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“Nata viva, ma con 5 minuti di ritardo” la vita dopo un’asfissia neonatale

Lezione per il master di neuropsicologia dell’età evolutiva, Università Lumsa di Roma

Scaletta degli argomenti da trattare:

INTRODUZIONE

presentazione, parlare degli studi e del percorso formativo e lavorativo. In particolare soffermarsi sul progetto “Disabilità e narrazione di sé”.

Zoe oggi, l’esperienza nelle scuole e nelle università grazie a “Nata viva” e l’esperienza del giornalismo a Piuculture, da prima il diario e Piccologenio. La scrittura dal mio punto di vista è terapia, è una compagnia, questo mi è sembrato importante comunicarlo alle scuole incontrate.

l’esperienza nelle scuole: è stato e continua ad essere per me importante incontrare gli studenti dalla quinta elementare alle università, per raccontare una testimonianza e condividere traguardi, problemi, metodologie, narrazioni e passioni. Raccontare vari esempi di bambini, ragazzi e professori incontrati con il progetto “disabilità e narrazione di sé”.

ENTRIAMO NEL VIVO DI NATA VIVA

LA NASCITA -essendo la giornata delle paralisi infantili parlerei/leggerei della mia nascita: DA PAG.19 A 23

LA SCUOLA-la scuola: introduzione mia; letture spiegare che tutta la scuola è stata segnata da problemi degli adulti… da piccola il rapporto tra pari funzionava. Il sostegno di Valerio (LUIGI).

Oggi come si interviene davanti un problema? La situazione è veramente cambiata o ci sono solo più figure professionali? Il rapporto tra pari come viene facilitato o ostacolato? Lettura PAG 173-175

LA FISIOTERAPIA -Lettura “aggrappati ai pantaloni”, parlare della fisioterapia, i terapisti ed il loro ricordo (una terapia insopportabile voluta dagli adulti). Per fortuna non erano tutti uguali: Luigi mi ha aiutato tanto a scuola, mi ha insegnato ad usare il pc senza traumatizzarmi, anzi… allora un approccio terapeutico che tenga conto della psiche del bambino era già possibile negli anni ‘80 ‘90? Ed oggi come si interviene? A cosa si da valore??? Lettura PAG- 63 E 64

LA FAMIGLIAcome cambiano le dinamiche tra genitori e figli? E tra soggetto disabile e gli altri componenti della famiglia? Gli esempi (e le letture da scegliere) sono tanti: con i nonni, con Fiore, mamma, papà, Ricky ect  quale il ruolo dell’analisi? Difficoltà di Zoe adolescente ed adulta nel creare relazioni al di fuori della famiglia… e al di fuori della logica dell’aiuto… ciò ha radici profonde, ma si può intervenire? Letture:

–      (la nonna): Dov’è meglio dormire? (pag.41-42);

–      (fiore) Auguri e figlie femmine (pag. 101-105);

–      Nuotare in piscina, nuotare tra l’invidia (121).

DISABILITA’ E SESSUALITA’ –Il rapporto con l’altro sesso. Una grande conquista voluta e desiderata; il mio “io” ha preso il sopravvento, ho fatto quello che ho fatto da sola. L’amore e  la sessualità per una persona disabile sono una conquista oltre che passioni, emozioni, condivisione! Si parla tanto di queste tematiche, ma persistono molti tabù, non tutte le famiglie sono pronte e aperte. Non tutti i normodotati accettano una partner disabile. E’ ancora molto la diffusa la concezione del disabile “eterno bambino”. Cosa fare? Come farsi accettare? Cosa pensate della figura dell’assistente sessuale? A mio avviso la strada è ancora lunga anche se qualcosa ho attenuto. Raccontare la mia esperienza e fare un collegamento al corto.

– L’AUTONOMIA – raccontare della patente, della burocrazia, dell’inadeguatezza delle strutture frequentate da persone più fragili come anziani e disabili (ore di fila, caldo, assenza di gentilezza e di empatia).

PROIEZIONE CORTOMETRAGGIO PER RIPRENDERE GLI ULTIMI DUE TEMI: SESSUALITA’ E AUTONOMIA: LA ZOE ADULTA.

CHIUDE L’INTRODUZIONE.

***

SPUNTI DI RIFLESSIONE

-ACCETTAZIONE, NON ACCETTAZIONE E SENSI DI COLPA, tre aspetti che colpiscono il disabile, la famiglia e la società, a vari livelli. Per mia esperienza posso dire che le soddisfazioni lavorative, l’amore e la sessualità, il libro e il corto aiutano, ma le “insidie” di sentirsi inadeguata, non accettata e con sensi di colpa, sono sempre in agguato.

Domanda: Come incide secondo voi la nascita di un bambino disabile sull’equilibrio familiare?

Quali potrebbero essere le conseguenze dell’accettazione e della non accettazione?

Ad esempio da un lato si assiste a persone che rinunciano a loro stesse per dedicarsi al membro disabile della famiglia, altre si chiudono e si allontanano, per paura di non essere all’altezza delle sue “pretese”.

Quali altre dinamiche vi vengono in mente?

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Premio Anello debole, vince forza di Zoe

Guarda il corto “Nata viva”:

Vi presento il cortometraggio di Nata Viva

 

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Nata viva su Cubik TV

Sul canale Charity di Cubik TV è disponibile il documentario Nata Viva di Zoe Rondini, che racconta la storia di Zoe Rondini, una ragazza che per i primi 5 minuti della sua vita non ha respirato.
Zoe ha scritto un libro che racconta la sua vita, allegra e faticosa (Società Editrice Dante Alighieri). Lucia Pappalardo l’ha trasformato in un breve film grazie al supporto dell’Associazione Nazionale Filmaker e Videomaker Italiani.
Nel 2016 NATA VIVA ha vinto Capodarco L’Altro Festival – L’Anello Debole ed è stata premiato fuori concorso al Festival Ciak sul Fermano.

nata viva

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Intervista a Zoe Rondini su Radio Freccia Azzurra, una web-radio fatta in una scuola elementare

Nata viva sul magazine della scuola di scrittura Omero. di Arturo Belluardo  10 dicembre 2015

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L’occasione favorevole per lavorare con orgoglio

“Le tre regole di lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova la semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione favorevole.” Lo affermava Albert Einstein. Vale anche per me, per l’esperienza importante che vi sto per raccontare: a gennaio 2016 ho iniziato a lavorare presso la testata on-line Piuculture, il giornale dell’intercultura a Roma.

