L’AMERICA

 racconto della redattrice.

Dalla strada si vede un grande cancello nero, dopo aver citofonato il cancello si apre automaticamente, come per magia, senza che nessuno chieda “chi è?“.
Superato un piccolo ingresso senza finestre, illuminato dalla fioca luce di un’ abatjour, si entra in un’unica stanza molto grande, il pavimento è formato da mattonelle marroni, lucide. Vi si accede da un piccolo portone nascosto, al piano terra; forse molti anni prima era una cantina della quale oggi rimane solo la forma. L’arredamento è antico e curato nei particolari: sulla parete più lunga c’è una libreria con molti volumi logorati dal tempo. Di fonte, tra due finestre che lasciano entrare molta luce c’è un mobile nero moderno con due grandi cassetti. E’ l’unico particolare che si differenziava dal resto della stanza, ma non ci sta male. Nell’angolo c’è una piccola scrivania, al centro un grandissimo tappeto ed infondo alla stanza c’è un divanetto che s’intona perfettamente al resto dell’arredamento.
Sopra disteso con la testa appoggiata su un grande cuscino c’è Luca, sta aspettando la sua psicologa che è uscita un momento.
capitava praticamente ad ogni seduta che Luca dovesse aspettare un po’ prima di poter cominciare. Quelle attese lo infastidivano: ogni volta che andava in quello studio non vedeva l’ora di cominciare a parlare. Aveva tantissime cose da raccontare, si sentiva intimamente capito da quella donna anche se si conoscevano solo da pochi mesi. Fin da piccolo aveva desiderato fare psicoanalisi, ma ogni volta che esprimeva quest’esigenza alla sua famiglia, rimaneva deluso: i suoi inventavano sempre qualche pretesto per respingere questa richiesta. Un giorno la famiglia si dovette ricredere: quell’estate Luca era scappato di casa e non aveva dato notizie alla famiglia per una settimana, fu proprio con questa stupida bravata che riuscì a manifestare il suo disagio. Così a settembre cominciò una lunga serie di rapidi colloqui con la dottoressa.
Mentre aspettava la psicologa, era assorto in mille pensieri che gli affollavano nella mente. Forse era a causa del suo rapporto con il padre che aveva fatto tante scelte più o meno consapevolmente. Neanche lui sapeva bene perché non aveva finito la scuola ed adesso viveva facendo qualche lavoretto e stando sempre insieme al suo gruppo d’amici. Praticamente viveva giorno e notte in compagnia di quei ragazzi che lo conoscevano meglio di chiunque altro e lo capivano perché, infondo anche loro non avevano ancora combinato nulla di buono nella vita.
Luca ripensava agli anni della sua infanzia quando dopo il divorzio dei suoi genitori era andato a vivere con suo padre perché la madre beveva e non aveva nessuna intenzione ad occuparsi del bambino, dopo il divorzio non aveva mai voluto passare del tempo col figlio. Al contrario lui e suo padre avevano un bellissimo rapporto, il padre era attento e affettuoso col bambino tutti i giorni lo accompagnava all’asilo e poi all’elementari. Quando avevano del tempo libero stavano sempre insieme. Nelle
belle giornate di primavera andavano spesso in campagna il padre lo portava a visitare posti interessanti e gli raccontava storie fantastiche su quelle campagne.
Col passare del tempo il rapporto tra padre e figlio si era rovinato: Luca amava profondamente suo padre, ma allo stesso tempo faceva di tutto per cercare di sottrarsi alle sue continue imposizioni. Non accettava che il padre lo costringesse a fare il liceo scientifico per poi farlo diventare un’importante medico come lui, lo vedeva come un rivale, non più come un compagno, così Luca era diventato un ragazzo ribelle. D’altro canto anche il padre era cambiato: pensava sempre più alla sua carriera e, forse senza rendersene conto, si stava allontanando dal figlio che per questo motivo cercava rifugio nei suoi amici.
