Il primo novembre 2025, sono andata al concerto di Simone Cristicchi, a Roma presso l’Auditorium Della Conciliazione.
“Dalle tenebre alla luce”, lo stesso titolo dell’ultimo album, disponibile da giugno 2024. È stato uno spettacolo emozionante, intenso, profondo per festeggiare i vent’anni di carriera del cantautore romano. È stato un magico viaggio tra canzoni, ironia e ricordi. Insieme alla sua band storica e lo Gnu Quarted, Cristicchi ha creato un’atmosfera straordinaria per ripercorrere successi recenti con canzoni mistiche e profonde per ricordarci poi, i successi ironici del passato.
Lo spettacolo è stato un viaggio musicale attraverso le tappe più significative del suo percorso, dalla canzone d’autore ai concept album teatrali, passando per i brani che hanno segnato il suo stile unico e inconfondibile. In scaletta, alcune tra le canzoni più amate del suo repertorio: Ti regalerò una rosa, Studentessa universitaria, Meno male (che c’è Carla Bruni), Sette miliardi di felicità, fino al recente e toccante brano Quando sarai piccola. (Fonte)
Dopo il grande successo teatrale di Franciscus, Cristicchi torna alla musica dal vivo con un progetto che intreccia canzone, teatro e poesia, esplorando tematiche profonde con la consueta alternanza di ironia, malinconia, leggerezza e introspezione.
L’incontro tra la musica da camera e il rock d’autore dà vita a una sonorità originale e potente, in perfetto equilibrio tra eleganza, sperimentazione e intensità emotiva.
Dalle Tenebre alla Luce è molto più di un concerto: è un racconto personale, intimo e universale, un invito a lasciarsi trasportare dalla forza evocativa della musica e dalla profondità delle parole di uno degli artisti più poliedrici della scena italiana contemporanea.
Seguo Simone da diverso tempo, amo le sue canzoni e mi piacciono soprattutto le sue interviste.
Il concerto mi è piaciuto molto, nonostante ho trovato molte similitudini con le sue innumerevoli ed interessanti interviste. Ero molto preparata.
È stato emozionante anche andare nel camerino a salutarlo. Tantissime persone lo hanno salutato, per questo è stato un incontro veloce. Sono felice di avergli dato i miei libri ed avergli chiesto la dedica su uno dei suoi. Soprattutto ci tenevo a parlarci per consegnargli una lettera per me molto importante. Gli ho accennato che abbiamo diverse esperienze in comune: a cominciare da un lutto famigliare improvviso quando eravamo poco più che bambini. Entrambi, come dice lui: “ci siamo salvati la vita con l’arte”. Ho raccontato a Simone che ho iniziato a scrivere, ciò che ora è un romanzo di formazione, per superare il lutto di chi mi ha fatto da padre.
In pochi minuti ho avuto modo di dirgli che la lettera era molto sentita e che mi piacerebbe tantissimo intervistarlo. Per tale scopo sarei disposta anche ad andare dalle sue parti a Velletri. Non c’è stato tempo per le foto né per salutare la sua compagna Erika Mineo, in arte Amara, ma è stato disponibile a salutare tantissime persone!
È stato dolce vedere un bambino delle scuole elementari consegnargli una lunga lettera. Ho anche avuto modo di fare una carezza a Noa, la cagnolina di Erika e Simone.
Avrei voluto parlargli di più come si fa con un caro amico. D’altronde sono felice di sapere tantissime cose su di lui. Spero che, sia Simone che Erika, facciano più spesso dei concerti a Roma.
Va anche, di frequente, alla trasmissione televisiva L’Ora Solare su Tv2000. Ho scritto alla redazione per far parte del pubblico ed incontrarlo ma, per ora, non mi hanno risposto.
È stato bellissimo condividere la serata con mia sorella. Seduti davanti a noi c’erano Fiorella Mannoia con il marito Carlo Di Francesco. Ho incontrato Fiorella molte volte, è stato bello vedere che si ricordava di me quando li ho salutati.
Pubblico qui di seguito degli stralci della lettera a Simone. Se qualcuno ha dei contatti con la coppia di artisti mi può scrivere. Grazie a tutti.