Da subito la mia collega e tutor mi ha trattato alla pari, con rispetto; lei e la responsabile del giornale mi hanno affidato incarichi seri: dovevo partecipare per il giornale a conferenze sul tema delle migrazioni e scriverne un articolo.

Nulla di più gratificante per un’aspirante giornalista! Le prime settimane sono state di formazione, la mia collega mi ha insegnato le regole del mestiere, il metodo per prepararmi alle conferenze, scrivere un pezzo rispettando le cinque W, l’essere esaustiva con un certo numero di battute e molte funzioni di word-press che su Piccologenio non avevo ancora utilizzato.

Quanta pazienza all’inizio con una persona che di fatto non era mai entrata in una redazione,  non aveva la praticità del lavoro, ma solo tante nozioni universitarie. Avevo da poco scritto un romanzo, quindi fino ad allora mi ero sentita dire “più scrivi, racconti, aggiungi dettagli, sei narrativa… e meglio è”!

Tornando nel vivo del lavoro, anche andare autonomamente alle conferenze, registrare, prendere appunti, fare foto, avere i biglietti da visita del giornale per fare rete è appagante; un’esperienza nuova: ho collaborato con altre testate on-line e cartacee, ma erano e, talvolta continuano ad essere, collaborazioni volontarie e sporadiche.

Il mio entusiasmo per un vero lavoro gratificante ed articolato, in un’ambiente accogliente è stato colto non solo da famigliari ed amici, ma anche da tanti conoscenti che alla domanda ed ora di cosa ti occupi vengono travolti dal racconto minuzioso del mio essere giornalista per Piuculture. Tale narrazione non è venuta meno anche in articoli e interviste che riguardano Nata viva e alla web-radio Freccia Azzurra.

I primi tempi mi occupavo di redigere gli articoli e mettere notizie brevi sul sito del giornale; attualmente sto imparando a gestire i contenuti social di Piuculture; questo anche perché si tratta di un tirocinio formativo, oltre che di una esperienza lavorativa.

Si tratta di un piano di lavoro promosso dal Comune di Roma e dal Municipio per persone con handicap fisico e cognitivo. In passato avevo già aderito a questo tipo di progetto, ma la cooperativa che era stata incaricata dal Municipio II di seguire il programma non funzionava bene: la psicologa nelle riunioni di autoaiuto ci diceva che i tirocini erano di basso livello, che le cose erano così per tutti i tirocinanti e che a nulla sarebbe servito coinvolgere le dottoresse con incarichi più alti del suo.

Per fortuna del 2016 sono stati trovati i fondi per ripetere l’esperienza e questa è stata affidata ad una diversa cooperativa. Tutti i ragazzi sono stati inseriti in posti adatti alle loro competenze ed aspirazioni. Nell’ambito del percorso formativo si svolgono delle riunioni: si tende a facilitare il racconto del lavoro evidenziando aspetti positivi e negativi, di modo che la psicologa referente della cooperativa possa intervenire qualora ce ne fosse bisogno. Queste riunioni e il lavoro stesso, sono servite a tutti i partecipanti per migliorare sull’autonomia, la consapevolezza ed il rispetto delle regole.

In futuro non si sa se ci saranno i fondi per ripetere il progetto, se la cooperativa sarà la stessa, nel frattempo ogni ragazzo è stimolato a cercare un vero lavoro, inviare il curriculum, guardarsi gli annunci per le categorie protette, ma si sa che non è semplice trovare un lavoro vero.

Per quanto mi riguarda, mi dispiace che un’esperienza positiva, gratificante, dove ho imparato tanto, ma tanto ancora potrei apprendere, duri solo quattordici mesi. Non mi capita spesso di poter fare, rendermi utile in progetti ampi e condivisi, avere regole, scadenze da rispettare ed un impegno serio da portare avanti, trovarmi bene con le persone con le quali mi rapporto. A volte basta poco per valorizzare le competenze, i punti di forza, le piccole e grandi autonomie che ciascuno porta con se.

Mi torna in mente un aforisma di Primo Levi sulla bellezza del lavoro: “Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti conoscono.”

Con questo mio articolo ed il precedente: “Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi”, vorrei cercare di far conoscere le situazioni che meritano di essere pubblicizzate e replicate.

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La mia prima esperienza di tirocinio-lavoro

Auto-nomia: una luce tra le tenebri delle “patenti speciali”

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Zoe Rondini: l’intervista all’autrice di “Nata viva”

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Zoe Rondini: divulgatrice delle tematiche di educazione sessuale e disabilità. C’è anche molto altro da scoprire…!

 Autrice del saggio “RaccontAbili. Domande e risposte sulle disabilità” e del romanzo autobiografico “Nata Viva”, dal quale è stato tratto l’omonimo  cortometraggio disponibile su YouTube. Esperta e consulente per quanto concerne le tematiche riguardanti la sessualità,  l’amore e l’affettività per le persone con vari tipi di disabilità e di chi si relaziona quotidianamente con loro.

Zoe Rondini scrittrice

Ma procediamo con ordine: la mia vita ha avuto un punto di svolta quando, ho pubblicato il romanzo autobiografico e di formazione Nata Vivada questo momento in poi, attraverso la narrazione del sé,  sono riuscita a raccontare la resilienza nelle vite ordinarie di tante persone con disabilità (me compresa) e di chi, per vari motivi, si trova a relazionarsi noi.

Dopo aver sperimentato l’effetto decisivo e dirompente che la scrittura ha avuto per me, ho deciso di utilizzare tale strumento per aiutare altre persone a narrarsi per comprendere quanto di straordinario c’è nelle loro vite. Da ciò nasce il secondo libro, il saggio “RaccontAbili, domande e risposte sulle disabilità”. Come autrice e pedagogista ho fatto molti incontri con gli alunni dalle scuole e dell’università Lumsa.