Il rapporto tra i due si rovinò definitivamente il giorno in cui il padre ebbe un incarico importante per la propria carriera: doveva andare in un centro di ricerca in una famosa università americana. Era la meta che sognava ormai da molti anni, per la quale aveva fatto molti sacrifici. Di certo non ci avrebbe rinunciato per nessun motivo. Quando Luca ebbe la notizia fu felice: sapeva benissimo quello che significava per suo padre, poi era un occasione anche per lui: aveva sempre sognato di vivere in America; certamente quel paese avrebbe potuto offrigli molte più possibilità di quelle che avrebbe avuto rimanendo in Italia. Purtroppo il suo entusiasmo durò poco, ben presto si dovette svegliare da quel del sogno che lo vedeva felice in un college americano: il padre gli disse che sarebbe andato prima lui, e quando si era organizzato il lavoro e avrebbe trovato sistemazione in una villetta comoda per solo due persone Luca lo avrebbe raggiunto. Ingenuamente il ragazzo pensò che il padre stesse facendo la cosa più giusta per entrambi, credete che avesse accantonato i contrasti che avevano avuto negli ultimi anni e volesse recuperare quel tipo di rapporto che gli legava quando lui era piccolo.
Ben presto il padre partì; all’inizio e due si sentivano spesso Luca lo chiamava tutti i giorni: era impaziente di sentire la sua voce, di sapere come stava. Aveva calcolato che se lo chiamava subito dopo pranzo poteva dargli il buongiorno, lui aspettava quel momento con ansia: era contento di poter svegliare il padre raccontandogli quello che aveva fatto durante la mattina. Purtroppo con il passare del tempo cambiò tutto: il padre era troppo preso dalla sua vita, dal suo lavoro, la sua giornata era piena di impegni che proprio non aveva tempo per un figlio. I contatti telefonici divennero sempre più rari. Luca continuava a chiamarlo, ma le poche volte che riusciva a parlare con lui, si sentiva ripetere che non era il caso che lo raggiungesse, che era troppo impegnato nel suo lavoro ed altre scuse di questo cenere.
Luca non riusciva a rassegnarsi al fatto che il padre si era fatto una nuova vita e non voleva più saperne di lui. Col passare del tempo il ragazzo capì che lo stava perdendo per sempre, di lui li rimanevano solo dei ricordi come delle fotografie,
si ricordava chiaramente di quando il padre lo portò per la prima volta nell’ospedale dove lavorava, allora era molto piccolo, il padre lo prese in braccio e
lì fece visitare l’ospedale; si ricordava quei corridoi lunghissimi bianchi, illuminati da grosse lampade a neon e poi c’era quell’odore di disinfettante tipico degni ospedali.
ecco siamo arrivati, questa è la stanza dove lavora papà
quant’è piccola; che sono tutte queste cose?
Ti faccio vedere guarda, guarda qui dentro
È tutto rosso e sotto che una luce
Quello che vedi è un coccia di sangue ingrandita migliaia e migliaia di volte
Tu guardi questo quando sei a lavoro?
Anche, papà studia molte cose quando lavora, vieni, andiamo a visitare il resto del reparto.
Quando il padre gli presentò i suoi colleghi Luca rimase molto colpito dalla stima che avevano tutti gli altri medici per suo padre, lo descrivevano come un ottimo ricercatore ed una persona sempre attenta agli altri. Luca non riusciva a rassegnarsi si continuava a domandare com’era possibile che un uomo così stimato da tutti aveva rinunciato coscientemente ad un figlio.
Un giorno, dopo tanto tempo che Luca non riusciva ad avere notizie del padre, lo chiamò a casa quando oltre l’oceano erano le undici di sera; rispose una donna:

-hello
-emh pronto…
-si chi parla a quest’ora
-sono Luca
-Luca chi?
-Sono… vorrei parlare con il dottore
-Adesso non è in casa, siamo tornati questa mattina dal viaggio di nozze ed è già corso a studiare i suoi topi, comunque non lo troverà per parecchi giorni dice che è rimasto indietro con il lavoro, se vuole posso lasciarli un messaggio
Luca non rispose.
-pronto è ancora in linea?

Pochi istanti di silenzio, un tempo interminabile per Luca durante il quale sentì i batti del cuore rimbombarli velocissimi nel cervello, aveva gli occhi infuocati, un terribile ronzio nelle orecchie ed un nodo in gola che li impediva di respirare, li sembrava di avere la febbre a quaranta, improvvisamente si sentì un enorme vuoto all’altezza dello stomaco, era una sensazione sconosciuta, non si era mai sentito così neanche da piccolo quand’era malato e gli saliva improvvisamente la febbre. Riagganciò la cornetta, capì che il padre lo aveva cancellato per sempre dalla sua vita ed anche lui doveva fare la stessa cosa ma perché, pensò, infondo non glie l’ho
chiesto io di venire al mondo, fare un figlio non è un obbligo e neanche un passa tempo quindi poteva pensarci prima, perché si è stufato di me? Che cosa gli ho fatto?
Poco dopo la dottoressa entrò nella stanza, Luca le sorrise, fece un grande sbadiglio che lo aiutò ad uscire dal torpore datogli dalla concentrazione e cominciò a parlare. Quel giorno con l’aiuto della dottoressa, si rese conto che lui era molto più forte e maturo dei suoi genitori, in un certo senso era lui il padre dei suoi, doveva compatirli: non erano abbastanza forti per prendersi cura di lui; non erano pronti ad affrontare i problemi che Luca, come tutti i ragazzi al momento della crescita, gli aveva creato. Così tutti e due, se pur in maniera diversa avevano preferito fuggire: la madre aveva trovato rifugio nella sua depressione divenuta ormai cronica. Pensò che lui poteva fare ben poco per i suoi, loro ormai erano grandi, poteva solo compatirli per la loro immaturità. L’importante era che cominciasse a pensare al suo futuro, decise che avrebbe ricominciato a studiare per ottenere almeno il diploma, capì che non poteva continuare a vivere alla giornata insieme ai suoi amici, ma che doveva cominciare a costruirsi una sua indipendenza; questo era l’unico modo che aveva per affrontare la situazione.

                                             

Continua a Leggere

Benessere ed armonia per corpi e menti

Tantra e assistente sessuale nel nostro paese. È ancora utopia vivere l’amore e la sessualità in modo completo.

Attraverso il massaggio Tantra, il corpo ritrova l’armonia tramite il rilassamento e l’eccitazione dei sensi. L’intento principale è quello di sviluppare una maggiore consapevolezza sia in chi lo offre, sia in chi lo riceve, migliorando la reciproca padronanza dei desideri e delle emozioni. Chi offre il massaggio, dona il proprio amore incondizionato all’altra persona. Chi lo riceve dovrebbe pertanto porsi in una condizione di totale fiducia, liberando la mente dai pensieri e dalle aspettative, favorendo l’attivazione dei propri sensi. Nel massaggio Tantra, è essenziale abbandonarsi all’attimo presente, un dolce ed eccitante momento in cui trovare la serenità e il piacere nella loro dimensione più nobile e pura. Consigliato ai single ma anche ad alcune coppie dove c’è molta intesa e si vuole ritrovare o provare in un modo diverso l’armonia e la complicità.

I 3 PRINCIPI DI APPLICAZIONE DEL MASSAGGIO TANTRA

 Come ogni altra tecnica di massaggi orientali, anche il Tantra presenta i suoi principi.

 1) Essere con la mente, con il corpo e con l’anima nell’attimo presente, senza distrazioni. Per arrivare a questo stato d’animo è importante concentrarsi sul proprio respiro, rendendolo più profondo. Il massaggio inizia proprio da una profonda e lenta respirazione e dalla visualizzazione dei chakra.

 2) La mano dovrebbe rimanere a completo contatto con il corpo del ricevente, in modo da disegnarne le sue forme sia con le dita che con il palmo.

 3) I movimenti vanno eseguiti in un armonioso flusso continuo, in modo che ogni gesto perfezioni il precedente e allo stesso tempo prepari il successivo movimento. Il massaggio Tantra è fatto da scivolamenti, strofinamenti, carezze, con variazioni di pressione, durata e ritmo. Durante il massaggio è possibile parlare, di tanto in tanto, con la persona trattata in modo da rassicurarla in caso fosse un po’ tesa, favorendo il rilassamento. Questo massaggio è un’opportunità per aprirsi, sia per chi lo offre, sia per chi lo riceve. Rilassa molto e apre i cuori. Con il Tantra è possibile scoprire nuove emozioni, nuovi orizzonti per la vita personale o di coppia.

