La potenza del Serpente

“La Vita è e deve essere un festa. Una festa continua a cui siamo tutti invitati! Nessuno è escluso dall’incanto e dall’estasi del GRANDE GIOGO COSMICO DELLA VITA! La separazione tra sessualità e spiritualità ha generato piaceri effimeri e molta frustrazione, tristezza e rabbia, dopo millenni di separazione ci conviene tornare all’armonia e alla riconciliazione. Chi vive bene la sessualità si regala momenti felici”.

Queste parole di Giorgio Cerquetti, autore del testo “L’essenza del Tantra, fare l’Amore ed essere Amore mi fanno pensare al grande potenziale della concezione che il Tantra e l’Energia della Kundalini regala ad ognuno di noi. La Kundalini è l’energia vitale,  potente, è legata alla sessualità, all’innamoramento ed alla nostra creatività. Tale forza spesso rimane dormiente nell’area del primo chakra che porta il nome sanscrito di Muladhara, ovvero chakra della radice, dove affluisce la vita. Questo chakra ci collega alla terra, alle nostre basi,  al ramo materno e paterno. I testi tantrici definiscono con il termine kundalini, letteralmente “avvolta”, quell’energia che, in forma di serpente attorcigliato che giace addormentata alla base della colonna vertebrale.

Secondo la tradizione Kundalini Yoga, il corpo è attraversato da vari canali trasportatori di energia: i Nadi. Nei tre  Nadi principali chiamati Sushumna, Ida e Pingala scorre il Prana. Il Prana è la forza vitale presente in noi e nel mondo, connaturata al respiro. L’energia del Prana determina il corretto svolgimento di tutte le funzioni psicologiche ed emotive necessarie a mantenere un armonico equilibrio tra mente, corpo e spirito.

Cos’è il risveglio della Kundalini?

In parole povere, il risveglio della kundalini è una forma di risveglio energetico che ci fa trasformare a livello mentale, emotivo e spirituale.

La stessa Kundalini è una parola sanscrita che significa “colei che è avvolta” – si riferisce all’energia della forza vitale primordiale contenuta alla base della spina dorsale che è spesso raffigurata come un serpente. Questa energia serpentina, una volta risvegliata, viaggia su per i vari centri energetici (i chakra) del corpo fino al  chakra della corona dove vengono  attivate la coscienza e la creatività.

Nella tradizione indiana dei testi sacri tantrici, induisti e buddhisti, si fa riferimento alla kundalini come a quell’energia sessuale che ha in sé una grande potenza.

Il risveglio dell’energia della Kundalini può innescare reazioni molto potenti sul piano fisico, psicologico e spirituale. C’è chi sente una forte creatività e un’energia infinita e c’è chi invece è completamente privato di ogni energia.

Bisogna risvegliarla con consapevolezza essendo maestri di noi stessi. L’autore Ashley Thirleby nel suo libro “Tantra, un invito a vivere l’affettività, l’amore e l’erotismo in modo libero e completo”, ci insegna che: “diversamente a quanto avete sempre creduto, il piacere non è fine a se stesso ma vi farà provare una gioia molto intensa che vi consentirà di sviluppare tutte le vostre potenzialità utilizzando le grandi riserve di energia che avete liberato”.

La conoscenza della Kundalini in occidente 

La conoscenza in occidente della Kundalini si deve all’ orientalista britannico Sir John Woodroffe (15 dicembre 1865 – 1936), da molti fu denominato “il padre degli studi tantrci [2]”. La  pubblicazione più nota di Woodroffe s’ intitola “Il potere del serpente”, del 1919, scritto con lo pseudonimo di Arthur Avalon. In quest’opera letteraria è riportato tutto un insieme di insegnamenti tradizionali indù, specie quelli riguardanti l’anatomia e la fisiologia dell’organismo umano, tanto da fornire al lettore una visione completa e seria di tutta questa sapienza. Il suo lavoro ha contribuito a promuovere in Occidente un profondo interesse per la filosofia indù e le pratiche yoga. Sir John Woodroffe spiega anche che:

“l’attivarsi dell’energia della kundalini si basa in un risveglio dell’eros, inteso attraverso un amore intenso e profondo che trascende la sfera sessuale”.

La Kundalini  arrivò ad affascinare anche Carl Jung, psichiatra, psicoanalista che andò alla ricerca di paralleli tra questa energia latente e l’inconscio. Jung apprezzò molto il concetto di kundalini ritrovandoci diverse corrispondenze con le sue teorie: credeva infatti che il risveglio di questa energia potesse portare a essere completamente sommersi dalle forze dell’inconscio.

Gli strumenti per il risveglio

Per svegliare la Kundalini occorre un lungo processo meditativo e un costante e assiduo allenamento nelle posizioni dello Yoga. Non dimentichiamo che c’è anche il massaggio Kundalini è un insieme di tecniche che fanno parte della tradizione del Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan. Il massaggio Kundalini permette di sperimentare la cura del contatto, di lavorare sul proprio vissuto emozionale collegato al corpo e sulla comunicazione non verbale.

Dyal Kaur, insegnante di Kundalini Yoga e Massaggio Kundalini da oltre venticinque anni, allieva di Yogi Bhajan, spiega la sua conoscenza del massaggio Kundalini:

“Mi sono avvicinata al massaggio Kundalini perché veniva proposto durante i seminari di Yogi Bhajan come Il Massaggio come Comunicazione. Qui  iniziai a sentire una forte attrattiva per il Kundalini Yoga. La sentivo come una grande opportunità, perché mi faceva risvegliare la percezione del mio corpo fino ad allora per me sconosciuta. Così iniziai a curarmi anche col massaggio oltre che con lo Yoga e ad approfondirne la conoscenza frequentando i corsi a Roma tenuti da un allievo diretto di Yogi Bhajan: Gobinde Singh.”

La comunicazione non verbale e il sapersi mettere in ascolto con tutti i sensi, anche il tatto, sono una caratteristica fondamentale del massaggio. Ecco cosa ne pensa Dyal Kaur: “La comunicazione non verbale è uno strumento eccezionale per fare arrivare al cuore di una persona quella presenza mentale e spirituale che non può essere trasmessa a parole e che crea una speciale relazione di anima che cura una persona nella sua totalità. Il massaggio Kundalini rappresenta un’esperienza sensoriale unica: si occupa di riequilibrare la persona a livello Spirituale ed Energetico”.

Il  massaggio Kundalini è un trattamento che si basa sulla meditazione e sulla ricarica energetica, il cui beneficio dura più giorni. E’ più intimo di altri tipi di massaggi perchè lavora di più sui primi due chakra.   Questo massaggio è indicato per chi desidera scoprire l’abbandono non solo fisico ma anche della Mente e va eseguito da professionisti capaci di mettersi in una condizione di accoglienza e amore incondizionato.

Spero che questo articolo vi abbia fornito una conoscenza di base e sia servito a stimolare la vostra curiosità. Gli esperti ci invitano ad essere persone sempre maggiormente consapevoli; anche attraverso il risvegliare la Kundalini: è un processo che ci può aiutare a conoscere della nostra vera essenza.

[1] Dal libro “Tantra, un invito a vivere l’affettività, l’amore e l’erotismo in modi libero e completo”, di Ashlay Thirleby.

[2] Dal libro “L’Essenza del Tantra; Fare l’Amore ed Essere  Amore”, di Giorgio Cerquetti.

Approfondimento sui chakra:

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Sessuologia, tutto quello che non sapevi di voler sapere sul mondo del sesso

Con il dottor Francesco Battista, psicologo e psicosessuologo, abbiamo commentato il libro: “Sessuologia, tutto quello che non sapevi di voler sapere sul mondo del sesso”, edito da Gribaudo, autore Daniel Giunti. Il testo ci ha offerto numerosi spunti per riflettere sulla sessualità di ogni persona e rispondere alle domande frequenti degli utenti del gruppo “Amore, disabilità e tabù: parliamone!

 

 

 

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I diversi Rituali Tantrici per scoprire l’unità tra corpo, mente e spirito

I diversi Rituali Tantrici per scoprire l’unità tra corpo, mente e spirito. 1

La Via Tantrica per vivere in armonia. 1

L’orgasmo tantrico. 1

Rituale Tantra Kundalini 2

Rituale Tantrico Kashmiro. 2

Rituale tantrico di coppia ed il rituale Maithuna. 3

Massaggio tantrico dei cinque elementi 3

A chi possono essere utili i rituali tantrici 3

Il Tantra è un antico sistema di pratiche rituali e tecniche che utilizzano la capacità creativa dell’energia vitale per portare gli individui ad un più elevato stato di coscienza. Il massaggio rituale fa parte di questo millenario sistema di pratiche.

Attraverso il rituale Tantra, il corpo ritrova l’armonia, il rilassamento e l’esaltazione dei sensi. L’intento principale è quello di sviluppare una maggiore consapevolezza sia in chi lo offre che in chi lo riceve; migliorando la reciproca padronanza dei desideri e delle emozioni.

Come spiegherò meglio più avanti, è  fondamentale affidarsi agli esperti per potersi  abbandonare al momento di piacere del trattamento.

