Intervista a Zoe Rondini tratta dal sito www.consiglialibro.altervista.org

      

1) CIAO, PARLACI UN PO’ DI TE
Ciao e grazie per questa intervista. Allora diciamo che sono laureata in pedagogia; quest’anno ho svolto un progetto che ha visto coinvolti studenti dai 10 ai 25 anni, su: “handicap e narrazione di se“. Ho scritto e recitato nello spettacolo teatrale “La cantastorie Zoe“, tratto da alcuni capitoli del mio breve romanzo di formazione “Nata viva“. Entrambe queste opportunità hanno avuto un successo ed una richiesta di un seguito anche in altri contesti, per coinvolgere altri ragazzi ed adulti. La mia più grande aspirazione è che ciò mi possa portare o per lo meno indirizzare ad un lavoro retribuito. Incrociamo le dita e staremo a vedere!

2) DI COSA PARLA IL TUO LIBRO?
“Nata viva“ è un breve romanzo di formazione; è la mia autobiografia e quindi parla di tante “disavventure scolastiche“, dei bellissimi viaggi che ho avuto l’opportunità di intraprendere, dei giochi e cartoni animati della mia generazione (sono nata agli inizi degli anni ’80). In questo libro rapsodico ci sono una serie di ostacoli, che in parte ho superato, e che possono appartenere ed essere condivisi da tanti lettori. Il tutto è narrato con molta ironia ed autoironia, è la cosa che mi stava più a cuore e che mi ha dato maggior soddisfazione: far sorridere e ridere chi con passione legge le mie pagine. In particolare molti adulti mi hanno riferito che si erano  divertiti e che la sera riponevano il libro sul comodino ripromettendosi di arrivare presto all’epilogo delle varie vicende!

3) COSA TI HA SPINTO AD INIZIARE A SCRIVERE?
Ho sempre amato scrivere: a nove anni iniziai a scrivere una fiaba per altri bambini. Dopo poco ho capito che ero ancora troppo piccola per un’impresa così ardua ed rinunciai.
A tredici anni iniziai una lunghissima ed importante avventura: scrivere la mia autobiografia!
Molte persone mi chiedevano: “come mai a soli 13 anni già scrivi le tue memorie? non ti sembra un po’ presto?“- La risposta che ancora  oggi sento molto attuale è che l’idea di fermare su carta il mio vissuto mi è nata in seguito ad un episodio doloroso. Era l’estate 1994 quando Rickie, il secondo marito di mia madre è venuto a mancare. Avevo l’esigenza di ricordate tutto di lui e degli anni nei quali mi ha fatto da padre. Crescendo continuai a scrivere non solo di Lui, ma anche delle persone che vedevo ogni giorno a casa ed a scuola, dei mie pensieri, di tutta la mia vita.
La mia adolescenza, ed un po’ tutta la mia vita, è stata “diversa“, per un motivo che è ben narrato nell’opera e che non vorrei svelare in questa intervista. In quegli anni la scrittura mi ha aiutato molto a non sentirmi sola, a passare il mio tempo libero in completa autonomia, a ragionare riflettere e quindi anche a crescere. Per tornare alla tua domanda “cosa mi ha spinto ad iniziare a scrivere“ direi che la risposta è da prima il dolore acuto di un lutto improvviso e famigliare, e poi la crescente consapevolezza di una mia “caratteristica“, oggi la definirei così… Ecco gli elementi  che mi hanno spinta a scrivere sia per me stessa sia per gli altri.

4) COSA NE PENSI DEGLI EDITORI E LETTORI ITALIANI?
Direi che i lettori italiani sono sempre più attenti ed informati sui libri, ma un dato significativo è che negli ultimi anni la fiera del libro di Torino (la più prestigiosa in  Italia) ha riscontrato un maggior numero di visitatori ma anche un netto calo nelle vendite. Questo mi porta a supporre che i lettori ci tengano ad essere ben informati, ma poi possono subentrare vari motivi che li scroraggino all’acquisto (prezzi troppo alti, la possibilità di scaricarsi un testo facilmente e gratuitamente, o anche poca scelta nel genere preferito) quindi perché comprare il caro vecchio libro cartaceo? A meno che non sia un must da tenere assolutamente in bella vista nel salotto di casa!
Per quanto riguarda gli editori Italiani, penso che le grandi case editrici dovrebbero aprirsi un po’ ai giovani talenti e dar loro almeno una possibilità, magari riservandoli una piccola area e specifiche collane. Non trovo giusto che gli aspiranti scrittori possano pubblicare solo con piccoli e medi editori e quindi faticare molto di più per farsi conoscere, o per avere una buona distribuzione in libreria.
C’è solo una grossa casa editrice che da poco ha aperto un progetto rivolto ai giovani autori, ma i libri pubblicati non sono presenti nelle tantissime librerie di questo editore; è quindi possibile solo l’acquisto on-line scaricando a pagamento l’E-Book o ordinando la versione cartacea che esteticamente non è ben curata e rifinita.
In Italia sono pochi gli scrittori che vivono facendo solo questo bel mestiere, eppure dall’800 a giorni nostri se ne sono aperte tante di case editrici. Vedo la situazione editoriale un po’ troppo chiusa e cristallizzata, basata su regole che  non sono mai abbastanza evolute a differenza delle idee, delle prospettive, delle abitudini delle persone e  del mondo del lavoro.

5) COSA TI ASPETTI DAL TUO LIBRO E CHE PROGETTI HAI PER IL FUTURO?
Grazie al libro ho intrapreso il progetto nelle scuole, ho recitato in teatro ed ho avuto l’opportunità di conoscere persone umanamente molto ricche ed interessanti, spero che tutto questo continui anzi cresca! Spero di arrivare quanto prima alla seconda edizione di “Nata viva“, mi auguro che venga letto da ancora tante persone. Vorrei entro due o tre anni pubblicare un  secondo libro, mi sto impegnando molto per tutti questi progetti. Speriamo bene!

Potete richidere una copia del breve romanzo di formazione “Nata viva“ scrivendo una mail ad info@piccologenio.it   la spedizione è gratuita 🙂 non esitate!!!!!!!!

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