  L’ESECUZIONE

 II massaggio esplora e stimola tutte le zone del corpo: schiena, gambe, piedi, braccia, mani, gli organi riproduttivi, collo, testa, e viso vengono accarezzati con pressioni leggere, eseguite con strofinamenti circolari, dolci, rilassanti. Il ricevente, poiché viene massaggiato dappertutto, deve essere nudo, tenendo eventualmente coperte solo quelle zone del corpo che al momento non sono trattate. Anche il massaggiatore o la massaggiatrice, può decidere di offrire il massaggio da nudo. Il massaggio agli organi riproduttivi ha delle tecniche specifiche per il trattamento del maschio (Tantra Lingam) e della femmina (Tantra Yoni): per scoprirle, non dovete fare altro che chiedere il supporto di un esperto massaggiatore o massaggiatrice Tantra e provarle di persona!

 Chi offre di massaggiare, rimane seduto accanto al ricevente, concentrandosi sul proprio respiro, iniziando poi a far scivolare le mani lungo il corpo, più e più volte in ciascuna delle zone da trattare. Questi scivolamenti, oltre ad eccitare, aumentano la capacità di percepire il proprio corpo sviluppando maggiormente i sensi. Una volta terminato di massaggiare la parte posteriore del corpo, toccherà alla parte anteriore o viceversa. Durante il massaggio, non manca la stimolazione dei Chakra, centri di energia ove scorre, secondo la tradizione del Tantra, lo spirito umano. Ciò porta grande equilibrio e benessere, senso di leggerezza, defaticamento, è un ottimo trattamento per corpo e mente. Le tecniche del massaggio sono così importanti? Le prime volte che si eseguono le tecniche del massaggio Tantra, così come spesso avviene nell’apprendimento di altri stili di massaggio, è probabile che l’attenzione sia rivolta soprattutto nel cercare di eseguire correttamente le tecniche piuttosto che fare del proprio meglio per soddisfare la persona che si ha dinnanzi. Non è molto importante ricordarsi tutti i passaggi, tutti i movimenti. E’ invece importante, soprattutto per il principiante, eseguire le tecniche con sincerità e spontaneità, concentrandosi di più sulla persona che si sta massaggiando. Con la pratica e col tempo, tutti i movimenti del Tantra diverranno spontanei, naturali, non più così calcolati o forzati. Tutti i movimenti del Tantra seguono la Via della Natura, una natura che abbiamo dentro di noi e che attende di affiorare in tutto il suo splendore. Con il tempo e l’esperienza, tecnica e sensibilità si fonderanno assieme e ci si potrà lasciare trasportare unicamente dalle sensazioni del massaggio.

 ORIGINI E FILOSOFIA DEL TANTRA

 La parola Tantra significa “trama“, riferendosi alla creazione di un tessuto, oppure anche “rituale“. I primi testi della dottrina tantrica risalgono al VI e VII secolo d.C. Derivante dal buddhismo, la filosofia del Tantra, è col tempo entrata in contatto con altre dottrine che hanno contribuito a renderla come è oggi. Fra queste dottrine è presente l’induismo vedico, l’islamismo arabo, il taoismo cinese e lo scintoismo giapponese. Il mondo occidentale, entrò in contatto con questa filosofia solo nel XX secolo. Il Tantra è una corrente filosofica che si prefigge di far raggiungere all’essere umano, attraverso un sentiero basato sull’esperienza personale, uno stato di coscienza superiore. Come avviene nel buddhismo, si cerca di arginare il dolore psicologico attraverso il raggiungimento di una completa e lucida visione di sé stessi, ottenendo il controllo rilassato (non solo per mezzo del massaggio) dei propri desideri e la facoltà di amare pienamente la vita. Il Tantra pone l’esperienza umana al di sopra della passiva accettazione di una qualunque visione cosmica che spieghi il significato della vita e che finirebbe per limitare l’espressione individuale. Mirando all’evoluzione personale, i praticanti del Tantra si concentrano sulla realtà dei sensi, impegnandosi ad espandere la loro percezione, liberando la mente dai pregiudizi e osservando le varie manifestazioni della realtà.