Caro Simone,
Mi chiamo Marzia Castiglione, in arte Zoe Rondini. Sono autrice, divulgatrice, pedagogista e blogger. Nel mio piccolo cerco di essere cantastorie come te … e come te giro volentieri teatri, convegni, scuole e atenei; perché in tutto ciò cerco di portare avanti dei messaggi ed è sempre più importante quello che ricevo, dagli altri, in particolare dagli alunni di medie, liceo ed università.
Dici che spesso ti scrivono persone che si sentono sole, ti scrivono dagli ospizi, gli ospedali… questo mi fa sperare che anche questa lettera non rimarrà un grido nel silenzio.
Mi piacerebbe molto parlarti ed intervistarti. Come hai raccontato a L’Ora Solare, sei andato in hotel per “seguire” il Maestro Franco Battiato, gli hai dato un tuo cd… tanto è che ti ha invitato a casa… Io farei altrettanto per conoscerti! Sono una tua grande fan. Da tempo le tue canzoni e quelle di Erika, mi tengono molta compagnia e mi emozionano tantissimo. Penso di conoscere a memoria tante delle tue interviste e così mi sono resa conto che abbiamo diverse esperienze in comune.
Entrambi ci siamo salvati la vita grazie all’arte. A tredici anni è venuto a mancare il secondo marito di mia madre che per me è stato un padre. Questo è stato il primo motivo che mi ha spinta a chiudermi nella mia stanza… anch’ io con una bella lampada… e armata di un vecchio computer ho iniziato a scrivere la mia autobiografia. Il secondo motivo è che avendo una disabilità motoria, dovuta ad un’asfissia neonatale di cinque minuti, la mia adolescenza è stata piena di barriere e limitazioni. Passavo interminabili pomeriggi a scrivere al computer perché era l’unica cosa che potevo fare in autonomia. Mi piacerebbe tanto conoscerti di persona, raccontarti di me farti domande sulla tua storia e la tua vita, ascoltare i racconti su tuo nonno Rinaldo e tua nonna Selene, curiosare per sapere che tipo di padre e compagno sei.
Come ti trovi a collaborare con l’Osservatore Romano? Complimenti! Quando è uscito il mio primo libro, nel 2011, è stata scritta una recensione su questa testata. E ancora, dopo il Covid, sei tornato nelle scuole, qual’ è la tua esperienza con i bambini e ragazzi? Ho impiegato sedici lunghi anni per scrivere e veder pubblicato il mio romanzo di formazione “Nata Viva”. Come hai fatto a non demordere in quel lungo periodo dove le case discografiche non ti notavano?
Sai, recentemente a luglio, sono stata alla Fraternità Monastero di San Magno e ho conosciuto frate Francesco. È una persona eccezionale! Ha voluto sapere la mia esperienza di vita e forse faremo qualche cosa insieme!
Un’altra cosa eccezionale è stata andare al concerto di Amara, evento splendido tenutosi lo scorso 28 giugno a Roseto degli Abbruzzi. Oltre ad essere la mia cantante preferita è una persona meravigliosa perché dopo il concerto ho potuto parlarle ed avere la conferma che siamo sulla stessa frequenza. Spero che faccia presto un evento a Roma. Noi ci vediamo il primo novembre, all’Auditorium Della Conciliazione. Spero tanto che sia possibile salutarti in camerino, porto con me un tuo libro: mi piacerebbe tanto avere la dedica.
La cosa che mi piace di più di quando cantate insieme sono le occhiate amorevoli che vi scambiate e i vostri sorrisi complici. Siete stupendi!
Mi piacerebbe tanto conoscerti e parlarti per questo girerei tutta Roma e non solo.
Volevo anche chiederti: tra le tue stupende poesie in musica e dopo avere trattato varie sfaccettature di problemi e situazioni della vita… perché non parli della disabilità? A tal proposito, ti parlo un po’ di me e di ciò che faccio.
Dopo “aver riflettuto per i primi cinque minuti di vita, ho deciso di respirare”, e quindi di vivere… Oggi conduco una vita “normale”: non vivo in famiglia, sono laureata, scrivo, guido, in poche parole… Esisto e cerco di vivere…
Tra le tue canzoni, quelle che parlano più di me e del mio vissuto sono: I MATTI DE ROMA, LAURA e LA CANZONE DEI VECCHI AMANTI, mi piacerebbe raccontarti a voce e fino in fondo perché queste canzoni mi risuonano, un po’ te lo scrivo.