Il rituale tantrico fa parte dei rituali sacri d’amore e serve anche per sviluppare la coscienza della nostra unione tra corpo, mente e spirito. È bene tener presente che il rituale tantrico non si improvvisa, al contrario prevede una grande preparazione da parte dell’operatore o operatrice, tanto studio, molta pratica e disciplina, nulla è lasciato al caso.

È auspicabile che il rituale tantrico venga svolto da un/una tantrika, cioè da chi segue un percorso spirituale e che dopo aver imparato a conoscere il corpo sottile riuscirà a percepire i malesseri e le emozioni della persona che avrà di fronte, andando a giovare sia a livello mentale che fisico. Attraverso il tocco sapiente si andranno a purificare i chakra (centri energetici) per far scorrere l’energia vitale (prana); così facendo è possibile ritrovare l’equilibro di corpo, mente e spirito e si riattiva la Kundalini.

L’energia kundalini è la fonte della forza vitale che ognuno custodisce dentro di sé. Risvegliare la Kundalini è una pratica considerata in Oriente molto significativa per la realizzazione spirituale ed il benessere di corpo, mente e spirito  di ogni individuo, ma è raramente riconosciuta come tale nelle tradizioni occidentali. Non è raro che il rituale tantrico sia associato solo alla sessualità, anche se negli ultimi anni si stanno diffondendo seminari e scuole di un certo livello in Italia, ma maggiormente al centro nord.  

La Via Tantrica per vivere in armonia

Chi intraprende la Via Tantrica si addentra in un cammino che coinvolge numerose pratiche, tra cui i rituali tantrici. Vivere nel tantrismo significa infatti condurre uno stile di vita con  tecniche e discipline mirate all’innalzamento della coscienza.

Nei vari rituali tantrici, il sesso è visto come uno strumento per raggiungere l’illuminazione incanalando l’energia dell’Universo. Di conseguenza il piacere è da considerare, tra l’altro, un mezzo per raggiungere il divino. Grazie al massaggio Tantra, si possono ottenere benefici che riguardano la totalità dell’organismo. Anche la vita sessuale e sentimentale ne trarrà dei benefici.

L’orgasmo tantrico

La focalizzazione sul Qui ed Ora nei rituali tantrici è uno degli elementi imprescindibili. Nella tranquillità del rapporto tantrico, come negli altri massaggi tantrici, le persone  possono sperimentare orgasmi multipli, che comunque non costituiscono l’obiettivo primario dell’atto.
A differenza di come viene vissuto il sesso in Occidente, dove spesso l’orgasmo è il culmine dell’amore, dura solo qualche secondo e coinvolge solo la zona genitale, nel Tantra l’orgasmo è molto di più. Gli insegnanti della scuola TantraYoga di Bologna, che si ispirano agli insegnamenti tradizionali, tramandati dai saggi dell’India e del Tibet, spiegano così l’orgasmo tantrico: “a differenza dell’orgasmo tradizionale, in cui l’uomo arriva al punto di non ritorno, eiacula e la sua sessualità crolla, nell’orgasmo tantrico l’uomo, subito prima del punto di non ritorno applica le tecniche per la continenza. Questa esperienza può aprire la porta a nuove, potenti sensazioni, facendo sì che subito dopo il primo orgasmo ne seguano altri, in una condizione di benessere multi-orgasmico”.

Per la donna il Tantra può far sperimentare due tipologie di orgasmo:

  • ORGASMO ESPLOSIVO: esperienza superficiale che comporta la dispersione dell’energia all’esterno del corpo. Coinvolge solamente l’area genitale e i chakra inferiori (primo e secondo), lascia spesso un senso di stanchezza e frustrazione perché non porta il completo appagamento. L’orgasmo clitorideo è di questo tipo.
  • ORGASMO IMPLOSIVO: esperienza in cui l’energia non si disperde all’esterno ma implode verso l’interno e verso i chakra superiori. Può coinvolgere tutto il corpo, come pure le sfere mentali ed emotive della donna, regalando un profondo stato di appagamento, fisico, mentale ed emozionale. Di questo tipo sono invece l’orgasmo vaginale e quello cervico-uterino[1]”.

Sembra complicato, eppure quest’onda tantrica può durare a lungo, un tempo in cui entrambi gli amanti possono continuare ad avere orgasmi implosivi senza eiaculazione e senza perdita di energia.
Vediamo ora i vari tipi di rituali tantrici.

Rituale Tantra Kundalini

Il rituale Tantra Kundalini deve il suo nome all’energia kundalini che grazie a questo trattamento viene risvegliata. L’obiettivo è risvegliare l’energia  dormiente. Durante questo rituale  vengono stimolati i sette chakra uno alla volta, partendo da quello del cuore la cui apertura favorisce il passaggio energetico attraverso il canale principale.

Le stimolazioni passano poi alla zona vertebrale con l’intenzione di far correre l’energia in tutto il corpo e ricavare tutti i benefici che derivano da questo risveglio. Un altro aspetto fondamentale da considerare è che l’energia vitale ha una grandissima capacità di essere convertita in energia sessuale. Per questo motivo le tecniche kundalini sono utilizzate anche nella coppia, praticandolo sotto forma di massaggio Tantra kundalini.

Rituale Tantrico Kashmiro

Detto anche “Massaggio del Tocco”, il rituale tantrico di scuola kashmira, viene utilizzato come mezzo per espandere e innalzare la coscienza, esattamente come tutte le altre tecniche Tantra.

È considerato un massaggio di tipo emozionale e sensoriale, in quanto va a sprigionare le emozioni. Attraverso il tatto si cerca di raggiunge un’esperienza meditativa e rilassante. È grazie a questo tocco, talvolta definito “sacro”, che si percepiscono tutte le sfumature e le fattezze dell’altra persona. Non a caso nelle teorie di questo massaggio si parla di “ascolto tattile”.

Con il rituale tantrico Kashmiro si pratica un vero e proprio rito che riporta ad un’intensa unione con l’altra persona.

Rituale tantrico di coppia ed il rituale Maithuna

Generalmente, una persona o una coppia che si dedica ad un percorso tantrico, vuole sperimentare diverse pratiche, al fine di concepire il sesso come mezzo per raggiungere l’appagamento, sperimentare un piacere intenso e durevole e raggiungere l’illuminazione.

Nel Tantra l’atto sessuale viene definito “rituale Maithuna”. L’uomo e la donna durante questo rito incarnano le energie femminili e maschili Shiva e Shakti  diventando l’uno per l’altra la totale espressione di divinità. Shiva rappresenta il principio maschile universale e Shakti è l’energia femminile. Nella pratica, il sesso secondo il rituale del Maithuna utilizza movimenti lenti, caratterizzato da una apparente immobilità. Nella tradizione erotica tantrica, la parte attiva del sesso appartiene alla donna, che in quel momento sta incarnando la dea Shakti.

La dualità tra uomo e donna si trasforma in unità e la fusione delle anime, in perfetto equilibrio tra energia maschile e femminile, porta ad un piacere universale.

Massaggio tantrico dei cinque elementi

Il massaggio rituale tantrico dei cinque elementi è una delle principali tecniche con cui vengono perseguiti gli obiettivi propri della filosofia tantrica. Viene impiegato per risvegliare l’energia interiore ed entrare in contatto con un livello spirituale superiore.

Anche questo massaggio va a lavorare sulle energie sessuali stagnanti (come anche il rituale kundalini, e il massaggio tantrico rituale di scuola kashmira). Questo trattamento si basa sull’ideologia orientale secondo la quale tutti gli esseri viventi sono incarnazione dei cinque elementi della natura: Acqua, Terra, Fuoco, Aria, Etere. Ciascuno dei sette chakra, ossia i centri energetici del corpo che raccolgono e metabolizzano l’energia vitale, ha una diretta corrispondenza con uno dei cinque elementi che compongono l’universo.
Il primo chakra Muladhara o Chakra della Radice  è associato all’elemento Terra, il secondo Svadhisthana o Centro Sacrale, rappresenta l’elemento Acqua, il terzo Manipura o del Plesso Solare è legato al fuoco; il quarto all’elemento Anahata o del Centro del Petto è legato all’aria; il quinto Vishuddha o Centro della Gola; il sesto è Ajna o Centro Frontale; il settimo è chiamato Sahasrara o Centro Coronale, questi ultimi tre simboleggino la luce.

A chi possono essere utili i rituali tantrici

La pratica del Tantra è utile a chiunque voglia approfondire in maniera olistica il rapporto tra corpo, mente e spirito, e rendere più sottile la propria percezione energetica. 

Tale pratica mira al raggiungimento di uno stato di equilibrio e armonia tra il corpo fisico, grossolano, e i corpi più sottili e spirituali, e può essere quindi molto utile nei casi in cui sia necessario lavorare su squilibri fisici oppure su sbilanciamenti energetici che possono causare, ad esempio, stati di agitazione,  ansia o depressione, ma è bene ricordare che, come le altre discipline olistiche, non si sostituiscono alla medicina.

Per chi vuole scoprire una sessualità più profonda, i rituali tantrici possono essere una bella esperienza per donare e donarsi una coccola o un momento di intenso piacere. Questi rituali sono consigliati alle donne vittima di abusi o  dopo la gravidanza  e a chi per vari motivi a perso la stima in se stesso/a o in un partner. È indicato anche a persone con disabilità che vogliono vivere un’esperienza amorevole e scoprire delle sensazioni diverse del loro corpo e nel contatto profondo con un’altra  persona.