 I BENEFICI E LE MIE OSSERVAZIONI

 Con il massaggio Tantra, è possibile migliorare il rapporto di coppia, grazie a una più ampia scoperta delle proprie potenzialità naturali. Il Tantra sviluppa i sensi, sia fisici che intuitivi della persona che si impegna in questo percorso. Indicato anche per i single, i disabili, per chi non vuole o non riesce ad avere una relazione stabile. L’empatia che il massaggiatore deve avere con il cliente, la grazia e la dolcezza misti all’erotismo sono essenziali per questo tipo di massaggio, e questo mi porta a pensare che sarebbe uno step fondamentale per la figura dell’assistente sessuale per disabili.  Lo potrebbero imparare anche molti partener, soprattutto uomini un po’ maldestri… esso offre una carta in più per raggiungere un piacere intenso e duraturo. Inoltre è importante ricordare che ci vuole una lunga e rigida preparazione e non tutti i “professionisti“ sanno svolgere adeguatamente questo tipo di massaggio.

 Vi propongo una testimonianza toccante del rapporto speciale tra un’assistente sessuale, un ragazzo disabile e la madre. Forse il Tantra è utile in questa professione per accompagnare e completare le coccole e le attenzioni di queste operatrici professioniste visto che sia le assistenti sessuali sia i massaggiatori tantrici usano, a diversi livelli massaggi, dialogo e coccole :

TESTIMONIAZA DI UN’ASSISTENTE SESSUALE PER DISABILI

 “Ciao, sono ELISABETTA scrivo per raccontarti la mia esperienza con un ragazzo disabile.

 Mi occupo di massaggi (riflessologia plantare). Sono stata chiamata dalla mamma di questo ragazzo che al tempo aveva 25 anni, lo chiamerò MASSIMO, per mantenere il suo anonimato . La sua disabilità è dovuta ad un incidente motociclistico molto grave. Mesi di coma e paresi a metà corpo.

 Ho iniziato a lavorare su di lui quando era ancora in coma vigile e nell’arco di qualche anno, con l’aiuto di altri specialisti, dalla psicologa alla logopedista e il fisioterapista, siamo riusciti a rilassare il suo corpo per stare da solo in carrozzina. La sua mente è molto attiva, conserva una buona memoria, dotato di un intelligenza emotiva molto spiccata, sensibile e brillante nelle battute. Ha recuperato molto a livello mentale, meno a livello fisico. Non riesce a stare in piedi perchè ha paura, è molto rigido, le gambe le muove ma non avendo muscolatura fa fatica a sorreggersi e questo alimenta la sua paura. Nel corso degli anni abbiamo instaurato una bella confidenza e simpatia, tra massaggi conditi di chiacchere, abbracci, sorrisi.

 Durante le mie sedute, da quando è stato un grado di comunicare anche solo coi gesti , ha sempre mostrato il desiderio di toccarmi, aveva voglia di contatto oltre quello che potevo dargli.

 E quando ha potuto esprimersi a parole mi ha chiesto esplicitamente se poteva toccarmi dovunque, e magari fare anche altro!

 Parlando con la mamma di questo suo bisogno, ci siamo rese conto che serviva una donna, in modo sottile lei stessa mi chiese di permettergli qualcosa di più, ma ovvio io non potevo, mi sentivo a disagio, a rimettergli sempre a posto le mani, è stata una situazione difficile, provavo dispiacere per lui e nello stesso tempo capivo le sue necessità.

 Si è addirittura parlato di portare Massimo in Svizzera, ma sempre la morale e l’imbarazzo hanno vinto su questo pensiero.“

 Forse c’è da rivedere le “regole“ di queste operatrici e riconoscerne l’operato, in Italia siamo abbastanza indietro su tutto ciò!

 Massimo adesso ha 40 , è parzialmente autosufficiente, ha sempre bisogno di essere assistito e non credo sia mai stato aiutato sotto l’ aspetto sessuale.