Mi reputo serenamente… e affettuosamente MATTA, adoro LA TOSCANA, I MATTI e CASTELLI ROMANI. Anch’io, come te, penso che esistano tanti concetti di normalità e di felicità… tanti quanti le persone! Per me la felicità non dovrebbe essere sbagliata, anche se per chi non la sa gestire, si trasforma in euforia alla quale segue, inesorabilmente, la depressione.
Dal 2012 al 2020 ho avuto la fortuna di portare nelle scuole il progetto: “Disabilità e narrazione di sé; come raccontare le proprie piccole e grandi disabilità”, che si propone di incentivare la narrazione del sé, sensibilizzare sulle differenze e si propone di prevenire il bullismo. L’ho riproposto dopo il Covid, ma ultimamente è tutto più difficile…
(…) Mi piaceva quello che ho fatto come autrice, peccato che sta sfumando e sono rimasta sola, senza il mio consulente letterario che, per tanti anni, con competenza e affetto, ha creduto in me e mi ha aiutato a realizzare tanti progetti.
L’attitudine alla recitazione mi ha portato, grazie alla collaborazione con Matteo Frasca e la regista e attrice Tiziana Scrocca, ad estrapolare dal mio romanzo la sceneggiatura dello spettacolo teatrale “La cantastorie Zoe“. Inoltre, dal 2019 al 2023 ho fatto parte del laboratorio teatrale indipendente – “Compagnia Nuovo Teatro[1]”, direzione artistica dell’attrice-regista Patrizia Schiavo, che ti conosce.
Continuo a parlarti della mia “missione”, sperando di conoscerti di persona, prima o poi…
Ma andiamo con ordine: il mio ultimo “figlio” è il saggio “RaccontAbili: domande e risposte sulle disabilità” (Erickson Live 2020). La mia prima opera letteraria è il romanzo autobiografico “Nata Viva”, (Seconda edizione nel 2015, grazie alla Società Editrice Dante Alighieri).
Dal romanzo è tratto l’omonimo cortometraggio, disponibile su YouTube. Il video è il seguito del libro ed è stato il primo a classificarsi nella categoria “Corti Della Realtà”; nell’ambito del Premio L’Anello Debole – Festival di Capodarco edizione 2016.
La mia passione per la scrittura mi ha anche portata, dal 2006, ad aprire il portale www.piccologenio.it dove pubblico contributi su tematiche quali disabilità, amore, sessualità, narrazione di sé e pedagogia.
Nel sito puoi trovare l’articolo, foto e video del concerto-incontro di e con Erika!
Sono laureata in Scienze della Formazione e dell’Educazione, con specialistica in Lettere, Editoria e Scrittura presso l’Università Sapienza di Roma.
Mi impegno anche come divulgatrice delle tematiche di educazione sessuale e disabilità. Amo cucinare, faccio anche un ottimo gelato in casa!
Ho regalato i miei libri in duplice copia ad Erika, magari possono essere di ispirazione per una canzone sulla disabilità?
Hai chiesto a tanti… che cos’è la felicità, oggi come oggi la mia sarebbe stare bene, scrivere, ricominciare a fare le cose di tutti i giorni. (…)
Rivedere i concerti tuoi e di Erika. Come avrai capito mi piacerebbe conoscerti, intervistarti. Sarebbe un dono enorme sia se fosse una cosa solamente nostra sia che fosse un’intervista più strutturata… o, come si vede in molti programmi, possiamo far vedere un po’ di tempo trascorso insieme, che ne pensi?
Scusa se mi sono dilungata, ti considero un Amico e una persona molto speciale per il tuo talento, i messaggi che riesci a divulgare e il tuo essere normale, con un grande sorriso che cela quella timidezza che hai imparato a gestire! 🙂 Ti auguro di non perdere mai la poesia, l’ironia, l’empatia, l’attenzione verso gli altri e la leggerezza che ti caratterizzano!
Mi avete parlato più te ed Erika che tante persone che conosco…!