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Sitografia

1 https://www.gyanastudio.it/index.php/64-servizi/156-rituali-antichi

2https://www.studiokarenshaktidevi.com/rituale-tantra-e-massaggio-tantra-vediamo-la-differenza/

3 https://massaggiorientali.biz/rituali-tantrici-tipologie.html

4https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/terapie-naturali/medicina-naturale/tantra.html

[1] https://www.ilgiornaledelloyoga.it/tipi-orgasmo-femminile

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Relazioni: quali sono le cose basilari nei vari tipi di rapporti?

Quante relazioni ci sono? Analizziamone alcune. 1

Relazioni: quando preoccuparsi?. 2

Alcune dinamiche di coppia. 3

Relazioni poliamorose. 4

L’importanza delle regole e del rispetto. Qualche consiglio pratico. 4

L’importanza di educare all’unicità di ognuno di noi 5

Lo psicologo Erich Fromm ha dato la seguente definizione dell’amore:

“l’amore è un potere attivo dell’uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso di isolamento e separazione, ma comunque gli permette di essere se stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell’amore è quando due esseri diventano uno, tuttavia restano due”.

 Non esiste un’unica definizione per quello che è, forse, il sentimento più importante che ci preserva e ci unisce gli uni agli altri. Ognuno di noi ha la propria idea, questa è il risultato di vari fattori che influiscono positivamente o negativamente sul nostro concetto d’amore: la cultura, il paese e l’epoca storica in cui nasciamo, l’educazione ricevuta, l’età e le esperienze.. L’amore cambia nel tempo e in base alle persone: quando si è alle prime esperienze è più facile sentirsi perdutamente innamorati, rispetto a chi è in un’età più avanzata.

Certo è che l’amore è essere in relazione. E proprio di relazioni cercherò di parlarvi. Mi soffermerò sulle aspettative che spesso i nostri cari e la società alimentano. Fornirò punti di vista su relazioni “sane, atipiche e sbagliate” attingendo al pensiero personale e di vari esperti; perché essere  innamorati e in relazione, a volte non dovrebbe essere classificato: se c’è rispetto reciproco, un sentimento vero non sempre  si desidera una “relazione classica”.

Quante relazioni ci sono? Analizziamone alcune

Esistono tanti tipi di relazioni sentimentali, dalle più classiche a quelle considerate atipiche nella nostra cultura, a quelle dannose.

Spesso il contesto socioculturale immagina solo le relazioni classiche meglio se tra persone eterosessuali. “E’ un bravo ragazzo con un lavoro stabile? Vi sposate in chiesa? Quando ti sposi, hai quasi trent’anni?! Quando fate un bambino?”

Quante volte facciamo o ci sentiamo rivolgere queste domande. Spesso l’immaginario collettivo tende a pensare una relazione di coppia come due persone accumunate da un percorso di vita simile. Le aspettative sulla coppia sono perlopiù: il fidanzamento, il matrimonio e i figli.

A mio avviso, la domanda più importante dei genitori e degli amici, ma anche la più difficile da fare, è: “Sei/siete felice/i?”

È bene ricordare anche che le relazioni possono avere mille sfaccettature. Non tutte le persone sognano di mettere su famiglia. E non solo, non tutte le persone vogliono una relazione. C’è chi sceglie di essere single, chi cerca molte avventure, c’è chi ha una relazione stabile da tempo e sceglie la convivenza, altre coppie poi scelgono il matrimonio e la famiglia.

Tendiamo a pensare che una vera relazione sia solo monogama ovvero esclusiva. Eppure esistono anche relazioni non monogame, ma etiche. Che significa “relazione etica”? Ce lo spiga Violeta Benini, nel suo libro “Senza Tabù”: “(…) Vuol dire che le persone coinvolte scelgono consapevolmente un tipo di relazione aperta o di altra natura.”

Le relazioni “atipiche” possono essere diverse e ci vorrebbe maggior educazione al rispetto di ogni differenza.

Relazioni: quando preoccuparsi?

Una relazione sana si caratterizza per il rispetto, la fiducia, l’onestà e la buona comunicazione tra le persone coinvolte; ma anche per la possibilità che ciascuna conservi l’identità e la personalità individuale. Viceversa, un rapporto sbagliato può essere caratterizzato dall’assenza di tali aspetti, i quali vengono sostituiti dal disprezzo, la disonestà, la menzogna, l’incomunicabilità e l’urgenza di cambiare la propria natura per compiacere il partner. Talvolta, anche nei rapporti sani possono emergere questi atteggiamenti disfunzionali e negativi, ma solo per periodi di tempo brevi e isolati. Se si vive una relazione con uno di questi “sintomi” in maniera regolare e per un lasso di tempo considerevole, probabilmente si tratta di un legame perverso, che è opportuno scogliere. È importante imparare a riconoscere fin dall’inizio a riconoscere i segnali negativi che potrebbero manifestarsi nei tuoi rapporti.

Alcune dinamiche di coppia

“Nelle prime fasi dell’amore, quando si è reciprocamente  innamorati prevalgono gli assoluti di totalità, esclusività ed eternità, è una fase magica, ciascuno si sente capito, accettato ed amato per quello che è. Progressivamente, questo vissuto di accettazione totale si ridimensiona e si trasforma in affermazione di sé, potrebbero cominciare ad affiorare le proprie configurazioni, i propri bisogni, ciascuno inizia venir fuori per come è.

Questo passaggio è scontato e naturale, come è altrettanto scontato e probabile è pensare che quando l’altro inizia a venir fuori con i propri bisogni, superata la fase della totalità, non ci ami più come all’inizio, quindi  ci sentiamo offesi ed arrabbiati. Contemporaneamente, per l’altro non è facile fare i conti con questa nostra sensazione di frustrazione e rabbia.

Per tutte le coppie la crisi è inevitabile e, generalmente, l’affermazione di sé ne è la causa[1]”. Il bello dell’amore è essere capaci di supere le difficoltà e i momenti di crisi, senza aver timore di chiedere aiuto, se da soli non si riesce!

Tuttavia, come si diceva all’inizio, è bene anche ricordare che ci sono persone single che hanno una vasta gamma di relazioni pur non sentendosi legate a qualcuno in particolare. Solitamente una coppia condivide una progettualità. Ci sono persone che amano le relazioni sporadiche o continuative, senza le consuetudini tipiche di una coppia.

Relazioni poliamorose

L’essere umano è per natura poligamo. L’esperienza della monogamia è stata costruita ad hoc nelle diverse culture per garantire alla prole la paternità, introducendo un nuovo concetto di relazione intima e di famiglia. In realtà nella storia sono sempre esistiti gruppi in cui l’esperienza “poli” era contemplata e vissuta in armonia e grande rispetto tra le persone.

“È stato stimato che negli Stati Uniti circa il 4-5 % degli individui sono attualmente coinvolti in una relazione consensuale non-monogama (Rubin, Moors, Matsick, Ziegler & Conley, 2014) e circa una persona su cinque ha fatto esperienza di questa forma di relazione in un periodo della propria vita (Haupert, Gesselman, Moors, Fisher & Garcia, 2017).

Il termine relazioni consensuali non-monogame racchiude una costellazione di configurazioni relazionali che prevedono la possibilità di instaurare rapporti affettivi e/o sessuali con più partner nello stesso momento (Rubin et al., 2014); ciò avviene con l’accordo e il consenso da parte di tutte le persone coinvolte. [2]

Chi vive questo tipo di relazione non ha scelto il partner sbagliato, ma semplicemente sente il bisogno di stare anche con altre persone perché da ogni individuo può ricavare sentimenti ed emozioni diverse.

L’importanza delle regole e del rispetto. Qualche consiglio pratico

In tutti i tipi di relazioni, tipiche e atipiche, è bene stabilire delle regole condivise. Quando una relazione è palesemente sbagliata? Ad esempio, quando si vuole in tutti i modi prevaricare l’alta persona. In questa situazione mancano le basi di una relazione: il rispetto, il voler il bene dell’altra  persona, l’amore o per lo meno l’affetto.

Qualsiasi tipo di relazione si viva è bene ricordarsi che i sogni, le idee, il tempo per noi stessi/e in primis e della/e persona/e che amiamo sono importanti. Se una persona viene meno alle regole, tradisce la fiducia del partner.

Cercare di imparare dal nostro passato decisamente non è semplice, ma può essere un buon proposito. Se non ti dai il tempo di capire che cosa è andato storto nei rapporti precedenti, potresti cadere più volte nel rischio di costruire relazioni sbagliate. Prima di intraprendere una nuova storia, fermati e pensa a tutte quelle passate. Quante di loro sono finite male? Perché si sono chiuse in questo modo? Che cosa, secondo te, non andava nel tuo partner? Cosa non andava in te? Che cosa, invece, funzionava?

Talvolta bisogna superare i sensi di colpa per analizzare lucidamente cosa  non ha funzionato o cosa è cambiato nella relazione, senza farsi condizionare troppo dai molteplici  giudizi degli altri.