Disabilità, consapevolezza per una vita autonoma

Ho una disabilità motoria dovuta ad un’asfissia neonatale di cinque minuti. Per fortuna grazie a tanta riabilitazione conduco una vita “normale”. E’ con la consapevolezza dei mie limiti e capacità  che ho fatto le scelte più importanti verso una vita piena e autonoma.

Zoe Rondini dà voce alla disabilità attraverso narrazioni corali ed autobiografiche

Il mio ultimo traguardo è la pubblicazione del volume “RaccontAbili, domande e risposte sulle disabilità” (Erickson Live, 2020). Si tratta di un saggio polifonico, che racchiude le “voci” di trenta persone tra disabili e chi, per vari motivi, conosce bene il mondo della Zoe Rondini autrice di RaccontAbili e Nata Vivadisabilità. L’intento dell’opera letteraria è quello di offrire il punto di vista dei diretti interessati, uscendo dall’ottica di interpellarli solo nei casi migliori o peggiori delle loro/nostre vite. E’ una narrazione corale e polifonicaGli argomenti delle interviste sono quelli che ci accomunano tutti, si parla infatti di famiglia e società, routine, lavoro, interessi, arte, amore e sessualità. Il volume è arricchito da testimonianze di caregiver, siblings, psicologi, psicosessuologi, registi, attori, scrittori, giornalisti,   e docenti universitari.

La mia opera prima è il romanzo di formazione ed autobiografico Nata viva, (Società Editrice Dante Alighieri 2015). La narrazione si concentra sulle vicende positive e negative, vissute dalla nascita agli anni universitari, dal punto di vista di una bambina e ragazza con disabilità motoria.

Lungi dall’essere un trattato o un saggio sulla disabilità, “Nata viva vuole essere un racconto appassionato e antipedagogico di una ragazzina e poi di una ragazza che, tra luci e tenebre, ha saputo lottare per raggiungere e conquistare quella serenità che tutti bramiamo, non dando mai per scontato nulla e soprattutto non accontentandosi mai del buon quieto vivere che spesso la società assegna alle persone disabili.

Attraverso lo stile del romanzo definito dalla critica “rapsodico, discontinuo, spesso ironico e autoironico”, cerco di farmi testimone, dell’incontro sorprendente tra limite e prospettiva, civiltà e pregiudizio, presenza e invisibilità, costruendo, capitolo dopo capitolo, la mia visione del mondo, dove la normalità sembra non appartenere a nessuno, per fortuna.

Da questo volume hanno preso vita numerosi progetti creativi come l’omonimo cortometraggio   (Primo classificato nella categoria Corti della realtà” nell’ambito del Premio L’Anello debole 2016, al Festival di Capodarco), il progetto contro ogni forma di discriminazione e bullismo: “Disabilità e narrazione di sé; come raccontare le proprie piccole e grandi disabilità” e lo spettacolo teatrale: “La Cantastorie Zoe”.

Il progetto pedagogico e le attività accademiche

A seguito del conseguimento della laurea triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione ho Assistente sessuale disabili - Foto di Francesca Marino

acquisito competenze in ambito pedagogico e sociologico, che ho messo in pratica nel progetto: Disabilità e narrazione di sé” portato in diversi istituti scolastici con studenti dai dieci anni in su. I contenuti degli incontri nelle scuole sono ispirati al romanzo “Nata viva”

In ambito accademico, sono spesso relatrice nell’ambito di lezioni e convegni che trattano la disabilità e tematiche a essa correlate. In queste sedi approfondisco gli aspetti psicologici, sociologici e pedagogici legati all’handicap; affronto argomenti quali i rapporti tra la persona con disabilità e la famiglia, la scuola, gli ausili informatici, l’amore, l’affettività,  la sessualità e la narrazione del sé come strumento di empowerment e di terapia, la vita indipendente, disabilità e mass media. 

Amore, sessualità, educazione sentimentale e benessere sessuale

Da anni mi dedico anche alle tematiche riguardanti l’amore, la sessualità, l’educazione sentimentale e la figura dell’assistente sessuale; tutti gli articoli sono raccolti nella categoria: “Amore e sessualità: sfatiamo i tabù” di questo portale.

Ritengo importante distinguere l’amore dalla sessualità. Quest’ultima è parte integrante della personalità di ogni essere umano. Negli ultimi anni anche in Italia si parla sempre più spesso della sessualità delle persone con disabilità, nonostante già nel 1993 l’Assemblea Generale dell’ONU abbia approvato un documento nel quale viene riconosciuto il diritto a tutti i portatori di handicap di esperire la propria sessualità. Tale concetto è stato ribadito ancora più chiaramente nella Dichiarazione dei Diritti sessuali della WHO nel 2006 in cui si afferma che è diritto di tutti gli esseri umani, liberi da coercizione, discriminazione e violenza.

Per cercare di dare il mio contributo nel processo di apertura della disabilità alla sessualità ho ideato, nel 2012,  il gruppo Facebook “Amore, disabilità e tabù: parliamone!“, di cui sono moderatrice e che, ad oggi, conta oltre 1.600 membri. Il gruppo si propone come  un luogo di incontro virtuale, per fare conoscenza, scambiare informazioni sui temi che riguardano l’amore, la sessualità, talvolta accolta e altre volte negata, per le persone con disabilità motoria, sensoriale e cognitiva.

L’approccio olistico

Il mio impegno nel cercare di abbattere i tabù e gli stereotipi legati alla sessualità è iniziato più di dieci anni fa con l’interesse ad approfondire  la visione olistica della persona.  L’approccio olistico (dal greco ὅλος hòlos: totale, globale), tiene presente  la totalità di ogni individuo corpo, mente e spirito. In questa visione si inserisce anche la sessualità. Questo interesse mi ha portata ad organizzare due convegni: “Il tocco dell’Anima attraverso il Tantra” e “Gli handicap invisibili e l’approccio Olistico della Persona. Il diritto di scoprire la Sacralità della Sessualità”, nonché ad affrontare tali argomenti con interventi in vari master universitari. In queste sedi ed in vari articoli analizzo, tra l’altro, gli aspetti della sessualità tantrica come esperienza positiva  e come valida alternativa (in alcuni casi e per disabilità non complesse) alla figura dell’assistente sessuale che in Italia stenta ad essere riconosciuta e regolamentata. Queste tematiche sono presenti anche nel saggio RaccontAbili, nonché, annualmente dal 2017, nelle lezioni per i Master dell’Università Lumsa e nell’ambito del corso di Pedagogia speciale presso la Pontificia Università Salesiana per la facoltà di Scienze dell’educazione. In quest’ultima esperienza, le studentesse mi hanno intervistato su tematiche quali: amore, affettività, vita famigliare ed autonomia.

