I massaggi ayurvedici, non sono solo una moda, una forma di medicina alternativa; ma possono essere un valido aiuto alla vita frenetica e sregolata che spesse volte siamo portati a condurre. Ecco perchè ho deciso di chiedere all’esperto Professor Tassiello, di scrivere un articolo semplice ma esauriente a riguardo. Buona lettura a tutti Marzia.
Sempre più frequenti sono le riflessioni e le critiche sulla sanità in generale e sulla prevenzione in particolare. Accolgo con molta riconoscenza le sollecitazioni a parlare di tecniche terapeutiche alternative. Il ricorso alla medicina alternativa di origini orientaleggianti è sempre più frequente e scientificamente accettato. L’agopuntura ne è un esempio illustre. A questo proposito cito con piacere il titolo di un importante lavoro recente del prof. David Servan-Schreber “Guarire“ il cui sottotitolo è un programma e una critica alla farmacologia e alla psicanalisi, che recita: “Una nuova strada per curare lo stress, l’ansia e la depressione senza farmaci né psicanalisi“. Sottolineo che l’autore è uno psichiatra e chi vi scrive uno psicanalista; quindi siamo in piena autocritica. Vengo al yema in oggetto, su cui sarò molto breve e sintetico, perché vorrei concludere con alcuni suggerimenti in tema di prevenzione delle malattie croniche come il diabete, le cardiopatie , il cancro, la bulimia, la depressione, disturbi della circolazione. Il massaggio ayurvedico è una parte della più ampia scienza della vita indiana, l’Ayurveda, che affonda le sue radici negli antichi testi sacri, i Veda. L’Ayurveda è nota come scienza medica, ma soprattutto come scienza medica sacra e tale impronta resta in tutte le sue parti. Parlando della medicina psicosomatica ho già avuto modo di dire che il corpo è integralmente connesso alla psiche, anzi per meglio dire la psiche è fatta di “corpo“. Quindi qualunque tipo di intervento sul corpo influisce direttamente sulla psiche, che risente costantemente dei disagi ambientali a cui siamo sottoposti. Per essere più chiari, così come il corpo subisce le vessazioni ambientali ed il nostro equilibrio psicologico ne risente, allo stesso modo se diamo al nostro corpo attenzioni e premure (carezze, baci, ecc.) anche la psiche migliora la sua condizione. Quindi ben venga anche il massaggio ayurvedico allora, che è considerato, in oriente, una tecnica la cui sostanza è sacra. Con esso, dicono gli esperti, “Non si tratta solo di tonificare i muscoli o di drenare la linfa; si tratta anche di trasformare le energie compresse e di consentire al corpo, sia fisico, sia energetico, di ristrutturarsi permettendogli di ritrovare la sua integrità e spiritualità“. Ciò che è interessante per il massaggio ayurvedico è che vengono utilizzate diverse manualità specifiche a seconda della costituzione della persona (Vata – Pitta – Kapha) o in base alle necessità di ognuno. E’ ormai riconosciuto come uno stile di massaggio tra i più significativi, per la profondità della filosofia che lo accompagna e per la varietà delle tecniche possibili. Dicono ancora gli esperti che “Il massaggio ayurvedico agisce su tre piani: sul piano fisico (rilassa il corpo, migliora l’elasticità dei muscoli, migliora la flessibilità della colonna vertebrale e delle articolazioni, stimola la circolazione sanguigna e linfatica, nutre, tonifica e rassoda la pelle), sul piano psichico (toglie lo stress, riappacifica la mente, la calma, la distende) e sul piano spirituale … E’ senz’altro di aiuto sul piano fisico per i muscoli e le tensioni nervose, ma fatto nel modo corretto può progressivamente riportare ad una dimensione di noi che normalmente è dimenticata. Il massaggio ayurvedico è avvolgente, rincuorante, ristrutturante; ridona forza ed energia, recupera le funzioni vitali; è una pratica sacra, e come tale può donare moltissimo. Con il massaggio ayurvedico è possibile progressivamente riprendere contatto con la parte più profonda di se stessi, con la propria anima. E’ per questo che il massaggio ayurvedico viene anche chiamato “il massaggio dell’Anima”. Insieme a queste bellissime parole che rappresentano la fonte della filosofia orientale, mi piace aggiungere un pensiero occidentale che viene da una forma di filosofia del benessere e che ci suggerisce una serie di prodotti naturali supportati dalla scienza. , tra cui un “trittico“ di prodotti, a garanzia del benessere psicofisico, a sostegno della salute in generale . Gli esperti suggeriscono una nutrizione proattiva per la nostra vitalità; in effetti gli American Centers for Disease Control, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea concordano sul fatto che svolgere una vita attiva e mantenere una dieta ricca di grani integrali, frutta, verdura e pesce come raccomandato dalla Piramide della sana alimentazione siano le chiavi per aumentare la vitalità e il benessere complessivo. Purtroppo, la gran parte di noi rovescia completamente quella che dovrebbe essere la Piramide della sana alimentazione: mangiamo più grassi, oli e dolci che verdure, raramente mangiamo anche un solo frutto al giorno, mangiamo meno di una porzione di grani integrali al giorno, mangiamo meno di una porzione di pesce alla settimana. Non facciamo esercizio a sufficienza e non mangiamo pasti equilibrati. Il “trittico“ di cui sto parlando si chiama proprio “PROVITALITY“ non casualmente, in quanto contiene gli integratori nutrizionali suggeriti dagli esperti. Per maggiori informazioni sul tema si può contattare il Dottor Francesco Tassiello all’e-mail: francesco.tassiello@tiscali.it