L’importanza di educare all’unicità di ognuno di noi

Nella società italiana le relazioni hanno spesso a che vedere con l’esclusività del rapporto. Ciò non toglie che le persone si interroghino, ad un certo punto della relazione, se non sia possibile trovare attenzioni altrove. Certo è che questo momento di definizione e talvolta di crisi del rapporto, porta con sé una serie di possibili rischi – spiega Gabriele Lo Iacono, psicoterapeuta autore di “D’amore e d’accordo” (edizioni Erickson) – uno di questi è quello di cercare di inquadrare il rapporto “dentro schemi precostituiti, come regole stabilite in anticipo dai copioni diffusi. Ma ognuno di noi è un essere complesso e unico e per questo stiamo stretti nei copioni in cui altri vorrebbero rinchiuderci”.

Sono d’accordo con il professor Lo Iacopo che sottolinea la nostra unicità, in molti casi nessuno meglio di noi stessi conosce i nostri sentimenti, relazioni, aspirazione e bisogni.

In qualsiasi relazione è auspicabile che ci siano la libertà, l’ascolto ed il rispetto reciproci. Per arrivare a ciò e evitare storie sbagliate che, a volte, diventano casi di cronaca nera, sarebbe auspicabile intervenire di più sull’educazione dei bambini, delle bambine e degli adolescenti per insegnare loro che esistono tanti tipi di relazioni.

“Nei paesi del nord Europa, l’educazione sessuale e sentimentale è considerata uno strumento per garantire la salute fisica e psicologica della popolazione, ridurre le gravidanze precoci e contrastare la diffusione delle malattie.

E’ obbligatoria nell’Unione europea, con poche eccezioni tra cui l’Italia. In Danimarca sono previste lezioni anche con omosessuali e in Francia i programmi vertono su prevenzione Hiv. Nelle scuole italiane i corsi sono lasciati all’iniziativa dei docenti e organizzati dai consultori: “I ragazzi vogliono sapere e discutere, ma gli istituti hanno sempre meno fondi e il numero dei corsi diminuisce di anno in anno”, spiegano le associazioni. Intanto in un villaggio in Pakistan la “sex ed” entra in classe con il permesso delle famiglie[3]”.

L’obbiettivo di un’unione  non dovrebbe essere solamente il matrimonio e la famiglia, ma la serenità propria e delle altre persone, in qualsiasi relazione si scelga liberamente e consapevolmente di vivere!

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[1] https://www.psicologia-psicosomatica.it/2021/08/05/le-principale-causa-della-crisi-di-coppia-e-laffermazione-di-se/

[2] https://www.stateofmind.it/2020/10/poliamore-attaccamento/

[3] https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/08/educazione-sessuale-in-olanda-si-inizia-a-4-anni-in-italia-non-ce-una-normativa/1008863/

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Disabilità ed omosessualità: confrontiamoci

Il 29 gennaio 2022, insieme allo psicologo e psicosessuologo Francesco Battista e a Nadir Malizia, abbiamo tenuto un webinar su disabilità ed omosessualità. Ci siamo confrontati sulle barriere culturali, sociali ed architettoniche che le persone disabili L.G.B.T.Q. (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender e queer) devono, ancora, oggi affrontare. Non è mancato il riferimento alla realtà del nord Europa e i consigli per trovare la propria identità, la serenità e l’amore. Obiettivo del webinar è stato quello di dare consigli alle persone ed alle famiglie, creando spunti su come abbattere le barriere mentali e culturali, su come vivere la sessualità se hai una mobilità ridotta, vincendo timidezza e paure.

Anche questo webinar fa parte di un ciclo di incontri su amore e sessualità, che si propongono di rispondere alle domande degli utenti del gruppo Facebook: “Amore, disabilità e tabù: parliamone!” Il gruppo vuole essere un luogo di incontro virtuale, per fare conoscenza, scambiare informazioni sui temi che riguardano l’amore, la sessualità, talvolta accolta e altre volte negata, per le persone con disabilità motoria, sensoriale e cognitiva. E’ anche rivolto a tutti coloro che, per vari motivi, si relazionano con il mondo delle disabilità.

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Sessuologia, un volume utile ma non completo sui “fatti della vita”

Il libro: “Sessuologia, tutto quello che non sapevi di voler sapere sul mondo del sesso”, edito da Gribaudo, autore Daniel Giunti – psicologo, psicoterapeuta e sessuologo e fondatore del Centro Integrato di Sessuologia “Il Ponte”- offre una panoramica su ricerche, fatti e curiosità, talvolta credibili altre volte bizzarri e divertenti, sul comportamento sessuale.

L’autore in questo volume ha voluto raccontare la sessualità con uno sguardo inedito, per dimostrare che non esistono modi giusti e sbagliati di vivere il sesso, ma solo preferenze più frequenti o più atipiche.

E’ un libro di facile lettura, accattivante ed ironico.

Ho trovato particolarmente interessanti i capitoli “Arte, storia e cultura” e “Sessualità bizzarra”. Nel primo si mette in luce come la sessualità si esprime in modi differenti a seconda del contesto storico e culturale, ne riporto un breve estratto: “La società costruisce  regole e tabù che variano da paese a paese e nei diversi periodi storici.  Un esempio lo abbiamo nell’antica Grecia dove le relazioni fra adulti ed adolescenti erano considerate fondamentali nell’educazione dei giovani”.

Curiosità

Tra le tante particolarità raccontate nel libro mi ha colpito quella relativa al Dottor Kellogg, che produsse i suoi primi cereali come “antidoto” alla masturbazione. Il primo vibratore? La zucca di Cleopatra. Era un contenitore con forma fallica con dentro api vive che muovendosi vibravano. Questo dispositivo, molto innovativo per l’epoca, poteva essere appoggiato sui genitali per godere della vibrazione e pare essere legato alla figura di Cleopatra, dipinta come femme fatale e donna sessualmente libera e moderna. Il Vagina Museum di Londra ha aperto nel 2019 con lo scopo di diffondere informazioni corrette sulla vagina e la vulva.

A Reykjavík, in Islanda è stato inaugurato nel 1997 un museo tutto dedicato al pene. Il museo contiene una collezione di 209 peni e parti di pene, appartenenti a pressoché’ tutti i mammiferi terrestri e marini presenti in Islanda. Nel museo è possibile ammirare circa trecento stranezze artistiche ed utensili collegati al tema del museo. Sempre sul tema organo riproduttivo maschile, avrei aggiunto un accenno a Castelmola, paese in Sicilia erotica. Qui nel 1947 fu aperto il bar Turrisi. Il locale si estende su tre piani e l’arredamento è tutto dedicato al membro maschile.

Il borgo di Castelmola è noto anche  per aver ispirato il romanzo osé di D.H. Lawrence. L’opera trae ispirazione dalle voglie sessuali della baronessa tedesca Frieda Von Richthofen, moglie dello stesso autore. Lawrence amava raccontare le avventure erotiche della moglie (con il suo appagato consenso) cambiando nomi ai protagonisti e ai luoghi.

Tornando al volume,  ampio spazio viene riservato alla cultura giapponese, famosa per le pratiche di BDSM (Bondage,  Dominazione/Disciplina, Sottomissione/Sadismo, Masochismo) e molte forme di feticismo. Per esempio si racconta il Bukkake, la pratica di eiaculare sul viso della donna. Secondo alcune versioni era un rito nuziale, secondo altre si trattava di una punizione all’adulterio. Il Burosera poi, è la vendita di biancheria intima delle studentesse giapponesi. Nel volume però, non vengono spiegate le ragioni storiche e sociali legate al diffondersi delle pratiche in determinati paesi.

Parlando sempre di paesi e culture diversi dall’occidente nel volume si afferma che la cultura indiana ha avuto un ruolo significativo nella storia della cultura umana. Sono infatti di origine indiana alcune tra le prime opere  al mondo (come ha esempio il Kamasutra) che hanno trattato il rapporto sessuale come una vera e propria forma d’arte e di scienza. L’autore spiega che il fascino di alcune idee espresse in queste opere sono giunte fino ai tempi moderni, influenzando i nostri atteggiamenti nei riguardi del sesso. A questo punto si è  persa, a mio avviso, l’occasione di terminare il discorso con la filosofia e il rituale tantrico, nate anch’esse in India ed altri paesi orientali e giunti fino a noi.

Sessualità atipica

Interessante il capitolo dedicato alla sessualità atipica o estrema. Questi modi di vivere il rapporto sessuale non sono sinonimo di perversioni o di patologie mentali. La scienza ritiene che questi tipi di sessualità fanno parte delle naturali variazioni in fatto di preferenze erotiche. Nella sessualità atipica si mettono in atto pratiche insolite come ad esempio assomigliare ad oggetti o assumere comportamenti canini, legarsi, bendarsi o sottomettersi. Tali situazioni sono le uniche capaci di accende l’eccitamento sessuale in alcune occasioni, ma va sottolineato che non siamo ancora nell’ambito della patologia. Il disturbo da curare si ha quando le pratiche sessuali atipiche provocano un danno a se stessi o agli altri.

Uomini, donne e relazioni

Non poteva mancare poi il capitolo “Uomini, donne e relazioni”, si parla molto del tradimento: da uno studio su uomini omosessuali è emerso che durante il dating online, le possibilità di accettare un incontro, aumentano quando si ha poco tempo ovvero quando la batteria del cellullare è quasi scarica. Nello stesso capitolo si trova la conferma che  in genere le donne tendono  a pentirsi di aver fatto qualcosa, mentre gli uomini si pentono maggiormente di non aver fatto qualcosa.