Scrittura giornalistica su disabilità e temi sociali

Per quanto riguarda la scrittura giornalistica, collaboro con “Superando”, testata online promossa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e  “Ubiminor”, il portale dell’adolescenza inquieta. In passato ho lavorato per “Piuculture” – Il giornale dell’intercultura – seguivo convegni e conferenze sui migranti e le tematiche a loro correlate, per poi redigere articoli; mi occupavo inoltre di curare i contenuti social su Facebook e Twitter. Ho anche avuto l’occasione di scrivere per la rivista Near, promossa dall’UNAR (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri),   la rivista cartacea “Vis Vitae”, promossa dall’Associazione Risveglio Onlus, “La vita dell’infanzia”, rivista cartacea dell’Opera Montessori e “Angeli Press”, agenzia di comunicazione impegnata nel sociale.

Il teatro

Ai tempi del liceo, mi sono  avvicinata alla recitazione grazie alla lungimiranza dell’attore e regista Stefano Viali, con il quale ho seguito un corso per ben nove anni. I suoi laboratori, che non erano di teatro integrato, erano rivolti agli studenti del liceo e universitari. Anni dopo, l’attitudine alla recitazione mi ha portato, grazie alla collaborazione con Matteo Frasca e la regista e attrice Tiziana Scrocca, ad estrapolare dal mio romanzo la sceneggiatura dello spettacolo teatrale “La cantastorie Zoe“. Dal 2019 ad oggi, faccio parte del laboratorio teatrale indipendente – Compagnia Nuovo Teatro C.N.Tdirezione artistica dell’attrice-regista Patrizia Schiavo.

Promuovere l’inclusione e i diritti individuali: la missione di Zoe Rondini attraverso le narrazioni

Quotidianamente mi impegno ad aiutare le tante persone che mi contattano attraverso i social network, a far capire l’importanza di una vita indipendente e cerco di stimolarle e potenziare le loro capacità. Ogni persona ha diritto ad una vita più piena, autonoma ed  il più soddisfacente possibile.

Ultimamente, con il profilo Istagram Zoe Rondini Scrittrice, mi diverto ad affrontare tanti temi che riguardano noi persone disabili in modo rapido ed  accattivante: seguitemi!

Tutte le mie attività hanno in comune la voglia di essere utile agli altri e il desiderio di partecipare ad un cambiamento culturale che tenga conto delle diversità, delle peculiarità e dei diritti di ogni individuo. Il messaggio delle mie narrazioni, è che anche con un handicap si può condurre una vita normale, piena di sfide e di soddisfazioni. Vorrei continuare a diffondere questo pensiero con la scrittura, la recitazione, il giornalismo, i media, gli interventi nelle scuole, nei corsi universitari, nei convegni e seminari.

Altri traguardi importanti

Mi ritengo una persona fortunata e determinata poiché, se ripercorro le tappe che mi hanno condotto all‘autonomia, posso riconoscere tanti traguardi fondamentali: a diciotto anni ho conseguito la patente di guida; a ventun’anni ho raggiunto l’autonomia, andando a vivere da sola, in una casa su misura per me e che mi rispecchia molto. Sono laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione e specializzata in Lettere presso l’università Sapienza. Dai ventidue anni in poi ho vissuto diverse storie d’amore.

Educazione sessuale disabili - Zoe Rondini

 

Zoe Rondini è uno pseudonimo che, per motivi di privacy, ho usato per  le mie opere edite ed il mini-film. Potete contattarmi scrivendo al seguente indirizzo: zoe.rondini@gmail.com, o tramite la pagina Facebook Zoe Rondini  ed il profilo  Istagram .

 

Se avete voglia di arrivare fino in fondo alla pagina troverete delle foto di vari momenti significativi.

CV_Zoe Rondini 07.03.2024

Di seguito un estratto del curriculum vitae:

Profilo professionale:

Scrittrice, divulgatrice, formatrice-pedagogista, consulente per persone con disabilità e le loro famiglie, blogger, digital content creation e attrice teatrale.

Attività professionali:
  • Dal 2006 a oggi: Creazione, gestione, aggiornamento e divulgazione del portale Piccologenio
  • Novembre 2020: Pubblicazione del saggio polifonico “RaccontAbili – Domande e risposte sulle disabilità” edizioni Erickson Live (qui la rassegna stampa completa relativa all’opera).
  • Dal 2012 ad oggi: Responsabile del progetto educativo su disabilità e narrazione del sé dal titolo: “Disabilità e narrazione di sé: come raccontare le proprie piccole e grandi disabilità”. Il progetto trae ispirazione dal romanzo autobiografico di formazione “Nata viva” e si rivolge agli alunni di età compresa tra i 10 e i 18 anni e gli studenti universitari. Il progetto dal 2017 fa parte della programmazione del Master in Neuropsicologia dell’età evolutiva, promosso dall’Università LUMSA.

La finalità perseguita dal progetto è quella di “educare alle differenze” e stimolare la narrazione di sé. Per quanto riguarda le scuole primarie e secondarie tale scopo viene declinato in un’ottica di prevenzione e contrasto al bullismo, al cyberbullismo e nell’educazione ad uso consapevole dei socialnetwork.

