale, quasi fossero intesi come due tipi di orgasmo totalmente distinti e non come due “facce della stessa medaglia”. Già negli anni ’60 le ricerche di Master e Johnson hanno evidenziato come sembra non esistere alcuna differenza fra orgasmo clitorideo e vaginale.

La differenza sta invece nel tipo di stimolazione ricevuta a livello della clitoride che può essere stimolata a livello diretto (orgasmo “clitorideo) o a livello indiretto (ad esempio durante la penetrazione, orgasmo “vaginale). Infatti la clitoride è collocata nella posizione anteriore delle piccole labbra e sebbene sembri essere molto piccola, si estende all’interno nelle due radici che vanno a circondare le pareti del canale vaginale. Saranno queste ultime ad essere stimolate durante la penetrazione in modo indiretto e a contribuire in gran misura al raggiungimento dell’orgasmo nella donna.

Quindi l’unica differenza che si può riscontrare tra i due tipi di orgasmo è riconducibile al solo fatto che ogni donna può viverlo in maniera diversa e unica. Ci tengo  a sottolineare che la sessualità è soggettiva ed essendo anche una tematica delicata, riuscire a raccogliere dati che possano essere generalizzati all’intera popolazione a volte può essere difficile.

L’orgasmo maschile

L’orgasmo nell’uomo è strettamente legato,  all’eiaculazione. Nello specifico l’orgasmo si divide in due differenti fasi molto ravvicinate tra di loro: l’emissione e l’espulsione. La prima è legata al raccoglimento dello sperma. In questa fase l’uomo sta esperendo la forte necessità e urgenza di eiaculare. La seconda fase è caratterizzata dalle contrazioni muscolari molto veloci che fanno fuoriuscire il liquido.

Dopo l’orgasmo (periodo refrattario) sopraggiunge tipicamente una sensazione di rilassamento generale, attribuita c’è il rilascio di sostanze benefiche per in cervello, quali ossitocina [12] e prolattina [13], così come delle endorfine [14].

Vivere la sessualità

La sessualità tra persone consenzienti dovrebbe essere sempre vissuta libera da tabù,  ed in modo appagante. Va detto che, in molti casi, fortunatamente, l’appagamento sessuale non è più un tabù, ma in altre situazioni, soprattutto quando si ha a che fare con una persona con disabilità, ancora si tende a non svelare ed affrontare i vari aspetti legati alla sessualità.

In un rapporto sessuale non sempre si raggiunge l’orgasmo. Ma è pur vero che questo step può rappresentare un’esperienza unica per chi lo prova ed un motivo e per chi lo dona. Una corretta educazione sessuale, la voglia di giocare e sperimentarsi, associata ad una maggior confidenza e un maggior dialogo, possono essere risolutivi per sviluppare la consapevolezza necessaria per raggiungere l’orgasmo. Un rapporto sessuale senza piacere può non essere appagante.  Ogni persona ha il diritto di vivere a modo proprio l’amore e la sessualità a patto che non sia dannosa per gli altri, per se sessi e sia sempre responsabile e consensuale.

Il libro: “Club Godo, una cartografia del piacere”, di June Pla, fa una distinzione tra il godimento e l’orgasmo. Il primo “è un piacere che traiamo da una certa situazione (…). L’orgasmo è l’esplosione che fa capire di aver raggiunto il massimo del piacere”.

Cerchiamo, pertanto, di fare chiarezza con dati storici e statistici.

Raggiungere l’orgasmo con la masturbazione

Per molte persone, soprattutto con disabilità non è semplice esplorare il loro corpo e provare piacere da soli, ma è utile per lo meno tentare.

Si parla tanto di punto G e di posizioni sessuali ma si tende a nascondere un elemento fondamentale nel raggiungimento del piacere; ovvero, l’autoerotismo. Masturbarsi è un passaggio fondamentale per conoscersi a fondo e scoprire ciò che fa stare bene, nonché le proprie zone erogene (il collo, l’ombelico, il seno passando per le dita delle mani…).

La masturbazione non è una “pratica” riferita esclusivamente all’età adolescenziale, anzi. L’autoerotismo è un alleato del benessere e dell’orgasmo in ogni età della vita, proprio perché con gli anni cambiano anche le aree del piacere e si possono scoprire lati di sé davvero inaspettati e sessualmente interessanti. Conoscersi bene può aiutarti a scoprire anche tanti modi diversi di godere, come ad esempio l’orgasmo espanso.

Da quando l’orgasmo non è più un tabù?