Per le donne i rimorsi più comuni sono:

– Aver avuto la prima esperienza sessuale con la persona sbagliata.

– Aver tradito il partner.

– Essere andata a letto con qualcuno troppo presto.

Passiamo ora ai pentimenti più comuni del genere maschile:

– Non aver confessato ad una persona di essere attratta da lui\lei.

-Non essere strato più audace da giovane.

-Non aver avuto più avventure sessuali da single.

Sempre in ambito di tradimenti pare che le persone siano più inclini al tradimento al termine di un decennio di vita, poiché’ è un momento dove siamo più portati a meditare sul significato, i traguardi e le sconfitte della nostra vita. E’ questo il momento dove si mettono maggiormente in discussione le relazioni affettive.

Tutte le informazioni del libro si avvalgono di dati scientifici, in  materia di tradimenti penso che a molti sia capitato di ascoltare o raccontare i rimorsi o i rimpianti. In altri casi le informazioni ci sembrano meno credibili poiché’ i più non ne hanno fatto esperienza e vengono da culture lontane dalla nostra.

Parliamo del piacere, le fantasie e la pornografia

Sempre nel capitolo “Uomini, donne e relazioni”, sono riportati dati e curiosità riguardanti il piacere. Pare infatti che in media l’orgasmo maschile duri 6 secondi e quello femminile circa 23. Sembra poi che il record femminile in un’ora sia di 134, quello di maschile invece è di 16. Questi ed altri dati sono stati forniti dal centro di ricerca californiano Centre of Marital and Sexual Studies. Ritengo che la ricerca sia interessante ma ogni persona è diversa e, come si evince dal primo capitolo: “Storia, arte e cultura”, ci sono infiniti fattori personali e socioculturali che incidono sul viversi  o non potersi vivere a pieno l’appagamento sessuale.

Nel volume si parla anche di pornografia (un mercato in espansione) e fantasie. L’autore ha unito le due tematiche perché si rispecchiano a vicenda. Le fantasie sono da considerarsi il carburante della nostra libido, ma ciò non vuol dire che corrispondano ai nostri reali desideri. Una fantasia più comune ed espressa, è il Threesom (sesso a tre), ma è anche quella che, una volta realizzata, piace meno. Vediamo perché: nel Threesom alcune persone fantasticano di stare al centro dell’attenzione, mentre altri immaginano che tutti stiano alla pari. C’è poi chi desidera una situazione con due donne e un uomo e chi vorrebbe due uomini e una donna, c’è anche chi desidera più di tre partecipanti. Le fantasie diverse fanno si che una volta realizzata la realtà sia la più deludente. 

Cosa ci spinge alla sessualità

Da questo libro si evince come ci siano molteplici modi di vivere la sessualità. Essa può essere finalizzata solo alla riproduzione, c’è chi considera il sesso un’importante business, come le persone che lavorano nella pornografia, (PornHub ha più visualizzazioni di Netflix). Ci sono anche persone che considerano il sesso un’attività puramente ricreativa e parlare di sesso serve per corteggiare e sedurre. Ci sono coloro per i quali la sessualità non richiede parole: per loro la sessualità è pulsione, spontaneità’ e tal volta anche incoscienza.

Con questo libro Daniel Giunti si fa carico di educare gli altri sugli aspetti misteriosi e sorprendenti della sessualità, sia essa riproduttiva o non riproduttiva.

In inglese, il fatto di spiegare la sessualità ai bambini si esprime con la frase “Teaching them the facts of live”: insegnare loro i fatti della vita. Ho imparato io stessa alcune cose che non sapevo sul mondo umano e animale, ve lo consiglio sia se siete adulti e con una certa esperienza, sia se siete adolescenti con mille fantastiche e fantasiose domande!

Vi divertirete!

Link ad alcune pagine

Di seguito il webinar con lo psicologo e psicosessuologo Francesco Battista dove abbiamo commentato i vari spunti proposti nel libro.

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La sessualità tantrica come aiuto al benessere di ogni persona

Non di rado, tramite il gruppo Facebook “Amore, disabilità e tabù: parliamone!“, molte persone e familiari mi domandano come far fronte alle pulsioni sessuali di una persona con disabilità che non vuole nuovamente sentirsi rifiutata. In questi casi consiglio il rituale tantrico. Dopo anni di osservazioni da parte mia, di richieste da parte degli utenti del gruppo e da chi conosce questo portale, posso affermare che quasi nessuno di loro era già a conoscenza del Tantra ed il Tantrismo; per questo cercherò di fare chiarezza.

L’amore e la sessualità rappresentano un’esperienza infinitamente misteriosa e soggettiva. Lungi dall’esprimere giudizi moralistici, vorrei parlare della filosofia tantrica e del massaggio tantrico, mettendo in luce la visione di alcuni autori e spiegando come, tali pratiche in alcuni casi,  possano aiutare molte persone. Tenterò di mostrare quanto il Tantra sia legato ai concetti di amore e rispetto di se stessi e dell’altro.

Innanzitutto definiamo cos’è il massaggio Tantra. Il Tantra è un’arte che ha un’origine millenaria. Questa tecnica di massaggio da sempre si è circondata di un alone di mistero e storia, di movimenti e tecniche specifiche che hanno il potere di lenire lo spirito, di migliorare la sessualità e lo stato psicologico. Il massaggio Tantra è un rituale che può aiutare a superare i blocchi emotivi, ossia quelli che sono causati da una situazione di eccessiva di ansia e stress. Utilizzando il rituale tantrico è possibile ritrovare l’armonia interiore che induce al rilassamento e all’esaltazione dei propri sensi. Il Tantra è legato al concetto di amore, di rispetto e fiducia in se stessi e nell’altro. Non è una pratica che riguarda esclusivamente la sessualità, come spesso erroneamente si tende a credere. Il rituale tantrico ha dei forti risvolti erotici, ma in realtà questa componente è solamente una parte del Tutto.  Come le altre discipline olistiche, il Tantra considera l’individuo (normodotato o con disabilità) nella sua totalità costituita da Corpo, Mente e Spirito. Il tantrismo non rinnega il corpo: è la religione che unisce la fisicità alla spiritualità.

Le origini  risalgono alle culture pre-vediche, agli albori stessi della storia indiana. Il tantrismo è un indirizzo di pensiero che ha influenzato i grandi sistemi religiosi dell’India (induismo, buddhismo, jainismo). È presente come componente del buddhismo soprattutto in Tibet, in Cina e in Giappone. Il tantrismo considera le passioni di per sé né buone né cattive; esse non vengono quindi represse, poiché significherebbe respingerle a un livello più profondo.[1] Il Tantra è arrivato in Occidente nel ventesimo secolo, trovando un terreno culturale fertile grazie alla rivoluzione sessuale e all’emancipazione della donna. Oggi riscontra, in molti casi, sempre più curiosità ed interesse perché unisce in un’unica pratica i desideri umani più profondi: quello di amare e quello di essere veramente se stessi.

Per parlare in modo serio, semplice ed approfondito del massaggio tantrico mi sembra utile procedere con ordine. Innanzitutto, come altri tipi di massaggi, anch’esso è una manipolazione, un trattamento. La cura e l’attenzione prestati all’armonia e alla fluidità durante il massaggio, il contatto non interrotto durante la seduta, il silenzio, il ritmo, la musica, la circolazione energetica, conducono in chi lo riceve ad una maggior consapevolezza del proprio schema corporeo ed energetico, insieme a una crescita di sensibilità e di capacità percettiva sia del mondo esterno che di se stessi e del partner nel qui e ora. Non tutti conoscono le differenze tra il sesso tradizionale e quello tantrico (che non coincide a sua volta con l’esperienza del massaggio): il sesso tradizionale, in genere, dura meno di quello tantrico. Quest’ultimo va a risvegliare i chakra, punti dove risiedono le nostre energie talvolta bloccate; facendo ciò, l’energia vitale è rimessa in circolo e dona una sensazione di benessere che dura anche dopo la pratica.