Il racconto del progetto è disponibile al link: La narrazione di sé per potenziare l’autoconsapevolezza

  • 2012/2019: Attrice e coautrice dello spettacolo teatrale “La Cantastorie Zoe”ispirato al romanzo “Nata viva” (Repliche: Teatro Era, Pontedera (PI) 10 febbraio 2019; replica radiofonica su Radio Onda Rossa, 26 febbraio 2013; Teatro Arvalia, 2013, nell’ambito di un corso di aggiornamento per insegnanti ed educatori; Teatro Abarico, 31 maggio e 26 giugno 2012);
  • 2016-2017: Tirocinio lavorativo presso Piuculture – Il giornale dell’intercultura a Roma Redazione di articoli su convegni e seminari sul tema delle migrazioni e dei fenomeni collegati; inserimento tramite WordPress di articoli e notizie brevi. Collaborazione nella gestione delle pagine social (Facebook e Twitter) del giornale. Esperienza realizzata grazie al progetto “Formiamo il futuro” promosso dal Comune di Roma)
  • gennaio – luglio 2014: Tirocinio-lavoro presso l’Istituto Leonarda Vaccari, impegnata in attività di archivio fotografico e sviluppo delle tecniche della Comunicazione Alternativa Aumentativa indirizzate agli utenti dell’Istituto. Esperienza realizzata grazie al progetto “Formiamo il futuro” promosso dal Comune di Roma.
  • 2011/2015: Pubblicazione con lo pseudonimo di Zoe Rondini del romanzo di formazione “Nata viva”(2011, Edizioni Gruppo Albatros Il filo; 2015, seconda edizione a cura della Società Editrice Dante Alighieri).
  • 2005/2006:Tirocinio formativo nell’ambito del percorso di laurea triennale presso l’Ausilioteca dell’Istituto Leonarda Vaccari.
Convegni, simposi e attività accademiche
  • Il 1 ottobre 2023, il 24 settembre 2023, il 23.09.2022, l’11.09.2022, il 09.2021 ed il 5.09.2021 prestazione occasionale presso l’Università Lumsa di Roma, per il Master in Neuropsicologia dell’età evolutiva sulla narrazione del sé come strumento di empowerment.
  •  Disabilità, amore e sessualità.
  • La narrazione del sé come strumento di empowerment
  • Lezione per il master della Lumsa
  • “Nata viva, ma con 5 minuti di ritardo” la vita dopo un’asfissia neonatale
  • 11 settembre 2022, 5 settembre 2021, 7 luglio 2021, 14 luglio 2019, 15 luglio 2018, 3 luglio 2017: prestazione occasionale presso l’Università Lumsa di Roma, per il Master di neuropsicologia dell’età evolutiva, Il materiale usato per le lezioni è disponibile ai seguenti link:
  • Lezione al master in neuropsicologia dell’età evolutiva presso l’Università Lumsa
  • Lezione per il master della Lumsa
  • “Nata viva, ma con 5 minuti di ritardo” la vita dopo un’asfissia neonatale
  • 07.o1.2024: relatrice al convegno: “Diritto D’amore” – Congresso Nazionale
    01.10.2021: intervento suLa rappresentazione della disabilità nell’arte”, nell’ambito del Disability Pride di Roma.
  • 16.03.2021: intervento su “Sessualità, amore e disabilità” nell’ambito del corso di laurea di Pedagogia speciale presso la Pontificia Università Salesiana di Roma, Facoltà di Scienze dell’educazione
  • 02.2021: intervento su “Disabilità e narrazione del sé” nell’ambito del Gruppo Ricerca degli Infermieri e gli altri Professionisti Sanitari dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
  • 24 maggio 2020: intervento nell’ambito del corso “La conquista dell’autonomia nella persona adulta con disabilità”, docente dott. Francesco Favero – Corso di Laurea in Terapia occupazione presso l’Università degli Studi di Padova.
  • 13 dicembre 2019: Ferrara, relatrice al convegno: “Il ritorno della Dea e la medicina sacra“, promosso da Anna Senatore. Per il video clicca qui
  • 18 ottobre 2019: organizzatrice e promotrice del convegno “Il tocco dell’Anima attraverso il Tantra. Il contributo della Via del Tantra alla disabilità, presso l’Associazione Come Un Albero di Roma. Link dell’intervento.
  • 8 marzo 2019:relatrice nell’ambito del Convegno Erickson “Sono adulto! Disabilità diritto alla scelta e progetto di vita”  presso il palacongressi di Rimini. Intervento nel Simposio n.4: “Raccontarmi mi aiuta”: la narrazione come strumento di empowerment”.
  • 6 novembre 2017:Ancona, tra i relatori del convegno “Adolescenza, tra affettività e sessualità, oltre ogni pregiudizio” promosso dalla Commissione pari opportunità della Regione Marche, presso la sala consiliare del Comune di Ancona.
  • 2015: Messina, in occasione della Giornata Mondiale del Libro, invitata in qualità di autrice alla presentazione del romanzo “Nata Viva” presso l’Aula Magna del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne del Polo Universitario Annunziata, organizzata dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) e dall’Università degli Studi di Messina.
  • 2015: Responsabile della sezione “Sesso e disabilità” per il forum dell’Associazione “Gli amici di Elsa Onlus”. Moderatrice, responsabile e ideatrice dei post della suddetta categoria.
  • 2010: relatrice al convegno “Amore, sessualità ed Handicap, è ancora un tabù?” organizzato dall’Associazione Handiamo! Europe Onlus durante la manifestazione allestita nella settimana del PERTUTTI a Roma.
  • 2006: Consulenza sugli ausili informatici per handicap al corso indetto dalla FOAI – Federazione degli Organismi per l’Assistenza alle Persone Disabili – presso l’Ausilioteca dell’Istituto Leonarda Vaccari.
Esperienze significative
  • 5 maggio 2023: Intervento alla trasmissione O Anche No” in onda su Rai 3, nell’ambito del progetto di collaborazione che mi vede in qualità di opinionista del programma sulle tematiche relative a disabilità e sessualità. Il tema della puntata è stato: “Donne con disabilità: la doppia discriminazione”. La puntata è disponibile su Rai Play.