Nella nostra società, l’orgasmo ha perso la sua etichetta di tabù a partire dagli anni ’50, quando si è passati da una visione funzionale della sessualità, limitata alla procreazione, all’idea che il raggiungimento del massimo grado di soddisfazione erotica costituisca la quintessenza di un rapporto felice. Il rapporto amoroso ed il piacere possono essere vissuti associati al fine riproduttivo o solamente legati al benessere delle persone.

A partire dagli anni  ’60, la sessualità della coppia ha iniziato a prevedere la partecipazione attiva e coinvolta della donna. L’orgasmo femminile, così come quello maschile, non sono più un tabù né un motivo di vergogna: anche le donne iniziano a rivendicare il loro diritto al piacere. Nel 1976 Willy Pasini, padre della sessuologia italiana, scrive: “far l’amore con piacere è diventato un nuovo dovere sociale”. Grazie a vari studiosi, oggi giorno possiamo affermare che l’orgasmo non è una risposta meccanica ad uno stimolo, ma è un’esperienza soggettiva legata al piacere.

Quando ritenersi pronto/a e come comportarsi

Non esistono tempi giusti per avere o non avere un rapporto sessuale, sono d’accordo con Violeta Benini che nel suo libro “Senza Tabù”, sottolinea che una persona non dovrebbe essere influenzata/o né dai coetanei che hanno già avuto questa esperienza, né dai contesto sociale che magari può esortare ad aspettare. Il momento giusto è soggettivo e nessuno meglio di noi stessi se ne può rendere conto. Per quanto concerne il  piacere, è importante sottolineare che tutto il corpo è erogeno, ma vanno rispettati i tempi e i modi diversi di toccarlo. Molti testi sottolineano che, nel rapporto sessuale tutto è importante e tutto può essere piacevole. In tale ottica, in un rapporto non solo la penetrazione può essere appagante.

Inoltre, ci può essere eccitamento anche senza arrivare per forza all’orgasmo. Le fantasie, poi, possono dare scariche di endorfina: ormone fondamentale per l’eccitamento sessuale. Tutto il corpo è erogeno, fermarsi solo alle zone classiche vuol dire vedere solo la punta dell’iceberg. Tuttavia anche la Dottoressa Benini chiarisce che uno scompenso ormonale può avere degli effetti negativi sul desiderio; se il sintomo persiste e non è associato al periodo della gravidanza o allattamento, può essere opportuno quindi rivolgersi ad uno specialista.

L’anorgasmia

[1] [15][2] [16]Confidare di avere difficoltà a raggiungere l’orgasmo, sia in un rapporto sessuale che nell’autoerotismo, non è facile. Eppure, parlare con un professionista può aiutare a risolvere il problema e riscoprire il massimo piacere.

Chi vive il disturbo dell’anorgasmia, infatti, non raggiunge né le contrazioni involontarie né la scarica completa di eccitazione irradiata a tutto il corpo, oltre a rinunciare (senza volerlo) al completo senso di soddisfazione ed abbandono che l’orgasmo infonde.

Le cause del disturbo sono svariate; tra le più importanti ci sono:

Il piacere nel rituale tantrico

Orgasmo e Tantra sono strettamente legati, essendo il Tantra un percorso di crescita personale e relazionale che usa la sessualità consapevole come strumento primario teso al benessere individuale e di coppia. Non a caso si parla spesso di orgasmo tantrico o estasi tantrica.

Un percorso di evoluzione personale e relazionale a base tantrica ottiene sempre una crescita e un potenziamento dell’orgasmo, perché libera il corpo, la mente e l’anima degli amanti dai freni che li reprimono. Il Tantra e l’orgasmo sono legati perché il Tantra usa la sessualità consapevole come canale di accesso all’energia vitale. Parlare di sessualità consapevole significa anzitutto entrare nell’ordine di idee in cui si abbandona l’automatismo in favore della presenza. Ma prima ancora, ci sono alcuni passaggi da comprendere e alcune idee limitanti di cui liberarsi. Nessuno è responsabile dell’orgasmo dell’altro.

La prima idea limitante di cui liberarsi è che il ruolo del partner sia di donare orgasmi all’altro. Non è quello il suo compito né è sua responsabilità. Nessuno è responsabile dell’orgasmo dell’altro. In molti si considerano responsabili di “dare” ai loro amanti orgasmi favolosi. Il desiderio di donare grande estasi al partner è lodevole, soprattutto per gli uomini nei confronti delle donne, ed in qualche modo riscatta quanto accadeva nel mondo occidentale, fino a buona parte del XX secolo, quando l’unione carnale era un contesto in cui gli uomini godevano e le donne sopportavano. Vi era infatti la convinzione che le donne non fossero fisicamente in grado di provare piacere e dovessero quindi subire la lussuria maschile per poter procreare. In alcune fasi del patriarcato è subentrata la convinzione che se la donna provava piacere i suoi tessuti si ammorbidivano troppo e quindi non era in grado di sostenere una gravidanza fino al termine. Pertanto: il sesso con la moglie doveva essere sbrigativo e non piacevole, se si voleva avere una buona fertilità. Oggi sappiamo che il piacere sessuale è materia che investe entrambi gli amanti.