Le domande più frequenti relative al Tantra che mi vengono poste nel gruppo Facebook sono: “di cosa si tratta?” e “con questa pratica posso raggiunge l’orgasmo?” Per rispondere è bene premettere che ci sono operatori seri, capaci di mettere la persona a proprio agio, questi capiscono facilmente le esigenze della Persona e, a meno che non ci siano ancora blocchi e timori da superare, dopo aver risvegliato l’energia creatrice della Kundalini, possono far sperimentare alla persona l’orgasmo cosmico dove tutto il corpo è coinvolto in una lunga sensazione di piacere.  Nel rituale tantrico fatto da persone con esperienza sono importanti aspetti quali: l’amorevolezza, la fiducia, l’empatia e lo scambio energetico tra chi lo “dona” e chi lo riceve.  Alcuni autori rafforzano questi concetti: “La fiducia reciproca e l’aspetto spirituale dell’erotismo sono i punti fondamentali.  Il Tantra ci suggerisce di vedere l’unione sessuale come celebrazione dell’unità con il divino. (…) Con esso possiamo arrivare a vivere intensamente l’orgasmo aprendo la via al superamento dell’ego come individualità separata e quindi alla percezione gioiosa del divino come beatitudine.[2]

Passiamo ai chiarimenti sul rituale tantrico per le persone con disabilità:

  • Il Tantra può essere utile ad alcune persone, anche con disabilità, per diventare più consapevoli del loro corpo e della loro libido e può insegnare a praticare l’autoerotismo.
  • Il rituale tantrico non nasce per chi è disabile, per questo non si pone come un’ulteriore terapia. L’aspetto terapeutico è fin troppo presente nella vita di molti di noi. Grazie a questa pratica si può vivere la sessualità in modo più totale e rispettoso verso noi stessi e verso l’altro.
  • Con il massaggio le tensioni muscolari ed eventuali blocchi emotivi si allentano e lasciano il posto ad una sensazione di benessere e tranquillità.
  • Il Tantra può aiutare anche le persone con disabilità cognitiva a scoprire la corporeità e il tocco. Molte persone hanno bisogno di esplorare questi aspetti per essere appagati e meno aggressivi. Mi torna in mente un passaggio dedicato al bisogno d’amorevolezza per le persone con autismo: “La disabilità è spesso affiancata  alla diversità,  all’emarginazione, alla malattia; l’individuo con autismo vede spesso negata la complessità dei suoi sentimenti, dei suoi bisogni. Spesso le sue normali pulsioni non trovano la naturale evoluzione. Tante persone, ad esempio, potrebbero pensare che chi è nello spettro autistico non abbia interesse nelle frequentazioni o nelle relazioni, tendendo a stereotiparle come asessuali. Ovviamente ci sono persone che non sono interessate a questo aspetto della vita, ma tantissimi soggetti sentono la necessità di avere una relazione. Tuttavia, a causa delle sfumature sociali che sono coinvolte nel processo e della loro vulnerabilità, è difficile intraprenderle.[3]
  • Molte persone, anche con disabilità, cercano in questo massaggio un atto d’amore: questo massaggio è emozionale e di coppia. Il massaggio Tantrico può portare la persona  a scoprire o essere più consapevole della propria intimità e affrontare consapevolmente una relazione. Ciò detto, in alcuni casi, può spaventare i famigliari e i cargiver che non sono pronti ad accettare il fatto che il figlio o l’assistito non è un eterno bambino.

Personalmente temo per le molte persone che esprimono attraverso i socialnetwork il forte desiderio di scoprire la sessualità e avere una relazione, ma non sanno minimamente come proteggere se stessi e l’eventuale partner dai rischi che ne potrebbero derivare. Va anche tenuto presente che non sono poche le persone con disabilità solamente fisica che non hanno sviluppato un’adeguata consapevolezza nel gestire il bisogno di autoerotismo.

Generalmente un operatore olistico e tantrico qualificato sviluppa una spiccata sensibilità ed è portato a donare benessere all’altra persona. Egli deve essere empatico, attento ai bisogni dell’altro, pur mantenendosi distaccato per evitare un eccessivo coinvolgimento. Chi esegue il massaggio deve donare la propria energia e competenza senza aspettarsi nulla in cambio se non lo scambio energetico. Nell’ambito della disabilità sarebbe opportuno e necessario prevedere lo sviluppo di una figura professionale formata al fine di poter coniugare il sapere olistico con le competenze dirette ad interfacciarsi con la disabilità, fisica o cognitiva.

Purtroppo c’è chi si improvvisa esperto per guadagnare approfittando dell’esigenza e del desiderio sessuale di una persona impreparata.  Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il donare la propria energia e competenza per far stare bene l’altra persona. Ci vogliono preparazione e pazienza per agire sulle energie e far rilassare chi riceve il rituale tantrico. È un fatto che la richiesta di massaggi sia aumentata negli ultimi anni, così come i centri (non sempre seri) che li praticano, gli annunci pubblicitari degli operatori, i siti che ne parlano. È importante essere accorti, fare molte domande sulla formazione dell’operatore e dubitare delle persone poco esperte e con pochi anni di formazione. Non tutti poi hanno la sensibilità e un tocco tale per poter praticare questo o altri tipi di manipolazioni.

Ho trovato interessante il video di Ilaria Cusano, Spiritual-Coach dal 2005,   formatrice e autrice. In un suo video  sulla Sessualità Sacra, ci mette in guardia da chi la strumentalizza.  “La sessualità sacra- spiega la Cusano- può essere utile per ravvivare  il rapporto ma non serve se non c’è più attrazione con il partner. Per quanto riguarda le disfunzioni fisiche degli organi genitali maschili e femminili, o problematiche psicologiche, è bene rivolgersi agli specialisti.” Giustamente Ilaria spiega che la guarigione si  trova attraverso  i medici, la ricerca (anche nella pratica del Tantra) può coadiuvare il processo di guarigione, ma non deve essere in sostituzione alla Medicina.

Conoscere il proprio corpo, il corpo dell’altro, avere una buona sessualità, riuscire ad esprime l’autoerotismo, rispettare la privacy di un figlio con disabilità dovrebbero essere concetti assodati presso famiglie, istituti e persone con disabilità.

C’è anche da tener presente che la paura di molti genitori porta a negare alla persona disabile aspetti legati all’amore e alla sessualità. Ciò a causa spesso di tabù,  censure socio-culturali e al timore di educare, ma tutto ciò espone il disabile a non essere valorizzato e essere trattato come un eterno bambino e a cadere nei rischi del web. l’OMS (2001) ha equiparato il diritto alla salute sessuale ai diritti umani in generale. Con ciò la sessualità è entrata a far parte a pieno titolo delle componenti che creano il benessere di una persona, analizzata anche in funzione psicoeducativa e sociale. Tale principio dovrebbe valere per ogni individuo. Purtroppo ancora oggi si tende a negare piuttosto che aiutare la persona ad esprimere una sana sessualità.

[1] Dal “Manuale di sesso Tantra e Kamasutra” di Nuela Cossatti

[2] https://www.designhub.it/cometa/the-special-need.html

[3] https://www.erbasacra.com/it/aree-tematiche/tantra/perche-il-tantra.html.

Una versione adattata di questo articolo è stata pubblicata nel saggio RaccontAbili edito dall’Erickon Live.

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Psicosessualità, pedagogia e tantrismo: gli aiuti alla disabilità

Il 14 novembre 2021, Francesco Battista,  psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e psicosessuologo, Massimo Madorino,  Operatore Olistico e Professionista del benessere e docente in Roma e alla Conscientia Academy in Venezia ed io, abbiamo parlato dei benefici che la psicologia possono offrire a molte persone con caratteristiche e vissuti variegati. Abbiamo affrontato tematiche quali: la sessualità, l’amorevolezza, il rapporto con il proprio corpo e con l’altro, si è parlato di uomini, donne, donne incinta. Particolare attenzione è stata data nella trattazione della scoperta dell’amore, dell’erotismo, dell’autoerotismo e i benefici che il rituale tantrico può fornire alle persone con diversi tipi di disabilità.

Attraverso l’interdisciplinarità abbiamo cercato di approfondire la conoscenza delle discipline olistiche, la psicoterapia e dell’approccio pedagogico per aiutare a superare  ostacoli personali, famigliari e di cura della persona disabile.
Ogni persona ha il diritto di essere riconosciuta nella sua Totalità fatta da Corpo, Mente e Spirito; inoltre spesso le persone con disabilità non hanno esperienze amorevoli dopo quelle materne. In molti casi i genitori e i terapisti non sanno come affrontare le pulsioni di un figlio e maggiormente di una figlia che cresce. Abbiamo cercato di dare delle risposte a tutto ciò.

È stato un webinar molto partecipato e vi siamo grati!

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L’importanza dell’educazione affettivo-sessuale nelle scuole

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La sessualità è parte integrante della vita di ogni individuo. I bambini, le bambine, i ragazzi, le ragazze hanno il diritto di ricevere informazioni affidabili, scientificamente accurate e complete al riguardo. Eppure, l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole è un argomento sensibile.

Dalla sua prima introduzione nei programmi scolastici europei, negli anni settanta, è stata al centro di dibattiti, spesso accesi, tra genitori, responsabili religiosi e leader politici. Lo scontro di vedute riguarda più che altro il determinare cosa debba essere insegnato ed a quale età.

Le resistenze alla diffusione dell’educazione sessuale nella scuola

Nonostante i molteplici vantaggi di un’educazione sessuale completa sia per gli alunni delle scuole che per tutta la società, siano stati ampiamente dimostrati, i corsi di educazione sessuale si trovano oggi a dover fronteggiare nuove chiusure. Vale la pena sottolineare che tali corsi, tenuti da psicologi, pedagogisti o medici qualificati   mirano a integrare, e non a sostituire, gli insegnamenti ricevuti dai genitori. Sarebbe anche auspicabile una maggiore formazione ai docenti su queste tematiche poiché vivono una parte della giornata con i ragazzi. Soprattutto in età adolescenziale si vive un tumulto di emozioni, positive e negative verso sè stessi e gli altri. La pedagogia moderna ha messo in luce l’importanza di allenare lo spirito critico, la curiosità… piuttosto che “riempire” le menti di contenuti. In quest’ottica la scuola può e deve fornire una preparazione alla vita adulta. E’ poi auspicabile fare educazione affettiva e sessuale un po’ alla volta e prima che si raggiunga una strutturazione del ragazzo. Ciò detto andrebbe a favore di alunni che presentano i primi cenni di timidezza, disturbi relazionali che possono portare ad essere vittima di bullismo, disturbi del comportamento alimentare o un eccessiva aggressività verso se stesso o gli altri.