  • 2 ottobre 2022 e 5 marzo 2022: Intervento alla trasmissione “O Anche No”, su Rai 3, nell’ambito del progetto di collaborazione che mi vede in qualità di opinionista del programma sulle tematiche relative a disabilità e sessualità. Ho parlato dell’affettività, l’amore e la sessualità delle persone con disabilità. La puntata è disponibile su Rai Play.   O Anche No è un programma dedicato alla disabilità: un modo “diverso” di entrare in questo mondo attraverso i protagonisti che si raccontano nelle loro attese, difficoltà e conquiste. Un’iniziativa della Rai per la coesione sociale, che nel 2019 ha ricevuto il premio Nazionale Inclusione 3.0, per “l’elevato valore sociale e inclusivo del docu-reality.” Regia di Davide Vavalà, conduce Paola Severini Melograni. Potete rivedere la mia partecipazione al programma su Rai Play
  • 2022: intervistata dai microfoni Radio Roma Capitale, sui due volumi editi ed i progetti nati da queste pubblicazioni.
  • 2021: Sono una delle protagoniste del libro fotografico: “Diventerai Diamante”; realizzato da Sergio Santinelli. Il libro vuole raccontare la resilienza. Noi protagoniste siamo donne che, dentro la nostra condizione, abbiamo trovato la chiave di volta della propria vita per esserne pienamente protagoniste e grazie a questa forza sentiamo il dovere civico e morale di raccontarci in modo da aiutare tutti coloro che non sanno come riprendere in mano le redini della propria vita. L’auspicio del nostro racconto è anche dare speranza a chi non nutre più alcuna speranza per il futuro.
  • Il 19 novembre 2021, intervento su amore, sessualità e disabilità, dopo la proiezione del film “Because of my body”, del regista Francesco Cannavà, al museo MAXXI.
  • Dal 2012 ad oggi: ideatrice e moderatrice del gruppo Facebook “Amore, disabilità e tabù: parliamone!”, piattaforma di confronto, scambio e informazione per persone con disabilità o famigliari che vorrebbero approcciare alla sessualità e all’educazione sentimentale o anche solo confrontarsi e fare nuove amicizie. Il gruppo conta oltre 1000 iscritti tra normodotati e disabili da tutta Italia.
  • Da aprile 2021 – in corso: con la collaborazione dello psicologo e psicosessuologo Dott. Francesco Battista, porto avanti una serie di appuntamenti mensili sul Gruppo Facebook “Amore, disabilità e tabù: parliamone!”  L’intento degli incontri è quello di offrire uno spazio di confronto e consulenza su tematiche quali: l’amore e la sessualità in rapporto alla disabilità.
  • 5 giugno 2021: presentazione di “Nata viva” e “ RaccontAbili Domande e risposte sulle disabilità” nell’ambito del XII Festival Internazionale del Cinema Patologico, presso il Teatro Patologico. Link all’articolo
  • 12.4.2021 Intervista per Piccologenio: Parliamo di libri, amore, famiglia e progetti
  • 22.5.2020 Intervista per Il Digitale:  Sesso e disabilità, Zoe Rondini: “Basta con i tabù!”
  • 24.4.2021 intervista per Il Digitale: “Handicappata a chi?” Sfatiamo la disabilità con l’intervista a Zoe Rondini
  • 8 gennaio 2021: presentazione online di “RaccontAbili- Domande e risposte sulle disabilità” – qui il video dell’evento
  • 10 gennaio 2021: partecipazione al programma “O Anche No”, in onda su Rai2 e disponibile su RaiPlay a questo link, per parlare di “RaccontAbili-Domande e risposte sulle disabilità
  • 20 novembre 2020: intervista per il portale Italia Olistica
  • 15 novembre 2020:intervista per il blog IlBenessereOlistico
  • Maggio 2020 – in corso: cura della rubrica “Radio Piccoli Geni” nell’ambito del progetto “RadiOsa, la rete di Radioscuola in casa.” Link
  • 24 maggio 2020: Partecipazione al programma “O Anche No”, a cura di Paola Severini Melograni. Andato in onda su Rai2 e disponibile su RaiPlay a questo link
  • 3 aprile 2020: Intervista per la radio della scuola di scrittura Genius, con Lucia Pappalardo e Luigi Annibaldi. Cattività 11b – Saltare gli ostacoli
  • 27 marzo 2020: Intervista  radiofonica su Radio3 “Tutta la città ne parla” sul tema dell’assistenza ai disabili al tempo del Coronavirus
  • 16 gennaio 2019: intervista radio per “Radio LiveSocial, Storie ed Interviste” (qui la registrazione).
  • 26 luglio 2018: partecipazione al programma “Codice – La vita è digitale”, condotto da Barbara Carfagna, andato in onda su Rai Uno alle 23.30. Il servizio è disponibile al seguente link: Zoe a “Codice – La vita è digitale”.
  • 15 giugno 2017: tra i relatori dell’evento “Roma! Città aperta” promosso dall’Osservatorio “Roma! Puoi dirlo forte” nell’ambito del tavolo “Inclusione sociale e fragilità”.
  • 2017: intervista su Slash Radio, la radio dell’Unione Italiana Ciechi, sul romanzo e sul mini-film “Nata viva”.
  • 2017: messa in onda del mini-film “Nata viva” sul canale Charity di Cubik TV.
  • 2016:Intervistata dai bambini di Radio Freccia Azzurra sul romanzo “Nata viva” e sull’omonimo cortometraggio. Progetto ideato dal Circolo Gianni Rodari Onlus e dall’ Associazione Matura Infanzia, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo A. Gramsci – Scuola primaria G. Perlasca (qui la registrazione)
  • 2016: Partecipazione con il cortometraggio “Nata viva” all’edizione 2016 del “Capodarco L’Altro Festival” e aggiudicazione del premio “L’Anello debole 2016“.
  • 2015: Realizzazione del cortometraggio “Nata viva” con la regia di Lucia Pappalardo, produzione Associazione nazionale filmaker e videomaker italiani.
Saggi e articoli
  • Superando.it – testa online promossa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)  