 Ogni tanto lo incontro, non si è più parlato di questo argomento, anche lui come molti disabili nel nostro paese… viene distratto con altre attività che lo impegnano molto, è un ragazzo sereno, intelligente, seguito con amore da tutta la sua famiglia, ma l’aspetto sessuale credo sia rimasto cosi, un desiderio, un segreto nel suo cuore, un bisogno della sua carne, che resterà tale.

 Ora io non sono nessuno per dire cosa va fatto e cosa no, ma sono certa che se lui avesse potuto scegliere al tempo mi avrebbe detto si, …..portami da una bella donna per fare l’amore, per sentire l’amore fisico, per godere di un corpo che non sia solo il mio, per appagare ciò che mi manca, non posso chiedere alla mamma di portarmi lei.

 Forse adesso lui è cambiato e non ci pensa più, ma forse anche no. È giusto che un disabile debba non pensare all’amore, al sesso, all’erotismo ed alla passione?

 Non so a cosa poi porterebbe dargli la possibilità di farlo, forse innescherebbe meccanismi che lo porterebbero a desiderare sempre più spesso quei momenti e non so a che punto quindi sarebbe gestibile poi la situazione per la famiglia, o addirittura se lui potrebbe soffrirne, avendo provato una cosa che non può avere quando vuole…

 Trovare un equilibrio tra le due situazioni sarebbe l’ideale.

 Personalmente credo sia necessario aiutarli anche sotto questo aspetto, donna o uomo che sia, il come farlo solo uno specialista può dirlo.

L’assistente sessuale può e deve essere una figura in grado di interagire  con gli altri specialisti che si occupano di disabilità.

Grazie.“

 Vi lascio alle riflessioni che i due argomenti trattati possono aprire.

 

Continua a Leggere

L’Amore tantrico (con l’indirizzo del Dott. Tassiello per le vostre domande)

potete leggere un altro articolo attinente a questo cliccando sul link  http://www.piccologenio.it/wp-admin/post.php?ction=edit&post=462