Sfatare i miti sull’educazione sessuale completa

Si stanno moltiplicando in Europa le campagne miranti a diffondere  notizie false e informazioni distorte sui corsi di educazione sessuale attualmente esistenti nelle scuole, che sono accusati di favorire la sessualizzazione precoce dei bambini, di “fare propaganda a favore dell’omosessualità”, di diffondere “l’ideologia di genere” e di privare i genitori del diritto di educare i figli secondo i loro valori e le loro convinzioni. Le false notizie sul contenuto dei programmi sono diffuse con l’intento deliberato di spaventare i genitori.

L’UNESCO ha definito la finalità dell’educazione sessuale completa come “l’insegnamento e l’apprendimento degli aspetti cognitivi, affettivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a dotare i bambini e i ragazzi di conoscenze, competenze, atteggiamenti e valori che li metteranno in grado di realizzarsi, nel rispetto della loro salute, del loro benessere e della loro dignità, di sviluppare relazioni sociali e sessuali basate sul rispetto, di capire come le loro scelte influenzano il loro benessere e quello altrui, e di comprendere i loro diritti e tutelarli per tutta la vita.”

I vantaggi e la prevenzione dai rischi più comuni

Degli studi condotti a livello nazionale e internazionale hanno evidenziato i vantaggi dell’educazione affettivo sessuale. Essere più consapevoli ed avere come riferimento degli adulti capaci di spiegare anziché creare dei tabù riguardo la sessualità rende i ragazzi più attenti. Infatti si è notato che chi aveva un buon dialogo con gli adulti di riferimento, ha deciso di ritardare l’età del primo rapporto sessuale, di ridurre i comportamenti sessuali a rischio, di utilizzare metodi contraccettivi e di migliorare gli atteggiamenti legati alla salute sessuale e riproduttiva.

Educare significa anche sfatare i falsi miti: è un fatto oggettivo, riscontrato da vari psicologi che, nella maggior parte dei casi, i bambini e gli adolescenti sono un bersaglio facile di modelli di bellezza e mascolinità che non sempre rispecchiano la realtà creando un gap tra quello che si è e ciò che si vorrebbe essere. Inoltre l’assenza di educazione e di dialogo con gli adulti, che dovrebbero saper fornire delle risposte,  porta spesso ad attingere dalla pornografia. 

Secondo studi pubblicati dal Corriere della Serail 30% dei bambini accede alla pornografia online, il 44% sono ragazzi e il 5% sono ragazze tra i 14 e i 17 anni.  La maggior parte degli adolescenti ha ricevuto una proposta sessuale da parte di un adulto trovato in rete e si scambiano foto compromettenti con il fidanzatino e la fidanzatina infine c’è un altro dato che dovrebbe far riflettere: solo il 2% dei ragazzi che ha avuto un problema in rete ne parla in famiglia.

Per porre rimedio ai dati su minori e rischi del web sono d’accordo con la professoressa Roberta  Giommi, dell’Istituto Internazionale di Sessuologia di Firenze. Nella sua guida all’educazione sessuale dei bambini riporta che: “Fare educazione sessuale significa prima di tutto educare all’affettività. Vuol dire insegnare che il sesso è davvero bello e fa sentire più grandi e più forti se esiste un coinvolgimento emotivo, se assicura appagamento mentale oltre che genitale. Altrimenti può essere percepito come vuoto di qualsiasi emozione, molto al di sotto delle aspettative, a volte perfino malinconico. Parlare di sentimenti con i bambini aiuta a far sì che nella fase adolescenziale ci siano meno chiusure da parte del ragazzo con gli adulti di riferimento”.

La scuola dovrebbe poter fare la sua parte sull’educazione sessuale con il consenso e il coinvolgimento consapevole e attivo delle famiglie.

A mio avviso la formazione alla sessualità e all’affettività potrebbe essere una buona occasione per educare i giovani ai valori quali quelli del rispetto, della tutela della salute, al riconoscimento e all’espressione dei sentimenti, al piacere… oltre che fornire informazioni scientifiche su come siamo fatti, su come funziona la riproduzione e come usare la contraccezione.

Nella mia esperienza ricordo che durante le scuole medie erano previste alcune ore di educazione sessuale, alle quali partecipava anche la professoressa di scienze. A conclusione del ciclo di incontri, tornai a casa più confusa di prima: le poche nozioni che già avevo sul piacere mi erano state trasmesse male, in maniera vaga e superficiale, mandandomi in confusione. Per fortuna ho potuto contare su una madre aperta al dialogo. Non tutte le famiglie delle mie compagne di classe erano aperte al dialogo, ma ricordo che tutta la classe partecipò alle lezioni con il consenso dei genitori. Forse quei genitori hanno firmato il consenso per sentirsi sollevati da un incarico educativo considerato scomodo.

Un’educazione sessuale completa può rappresentare anche uno strumento efficace per combattere la violenza, gli abusi e la discriminazione e per promuovere il rispetto della diversità. Pertanto, i corsi di educazione sessuale a scuola sono oggi più necessari che mai e dovrebbero avere riservate più ore nella didattica.

Ricevere da bambini e da adolescenti la giusta formazione ci può rendere adulti più attenti alle esigenze di chi ci sta intorno.

***

Da anni tratto  le tematiche riguardanti l’amore, la sessualità, la figura dell’assistente sessuale e dell’educazione sentimentale; tutti gli articoli sono raccolti nella categoria: “Amore e sessualità: sfatiamo i tabù” di questo portale. Dal 2012, inoltre, sono ideatrice e moderatrice del gruppo Facebook “Amore, disabilità e tabù: parliamone!“. Il gruppo si propone come  un luogo di incontro virtuale, per fare conoscenza, scambiare informazioni sui temi che riguardano l’amore, la sessualità, talvolta accolta e altre volte negata, per le persone con disabilità motoria, sensoriale e cognitiva. Da aprile 2021, con la collaborazione dello psicologo e psicosessuologo Dott. Francesco Battista, porto avanti una serie di appuntamenti mensili online sul Gruppo Facebook “Amore, disabilità e tabù: parliamone!” dedicati alla trattazione delle principali tematiche sulle quali si fonda la community. L’intento degli incontri è quello di offrire uno spazio di confronto e consulenza, riservato ai membri del gruppo, sulle tematiche relative all’amore e la sessualità in rapporto alla disabilità. Il mio impegno nel cercare di abbattere i tabù e gli stereotipi legati alla sessualità è iniziato più di dieci anni fa con l’interesse ad approfondire  la visione olistica della persona.
L’approccio olistico (dal greco ὅλος hòlos: totale, globale), tiene presente  la totalità di ogni individuo (corpo, mente e spirito). In questa visione si inserisce anche la sessualità. Questo interesse mi ha portata ad organizzare due convegni: “Il tocco dell’Anima attraverso il Tantra” e “Gli handicap invisibili e l’approccio Olistico della Persona. Il diritto di scoprire la Sacralità della Sessualità”, nonché ad affrontare tali argomenti in vari master universitari. In queste sedi ed in vari articoli analizzo, tra l’altro, gli aspetti della sessualità tantrica come esperienza positiva (in alcuni casi e per disabilità non complesse) come valida alternativa alla figura dell’assistente sessuale che in Italia stenta ad essere riconosciuta e regolamentata. Queste tematiche sono state trattate, nel saggio RaccontAbili, nonché nel corso del Master di Neuroriabilitazione  presso l’Università Lumsa ed al corso di  Pedagogia speciale presso la Pontificia Università Salesiana per la facoltà di Scienze dell’educazione.

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Dopo una formazione classica e gli studi di giurisprudenza, Maura abbandonerà presto il mestiere dell’avvocato per dedicarsi a scrittura e sceneggiatura. In particolare per il teatro. Contemporanei  e rilevanti sono i suoi studi sullo Yoga Ratna, sulla Yoga Tantra e sul rapporto corpo/espressione artistica. Diviene ben presto una delle principali esperte italiane di sessualità e squirting. Negli ultimi anni si è dedicata all’attività seminariale, didattica e laboratoriale proponendo in varie città d’Italia sia i propri seminari informativi sullo squirting, sia i suoi stage didattici di Yoga Ratna e Yoga Tantra.

 

Laureata in Giurisprudenza, avvocato, hai esperienza nel teatro, hai lavorato in Rai, adesso ti dedichi al Tantra. Ti va di raccontare la tua evoluzione professionale e cosa hai ricevuto da tutte queste esperienze?

Ritengo la curiosità un elemento fondamentale della vita! Ho tanti interessi apparentemente diversi, ma poi convergono. Dopo gli studi giuridici, mi sono resa conto che il mestiere dell’avvocato era molto diverso dall’idea di giustizia che tutti hanno. Seguendo il caso di Marta Russo, la studentessa uccisa all’università di Roma nel 1997, ne scrissi una sorta di opera teatrale: capii che mi piaceva la scrittura, da qui è iniziato un lungo percorso.