Laici.it

Ubiminor.org 

Piuculture.it

  • 2016-2017: Pubblicazioni sulla testata PiucultureIl giornale dell’intercultura a Roma, di seguito tutti gli articoli clicca qui

Rivista Rete Near

  • 2013 – 2015: Collaborazione con la rivista Rete Near, promossa dall’UNAR (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali) del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Rivista cartacea “La famiglia – bimestrale di problemi familiari”

  • 2002: “Nulla di utile”, in collaborazione con il Professor Siciliani de Cumis.

Angeli Press – testata giornalistica cartacea a cura di Paola Severini Melograni.

  • 2000: collaborazione con la testata
Istruzione e formazione
  • Dal 2019 a oggi: Partecipazione al Laboratorio teatrale indipendente – Compagnia Nuovo Teatro C.N.T., Direzione artistica dell’attrice-regista Patrizia Schiavo
  • 2020: Corso di scrittura radiofonica: “Scrivere e fare radio, impara a scrivere per gli ascoltatori” presso la scuola Genius. Docenti: Andrea Borgnino (Teche Radio e Radio 3 Rai) e Paolo Restuccia (regista del Ruggito del Coniglio di Rai Radio2) con Lucia Pappalardo (che dopo Radio24 fa ora la filmaker per Rai Uno).
  • 2016: conseguimento dell’attestato di giornalismo sociale conseguito a conclusione del corso “Infomigranti” promosso dal giornale online Piuculture
  • 2012/2013: Laurea magistrale in Editoria e Scrittura presso l’Università la Sapienza di Roma, facoltà Lettere e Filosofia, con tesi sperimentale dal titolo: “BLOG-GRAFIE, la blogosfera letteraria”. Votazione 108/110.
  • 2006/2007: Laurea triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’Università la Sapienza di Roma. Tesi in pedagogia dal titolo: “Teatro e diverse abilità.” Relatore: Professor Nicola Siciliani de Cumis. Votazione: 110/110 con lode.
  • 2002-2003: Corso di scrittura creativa presso l’Associazione Culturale BombaCarta.
  • 2001-2002: Partecipazione a due corsi di scrittura creativa presso la Scuola Omero di Roma, docente: Paolo Restuccia.
  • 1998-2001-Partecipazione al laboratorio di teatro sperimentale del regista ed attore Stefano Viali; presso l’Istituto Giulio Cesare di Roma. Attrice di una compagnia integrata, con la regia di Alessandra Panelli e di Stefano Viali, in scena all’ex-mattatoio di Roma e presso alcune manifestazioni teatrali a Fiesole.
Capacità e competenze personali:

Competenze comunicative e di organizzazione di eventi: esperienza maturata in attività di pubblicazione, diffusione e presentazione in vari contesti delle mie opere letterarie, il romanzo di formazione “Nata viva” e il saggio “RaccontAbili. Domande e risposte sulle disabilità”.

Comunicazione online attraverso il portale www.piccologenio.it e i principali socialnetwork.

Gestione di una community Facebook di oltre mille utenti su tematiche relative a disabilità, amore e sessualità.

Creatività e spirito di iniziativa. Capacità relazionali e di fare rete, buon livello di public speaking.

Vocazione pedagogica e didattica messa in pratica con i progetti nelle scuole (di cui sopra) e nell’ambito dell’esperienza come attrice teatrale. Comprovata capacità di gestione e partecipazione al lavoro di squadra, buone capacità diplomatiche in situazioni di stress o tensione.

Entusiasmo e grande voglia di fare, tenacia e capacità di reinventarsi in progetti e iniziative condivise.

Sono in grado di svolgere in autonomia il lavoro in sede e da casa, flessibilità d’orario.

Consulente per persone con disabilità

La consulenza rappresenta un’opportunità fondamentale per tutti coloro che, non possedendo conoscenze in determinati ambiti (amorosi, sessuali, famigliari, fisioterapici, scolastici ecc.) Le attività di consulenza danno a chiunque la possibilità di accedere gratuitamente a un servizio di informazione ed orientamento per prendere importanti decisioni o risolvere delicati problemi su quesiti a carattere psicologico, sociale, famigliare ed educativo.

Qualora fosse necessario è anche possibile un incontro online.

La consulenza consiste in un intervento con un numero limitato d’incontri e ha lo scopo di inquadrare la problematica descritta al professionista al fine di valutare una risposta in tempi relativamente brevi. Esso può rivolgersi ad una singola persona, ad una coppia o ad una famiglia.

Capacità e competenze informatiche

Buona padronanza degli strumenti Windows Office, WordPress, Outlook, Internet, Gmail, Skype, Zoom e Streamyard.  Social media marketing su Facebook, Instagram e Twitter.

Rassegna stampa dell’opera letteraria “RaccontAbili. Domande e risposte sulle disabilità”:

Link alla rassegna stampa dell’opera letteraria e mini-film Nata viva

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La mia prima esperienza di tirocinio-lavoro

Sono una ragazza che ha conseguito la laurea triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione con lode. Ho terminato il mio percorso di studi specializzandomi in Editoria e Scrittura  alla facoltà di Lettere della Sapienza, votazione 108 su 110.

Mentre studiavo ho pubblicato il mio primo libro, un romanzo di formazione dal titolo Nata viva.

Come tanti altri giovani, anch’io da  neolaureata ho cominciato ad inviare il curriculum ad un numero considerevole di enti sia privati sia pubblici. Molti di questi si sono congratulati per le mie esperienze pregresse, dicendomi che gli sarebbe piaciuto avermi nel loro organico, ma purtroppo non avevano possibilità di assumermi.

Dopo mesi di ricerche, mi si aprì un unico spiraglio per il curriculum inviato al comune di Roma, precisamente allo Sportello Disabili Adulti. Una dottoressa mi chiamò dicendomi che potevo iniziare un “tirocinio-lavoro”. Accettai. E fu così che scoprii la realtà del lavoro per disabili, una realtà che quando mi impegnavo per tenere alta la media dei tanti esami universitari, non avrei mai immaginato. Prima di una vera e propria assunzione bisogna fare un lungo tirocinio e non conta se hai un bel curriculum o meno, se hai una disabilità solamente fisica o un ritardo cognitivo, se sei plurilaureato o hai conseguito la licenza media… Il tirocinio dura sei mesi senza prospettive garantite per il dopo, ed è per tutti di basso livello. C’è chi sistema libri tutto il giorno, chi mette a posto le merci nel magazzino di un supermercato e chi come me dovrebbe catalogare le foto in un grande istituto  per disabili. E’ proprio in un istituto per disabili che mi sono trovata. Avendo una disabilità motoria mi è  stato offerto un “compito” al pc di catalogazione foto e di scrittura. Poca roba direte voi, ma si sa che all’inizio c’è la gavetta per tutti! Andavo lì ogni giorno come un vero par-time peccato che il pc era sempre occupato! Ho fatto pochissime ore di  lavoro effettivo, anche se dovevo andare lì comunque tutti i giorni in quanto avevo firmato un contratto con il comune di Roma, dal quale ho ricevuto un piccolo rimborso spese; mentre il pc serviva ad altro, ad altri o non era ancora stato formattato mi era stato detto che potevo sedermi al bar a prendere un caffè. Pensavo che sarebbe stata una cosa momentanea, invece passavano giorni, settimane,  mesi ed il mio posto sembrava essere solo al bar con altri handicappati che come me non facevano nulla. Non potevano fare nulla! Io attendevo senza rassegnarmi: raccontavo tutto alla psicologa del Comune di Roma che a  sua volta parlava con la mia tutor all’interno della struttura, ma l’unico computer disponibile o non era pronto o era occupato e nell’Istituto non c’era nessuna mansione più utile e gratificante da svolgere. La noia, l’accidia e l’inutilità incombevano, ma non i sensi di colpa. Non potevo sentirmi in colpa per il mal funzionamento dovuto ad altri.