Auguro a te ed Amara, di rimanere persone vere, umili e centrate come siete ora!
Vi auguro anche tanto amore e serenità. Un abbraccio forte, che siate sempre “perfetti e benedetti”!
GRAZIE!
Marzia – Zoe
E-mail: zoe.rondini@gmail.com
Oppure mi potete scrivere in privato sulla pagina Facebook ZoeRondiniAutrice o sul profilo Istagram
[1] https://www.piccologenio.it/vi-spiego-il-sito/zoe-rondini/
Leggi anche:
Il concerto di Amara, una carica di felicità e di umanità
Zoe Rondini: formazione e lavoro















Cos’è la felicità e chi è veramente felice? Mi interrogo su questi e altri concetti in un periodo di vulnerabilità, dove mi sento troppo Marzia e poco Zoe Rondini, autrice, invitata a parlare ai ragazzi delle scuole o a presentare i miei libri. In passato mi sentivo più sostenuta da un consulente letterario, famigliari, insegnanti e altri autori.
Sabato 28 giugno 2025, sono stata al concerto di Erika Minneo, in arte Amara, nell’ambito del Roseto Gentile Festival, presso la Villa Comunale di Roseto degli Abbruzzi.











Tutta l’Italia si è stretta attorno alla storia di Giulia Cecchettine alla sua famiglia. In questo articolo cercherò di portare le considerazioni che mi appartengono di più, su un caso che sembra aver smosso le coscienze di tanti.
Cara Fiorella,
oggi la scuola e le terapie riabilitative posso essere proposte in modo giocoso. Negli anni ’80 ho vissuto tutto ciò come una terribile condanna.
Ti ringrazio perché sei molto attiva nel sostenere l’associazione “Una Nessuna Centomila”, mi piacerebbe fare qualcosa con voi! Sono d’accordo con la tua affermazione: «La legge da sola non basta, serve una rivoluzione culturale in difesa delle donne». La musica e i mas madia hanno il potere di arrivare a tutti: giovani, adulti, persone con tanta cultura o con poca. Secondo me, sfruttando al massimo i vari linguaggi artistici e tanti mezzi di comunicazione, si potrebbe fare di più in favore per tutelare le varie “categorie fragili e deboli”.
La serie Netflix, tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, vincitore del premio Strega Giovani nel 2020, riesce ad affrontare la questione delle malattie mentali in modo leggero e profondo al tempo stesso senza sconti e senza ipocrisie. Un racconto da guardare tutto d’un fiato.
Spiegare la disabilità ai bambini è importante. Perché le varie disabilità esistono, si possono incontrare… quindi è opportuno che l’adulto sia in grado di motivare le differenze senza drammatizzarle. Partendo da tale presupposto, è auspicabile anche che i genitori affrontino l’argomento visto che a scuola, al parco o in vacanza si può trovare un compagno di giochi con caratteristiche che possono suscitare diverse reazioni: la risata, la presa in giro o l’accettazione.
L’adolescenza è un periodo della vita caratterizzato da forti e rapidissimi cambiamenti a livello fisico, ormonale e psicologico. Gli adolescenti mettono in discussione la propria identità per poterla definire e cercano in tutti i modi di maturare l’idea che hanno di sé stessi. Si tratta di un processo non lineare che può prevedere grandi balzi in avanti, ma anche repentini passi indietro. Spesso i comportamenti di questa fase della vita oscillano tra l’infantile e il troppo spavaldo.
famiglia, l’adolescenza, il tempo libero e il rapporto tra pari. È emozionante vedere la loro concentrazione e la loro empatia.
La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (detta anche CAA) è un insieme di conoscenze, strategie e tecnologie che hanno lo scopo di migliorare ed incrementare le capacità comunicative di coloro che hanno difficoltà, temporanee o permanenti, nell’utilizzo del linguaggio orale e scritto. L’uso dei gesti, simboli, immagini e ausili tecnologici, consentono alla persona con difficoltà, di sperimentare un modo di comunicare comprensibile a tutti, così da non dipendere costantemente dai famigliari, altrimenti chiamati a tradurre bisogni e pensieri.