Parlare dell’amore è semplice e complesso nello stesso tempo; sicuramente i poeti hanno avuto l’ardire e l’ardore di farlo prima e con la competenza che viene dal vissuto personale. Quando l’amore è inteso come il fare l’amore, il contesto di riferimento è la sessualità con le sue prerogative e riserve che la maggior parte delle persone hanno nel parlarne, più che nell’agirlo. L’amore tantrico ha una filosofia consolidata nel lungo tempo, con il fascino che viene da tutto ciò che è datato, che siano opere d’arte, monumenti o filosofie che hanno retto al logorio del tempo. Quindi parto dal che cosa rappresenta il Tantra, seguendo la descrizione di un autore contemporaneo: Jolan Cheng, il tao dell’amore. L’armonia sessuale secondo l’antica saggezza cinese. L’India ha stupito l’Occidente con il suo Kamasutra, scrive l’autore, la Cina stupisce ora con il suo Tao dell’Amore. Fra tutte le religioni e le filosofie, nessuna ve n’è libera e sconcertante quanto il taoismo.Oltre 2000 anni fa, i saggi taosti dedicarono pagine venerabili e ridenti alle arti amorose e alle tecniche dell’amplesso.<<Se riuscirete a fare l’amore cento volte senza eiaculare, potrete vivere una lunga vita >>, disse il grande medico taoista Sun S’Su-Mo. Il “coitus reservatus“, la cosiddetta “continenza maschile“, praticata in certe comuni americane dell’800, la karezza propagandata in Europa negli anni 20, infine alcune forme tantriche di unione e le tecniche arabe dell’Imsak (cioè del “trattenere“) non sono, secondo Chang, che echi parziali e distorti di questa singolare teoria dell’antica Cina: teoria di cui il Tao dell’Amore offre la prima esposizione rigorosa e completa. Ricco, come il Kamasutra, di incantevoli e minuziose osservazioni sulla Posizioni e sul Bacio, questo autore ha soprattutto il merito di proporre all’Occidente un’antica “ars amandi“ che sembrerebbe capace non solo di debellare i flagelli dell’eiaculazione precoce, dell’insoddisfazione femminile e del declino sessuale parallelo al declino dell’età, ma anche di offrire possibilità quasi illimitate di contatti e di pratiche devote su quelli che gli antichi cinesi chiamavano “i tappeti di preghiera e di carne“. Dicono ancora gli esperti dell’amore tantrico che “far bene all’amore non giova solo all’amore, ma anche alla salute“. Le donne dovrebbero cercare di avere relazioni sessuali appaganti, mentre gli uomini possono trarre vantaggi per la salute se intessono relazioni con compagne belle.
Anche alcune ricerche recenti, nelle università occidentali, confermano questi assunti.  Due studi rivelano che il buon sesso fa bene alla salute maschile e femminile. Le signore, per sentirsi meglio, dovrebbero mantenere una vita sessuale attiva e, sopratutto, appagante, mentre i maschietti stanno meglio semplicemente se si trovano in compagnia di una donna di bell’aspetto: questo provoca nei maschi un aumento dei livelli di cortisolo e testosterone, ormoni collegati alle sensazioni di benessere, attenzione e appagamento. Il primo studio è stato svolto presso la Monash University, in Australia, e ha indagato il rapporto tra la vita sessuale e il benessere psicofisico femminile. La ricerca, pubblicata sul “Journal of sex medicine”, ha considerato un campione di 295 donne, di età compresa tra i 20 e i 65 anni, che avevano almeno due rapporti sessuali al mese. Dai risultati raccolti dall’indagine è emerso che non è la frequenza degli incontri intimi a incidere sul benessere sessuale femminile, dato che spesso questi avvengono anche se la donna prova poco o nessun piacere, ma è la qualità dell’amplesso a incidere sulla soddisfazione e sulla salute psicofisica del gentil sesso.Concludo con ciò che afferma nel suo libro il maestro orientale Osho L’amore nel tantra…“I rapporti non sono qui per renderci felici o appagati. Se voi continuate a perseguire il fine della salvezza attraverso una relazione, continuerete a restare delusi. Ma se accettate che la relazione è qui per rendervi consapevoli anziché felici, allora il rapporto vi offrirà davvero salvezza, e voi potrete allinearvi alla Consapevolezza Superiore che vuole nascere in questo mondo. Per coloro che si attengono ai vecchi schemi, vi saranno ancor più dolore, violenza, confusione e pazzia.“
“Il Tantra si fonda sulla vita. Il Tantra è l’arte di vivere e di amare. Il Tantra è il metodo attraverso cui entri in rapporto con la tua sensualità, con la tua fisicità, con la tua sessualità. E tu ne hai paura perché ti è stato detto che in tutto questo c’è qualcosa di malato. Hai paura di incontrare il tuo corpo e il corpo dell’altro, perché in profondità temi di fronteggiare il tenore assoluto della morte nel sesso, quando sesso tocca un punto estremo”.
«Il sesso è una piccola morte e proprio per questo è in grado di donare gioia. Per un istante ti perdi, e quell’istante è l’orgasmo. In quell’istante sei pura energia, che vibra e pulsa. Senza un centro, senza un ego. Esci da te stesso, diventi vasto, immenso». Questo tema richiederebbe uno spazio molto più ampio, ma può essere una prima provocazione propedeutica ad altri momenti per approfondire questo argomento vitale oltre che stimolante. Insieme alle bellissime parole di Osho, che rappresentano la fonte della filosofia orientale, mi piace aggiungere un pensiero occidentale che viene da una forma di filosofia del benessere e che ci suggerisce di fare ginnastica, leggeri esercizi fisici, mangiare in maniera equilibrata, ed infine, ma non ultimo integrare l’alimentazione. Un suggerimento utile è il “trittico“ di cui  ho già fatto cenno, cioè il “PROVITALITY“ nome non casuale, in quanto contiene gli integratori nutrizionali per la nostra vitalità suggeriti dagli esperti. Per maggiori informazioni sul tema si può contattare il Dottor Francesco Tassiello all’indirizzo francesco.tassiello@tiscali.it  .

Continua a Leggere