Questa non era la mia prima esperienza all’Istituto, durante la laurea triennale avevo svolto un altro tipo di tirocinio, mi  ero trovata bene. Affiancavo una dottoressa, osservavo dei casi di bambini, disabili e non, con problemi scolastici. Sempre in quell’occasione avevo inoltre seguito un interessante corso sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa. A conclusione di quell’esperienza formativa avevo anche tenuto una conferenza, per gli insegnanti, sugli ausili informatici per l’handicap. C’è stata anche un’altra occasione dove il mio vissuto è servito a dare lustro all’Istituto: in occasione della presentazione del mio romanzo autobiografico. In quell’occasione, oltre a parlare del libro, ho presentato la mia evoluzione professionale, all’interno dell’Istituto e all’esterno con un progetto pedagogico nelle scuole. Quest’ultimo progetto è stato molto gratificante: mi ha permesso di raccontare l’handicap a tanti ragazzi di medie e licei che mi hanno accolta e benvoluta anziché  negare la disabilità o non volerla capire come spesso avviene a quell’età.

Al bar vedevo altri disabili che passavano interminabili mattinate a guardare il vuoto, mi ha colpito un ragazzo la cui disabilità non gli permetteva di parlare, lo vedevo sonnecchiare in una posizione scomodissima, erano pochi i disabili non inseriti in qualche interessante laboratorio.

Mentre mi annoiavo feci amicizia con un ragazzo che come me  ha solo una disabilità motoria. Anche lui si annoia ed è molto critico verso l’Istituto. Ci siamo messi d’accordo e abbiamo iniziato a vendere il mio libro a tante persone che passavano per quel bar. Lo so che è sconcertante farsi i propri interessi sul luogo di lavoro, aspettavo  che la mia tutor mi dicesse qualcosa ed ero pronta a rispondere “lo so che non devo farlo ma qui continuo a non aver nulla da fare!” Gli affari andavano a gonfie vele, la mia tutor mi vide fare le dediche, prendere i soldi e non mi disse mai nulla. Le chiesi spesso se la biblioteca, con l’unico pc disponibile, si fosse liberata; mi rispondeva che era questione di pochi giorni.

-Nel  frattempo posso restare a casa? – le chiesi- Comincio a sentire la fatica di venire qui tutti i giorni.-

-Facciamo così: il lunedì sarà il tuo giorno libero, gli altri giorni vieni perché anche se l’esperienza non è come te l’aspettavi puoi firmare la presenza.-

Non capisco questa mentalità di volere vedere gli handicappati  impegnati in qualcosa, non importa cosa e se siano veramente impegnati.

Mi rendo conto della difficoltà di realizzare piani individuali, ma la frustrazione, la rabbia, l’aggressività e l’autolesionismo che possono  sfociare da questa marginalizzazione dei disabili nel mondo del lavoro, o nell’assistenzialismo, di questo sembra che, nella maggior parte dei casi, nessuno se ne preoccupi o se ne occupi nel modo giusto.

All’istituto mi ha colpito una ragazza con ritardo cognitivo e con un problema di udito molto accentuato. Con me era dolce, mi accarezzava, mi chiedeva se avevo una caramella, mi salutava sempre… con gli operatori che la richiamavano ai suoi compiti era aggressiva, urlava e diceva moltissime parolacce. Anche se noi tutti le  dicevamo che le parolacce non si dicono lei continuava: era l’unico modo che aveva per ribellarsi e mostrare i suoi stati d’animo.

Tornando alla spinosa questione del lavoro per le persone disabili, l’articolo 1 della Legge 68/99 recita: “La presente legge ha come finalità la promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato”. La Legge 68/99 stabilisce che i datori di lavoro privati e pubblici con più di 15 dipendenti al netto delle esclusioni, siano tenuti ad avere alle proprie dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie protette (disabili) iscritti in appositi elenchi gestiti dall’Agenzia del lavoro della provincia di riferimento.

Per le aziende che occupano più di cinquanta dipendenti la percentuale riservata all’assunzione delle persone disabili è il 7%. La legge prevede questo, ma nella prassi applicativa le cose sono molto diverse, molte aziende preferiscono pagare una multa piuttosto che assumere personale con varie invalidità. Inoltre è importante notare che la realtà imprenditoriale italiana è costituita in buona parte da piccole e medie imprese a conduzione familiare (si stima infatti che la dimensione media delle imprese italiane sia di 3,7 impiegati ) per cui è quanto meno residuale, se non irreale, l’obbligo di assunzione previsto dalla suddetta legge e riferito alle aziende con più di 15 dipendenti.

È riconoscibile un fenomeno di integrazione subalterna dei disabili, che prescinde dal titolo di studio e dalle attitudini personali.

Ci sono molte persone che non si arrendono a questa realtà, organizzano associazioni, convegni, bussano a tutte le porte possibili… ma la strada è ancora lunga e la rabbia  cresce di giorno in giorno.

L’esempio riportato dimostra come, ancora una volta, per ottenere il rispetto dei propri diritti si debba portare avanti una battaglia solitaria.

La mia riflessione non vuole essere un’accusa o una lamentela. Durante la recente esperienza sono stata affiancata da due persone, la mia tutor e la psicologa del Comune di Roma, valide, presenti e molto attente al loro lavoro, ma purtroppo impotenti di fronte ad un sistema in difetto.

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