Tuttavia, è errato pensare che l’estasi possa essere “data”. Il piacere nasce, cresce e culmina dentro di noi, esattamente come una risata. Un comico può sollecitare nel suo pubblico l’ilarità, così come l’amante può stimolare l’eccitazione nel partner; si tratta di saper creare le condizioni che predispongono al culmine, del divertimento, nel caso del comico, del piacere nel caso dell’amante. Tuttavia il comico non può “fare” ridere, allo stesso modo in cui l’amante non può “far provare” al partner l’estasi amorosa.

Questo significa che ognuno di noi ha la responsabilità del proprio piacere: di avere cura del proprio corpo, della propria carica sessuale, della propria eccitazione e dell’espansione di essa, del suo contenimento e del suo culmine. Essere liberi di manifestare esattamente la nostra natura, anche e soprattutto in ambito di desideri sessuali, è il fondamento della consapevolezza e della libertà.

Il Tantra sottolinea molto che la fusione corpo-mente-anima-energia del maschile e del femminile non è omologazione, cambiamento o annullamento di uno o entrambi per uniformarsi alle aspettative del partner, è esattamente il contrario. Due individui consapevoli di essere perfetti e completi singolarmente, che si uniscono, nella loro diversità, arricchendosi a vicenda, anche e soprattutto sul piano sessuale.

Orgasmo e Tantra

Per noi occidentali il sesso è un’esperienza limitata nello spazio e nel tempo, questo perché, nel nostro immaginario, è circoscritta agli organi sessuali e poche zone specifiche del corpo ed attiene prevalentemente l’istante del piacere orgasmico.

Invece per il Tantra l’esperienza orgasmica è olistica, coinvolge tutto l’individuo: il corpo nella sua interezza, con tutti i sensi attivati, lo spirito, il cuore, l’energia, il cervello.

Il tantrismo parte dal presupposto che l’universo sia generato ed animato da un principio femminile ed uno maschile e che l’amore, la sessualità e l’orgasmo divini siano il processo di accumulo e rilascio dell’energia creativa nell’intero cosmo. L’unione sessuale fra due esseri umani è compenetrata e partecipe di questa espressione energetica che gli antichi consideravano divina e noi possiamo definire archetipica e simbolicamente universale, al di là delle singole convinzioni di tipo mistico o religioso. L’orgasmo tantrico è questo: la fusione di due esseri divini in quanto liberi, perfetti e completi singolarmente.

L’orgasmo anale esiste davvero?

A questa domanda risponde MySecreCase: “esiste, anche se non dovremmo definirlo orgasmo anale. L’orgasmo infatti è solo uno, ed è quello che viene prodotto dal nostro cervello e che può scatenarsi grazie alla stimolazione di alcune zone del corpo, tra cui quella anale e perianale.
L’orgasmo anale non ha genere: se per chi ha il pene questa stimolazione può essere il modo migliore per scoprire tutti i pro della prostata, chi ha la vulva prova comunque piacere perché nel mentre vengono stimolati i muscoli pelvici che, tra le altre cose, stringono le pareti vaginali e il clitoride.  È vero comunque che gran parte delle persone, affinché questo tipo di orgasmo arrivi, necessita di una stimolazione aggiuntiva, che sia del pene, della clitoride.

Tutte le persone hanno diritto ad essere educate al piacere, al rispetto ed al rifiuto.   Sul tema del rifiuto, Eric Lindsey, professore associato del dipartimento di psicologia presso la Pennsylvania State University-Berks Campus, affermava che  non si tratta di eliminare l’affetto, fondamentale allo sviluppo umano, ma di imparare a conoscerne e stabilirvi i limiti appropriati, si tratta quindi di prendere coscienza dei corpi, i desideri, i sentimenti le aspettative: sono tutti elementi che ci portano a vivere un’esperienza sentimentale sana e gioiosa.

[1] [17] https://www.centroclinicospazioiris.it/orgasmo-sessualita/

[2] [18]  https://www.paginemediche.it/benessere/sesso-e-sessualita/perche-non-si-raggiunge-l-orgasmo

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