Grazie alla Rai ho potuto fare  un corso di sceneggiatura e di fiction che mi ha fornito gli strumenti per unire gli interessi allo studio, la passione alla tecnica.

In quegli anni mi sono trovata ad  affrontare una separazione, avevo  due bimbi piccoli, in questo periodo della mia vita lo yoga mi ha aiutato e mi ha aperto nuove possibilità. Così ho preso  la patente di istruttrice di Yoga, seguendo il corso di Cinzia Onorati a Roma. Finita questa esperienza,  sono stata ammessa alla più grande accademia italiana di yoga: quella di Gabriella Cella. A seguito di una formazione  durata  quattro anni sono diventata insegnante di Yoga Ratna. Nel mentre ho conosciuto il famoso Maestro Daniel Odier, che mi ha insegnato a praticare il massaggio tantrico. Grazie a tredici stage con Odier ho approfondito la conoscenza del Tantra. A seguito delle mie  esperienze formative, ho creato i laboratori informativi sullo squirting; le varie esperienze che possono sembrare disgiunte hanno tutte come base l’Ascolto del Corpo.  

Ti va di spiegare la differenza tra squirting e eiaculazione femminile?

Lo squirting è l’emissione di una sostanza fluida molto simile all’acqua in grosse quantità, fino a 900 ml, a differenza dell’eiaculato che viene prodotto in pochissime quantità ed ha una formazione e un colore diverso dallo squirting. Lo squirting è simile all’acqua, l’eiaculato è simile allo sperma. Entrambi però vengono prodotti ed emessi attraverso l’uretra ed entrambi hanno un contenuto di antigene prostatico, molto più denso e presente nell’eiaculato, molto meno presente nello squirting.

A tuo avviso, come mai lo Squirting è ancora oggi, una cosa poco conosciuta e praticata nella nostra società odierna? Cosa si potrebbe fare per aiutare le donne a raggiungere questo piacere?

Purtroppo in Italia permane  un grosso stigma sulla donna e sul piacere femminile.

Infatti, quando  si tratta di piacere femminile bisogna scontrarsi con la mentalità maschile che non  tiene conto delle nostre esigenze, c’è anche da dire che  molte donne  preferiscono mantenere un livello di coscienza basso, ovvero, a mio avviso, essere manipolabili.

Una donna che parla di piacere è scomoda. Io ritengo che la diversità tra le persone sia una ricchezza e rivendico la mia unicità e diversità come femmina e come donna.

La mia mission nel divulgare il piacere femminile mi ha procurato insulti ed episodi poco piacevoli, ma credo in ciò che faccio.

Mi ricordo un aneddoto:  una ragazza mi ha riconosciuta avendomi vista alle trasmissioni Nemo e in radio con Fedez… alla mia domanda: “Ti vuoi fare una foto con me?” imbarazzata ha risposto di no. Ho capito il suo disagio perché essere associata a me e ad un discorso scomodo come quello dello squirting, espone al rischio di essere etichettate.

A tuo avviso, quali figure sarebbero competenti per fare informazione sul piacere femminile e sullo squirting, così da sdoganarlo dalla pornografia e dalla prostituzione?

Le figure uliti per fare informazione sul piacere femminile e sullo squirting, sono le sessuologhe, formate ad un approccio psicologico, ma anche yogico. Sarebbe poi auspicabile un lavoro in sintonia tra psicologi e insegnanti di yoga, per portare avanti un lavoro su mente e corpo.

Sono poi d’accordo con la scrittrice Diana J Torres che afferma che per parlare  di squrting bisogna averlo provato su noi stesse. L’approccio fisico-esperienziale è importante, ma deve essere unito ad una preparazione culturale con persone qualificate.

A mio avviso, per parlare di sessualità e di piacere femminile sono importanti l’ironia e soprattutto l’informazione. Nessuno può contestarmi nelle cose che dico: ho fatto degli studi accurati e approfonditi. Lo studio, la cultura, l’informazione sono le armi per combattere i pregiudizi.

C’è anche da dire che il mondo del porno ha da una parte sdoganato lo squrting, ma lo ha anche relegato in una nicchia. Bisognerebbe rendere ordinario lo straordinario e lavorare sulla cultura e l’informazione per renderlo una delle tante manifestazione del piacere femminile.

Come te, anch’io da anni mi dedico al Tantra. Questa filosofia propone l’unione tra il maschile e femminile come sacra, esaltandone la dimensione del piacere. Quali aspetti ritieni che la società occidentale dovrebbe mutuare da quella orientale in rapporto alla sessualità?

L’idea da importare dall’Oriente alla nostra società è quella della Sacralità del corpo; il corpo viene considerato un templio. Questa visione apparteneva anche a noi occidentali fino a Platone; è auspicabile, per certi aspetti, tornare a quel tipo di mentalità.

Tra le tue tante esperienze, c’è anche il lavoro con il massaggio tantrico di tradizione Kashmira. In cosa consiste  questa corrente della tradizione tantrica? Ha un legame con lo squirting?

Il massaggio tantrico non è un massaggio di tipo sessuale, ma sensoriale. Questo particolare massaggio affina l’uso dei sensi. I cinque sensi sono gli strumenti per conoscere il mondo che ci circonda.

Questo massaggio ci riporta anche ad un principio importante: l’ascolto attraverso il corpo. Il focus è il corpo. Praticare il massaggio tantrico ci rende più coscienti di noi stessi e dell’altro. Il massaggio è un dialogo tra corpi, come quello tra una madre ed il suo piccolo. Purtroppo viene spesso travisato come un semplice massaggio ai genitali.

Per quanto riguarda il legame con lo squirting il massaggio tantrico lo può avere nella misura dell’ascolto del corpo: se la donna si sa ascoltare è in grado di capire il suo piacere e di ricercarlo.

Molte donne che hanno partecipato ai laboratori informativi sullo squirting e al laboratorio di massaggio Tantra, si sono rese conto che il secondo laboratorio era la parte pratica del primo.

Tra filosofia e benessere: il sesso tantrico - IISS - Istituto Italiano di Sessuologia ScientificaNel laboratorio sul Tantra insegno ad ascoltare il corpo, non insegno  a squirtare. Lo squiting non è un atto meccanico: è legato alla mente e all’ascolto di certi equilibri emozionali di noi donne. Solo attraverso questo particolare ascolto è possibile affrontare certe tematiche. Alla luce di tutto ciò  il laboratorio di massaggio tantrico è la parte pratica del laboratorio sullo squirting. Vorrei infine sottolineare che il discorso sullo squirting è anche legato alla salute: il liquido presumibilmente proviene dalla prostata; molte donne non sanno di averla e per questo non fanno dei controlli medici adeguati.

Hai degli aneddoti sulle persone che hanno partecipato ai laboratori?

A Cesena una ragazza di vent’anni mi ha abbracciato e mi ha detto: “a questo laboratorio doveva partecipare mia madre”. Un altro episodio che mi è rimasto impresso è legato ad una signora di ottantuno anni, era la zia di una mia collaboratrice: si è messa a piangere perché ha preso coscienza che in gioventù ha vissuto lo squirting come un problema, quando in realtà ha compreso che è ben altro. Di base dopo ogni laboratorio c’è una grande emozione: le donne si ritrovano e gli uomini iniziano a guardarle con occhi diversi.

A che punto è la ricerca del Professor Emmanuele Jannini e della Dottoressa Stefania Di Sante sullo squirting? Cosa possiamo fare noi donne per il completamento e la divulgazione dei risultati della ricerca?

Negli ultimi quattro anni c’è stato un arresto nella ricerca perché non ci sono state donne disposte a fornire i campioni.

Nel 2014 il comitato etico che decide quali ricerche sovvenzionare ha definito questa ricerca immorale poiché per ottenere i campioni bisogna provocare un orgasmo.

Per far ripartire la ricerca mi sono attivata e tramite i miei laboratori ho trovato quindici donne disposte a portare i campioni di liquido a Firenze.

Le donne che hanno facilità a squirtare possono rivolgersi a me e le metterò in contatto con i ricercatori. Gli step successivi saranno: recarsi a Firenze con i campioni di liquido, qui il team del Professor Jannini le sottoporrà ad un’ecografia pelvica ed un’intervista.

Vuoi aggiungere qualcosa che non è emerso nelle domande precedenti?

In generale, vorrei ricevere più spazio e più visibilità. Di recente ho scritto un’opera teatrale che non è andata in scena. È anche pronto un manuale informativo che non viene accolto dalle case editrici.

Vorrei avere più modi per fare informazione sul piacere femminile. In quest’ottica, sarebbe anche importante andare nelle scuole per educare al piacere. Oggi, “il canale di informazione” più usato dai i giovani è YouPorn. Ritengo che sarebbe interessante portare gli insegnanti di Yoga nelle scuole per far fare loro informazione sulla fisicità.

Un’altra riflessione riguarda poi la Kundalini: essa è l’energia creatrice ed è la stessa che incrementa la creatività.  Allenare la Kundalini renderebbe le persone più coscienti del proprio corpo e delle proprie esigenze, arrivando poi a scelte più consapevoli. Essere coscienti vuol dire fare scelte coscienti.

Trailer spettacolo teatrale

 Lo Schizzo con Senith di squirting ed eiaculazione femminile

Maura Gigliotti è presente online e sui principali Social Network, di seguito i suoi contatti:

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