Incipit Nata Viva

Zoe Rondini
Premessa
“Nulla di utile”

Quando ero piccola tutti mi dicevano che ero uguale agli altri bambini, poi crescendo mi è venuto qualche dubbio. Adesso mi domando quand’è che ho cominciato a capire che avevo qualcosa che mi “distingueva” dagli altri, qualcosa che non permetteva loro di accettarmi, li metteva a disagio. Non a tutti si intende, ma già dal modo in cui la gente si avvicinava a me, riuscivo subito a distinguere se una persona era sensibile, senza pregiudizi e senza imbarazzi, oppure no. Forse ho percepito questo fin dall’asilo, visto che i miei primi ricordi risalgono a quegli anni, forse da molto, molto tempo prima, quando osservavo gli altri bambini sgambettare dall’interno dell’incubatrice. O forse l’avevo già intuito quando mi trovavo nella pancia di mia madre e avevo tutta quella fretta di uscire e tutta quella paura, non potevo non aver paura, “qui sono al sicuro”, devo aver pensato. Non volevo ritrovarmi in un mondo troppo grande per me, troppo rumoroso, pieno di doveri e regole da rispettare. Dove tutti corrono e poche persone hanno tempo e voglia di aiutare chi resta indietro.”La nascita è un cambiamento troppo grande per me”, devo essermi detta, e io ho sempre temuto i cambiamenti. Non so dire quando ho intuito che avevo qualcosa di “diverso”, ma so che la consapevolezza della mia diversità l’ho acquisita piano piano, crescendo, sentendo gli altri bambini che di nascosto ridevano e parlavano di me e dicevano «guarda i suoi scarabocchi». O quando rimanevo seduta ad osservare tutti gli altri muoversi, bambini che correvano, dispettosi e allegri, saltavano, salivano e scendevano dagli alberi, dalle altalene, dai muretti alti, ogni giorno sempre più alti. E poi c’erano i grandi che sempre dovevano andare da qualche parte, sempre avevano qualcuno da chiamare, da andare a cercare, qualcun altro con cui stare. Non capivo perché avessero bisogno di muoversi tanto. Forse sto meglio io, non mi stanco come loro, posso giocare qui per terra, potrei giocare qui in ginocchio per interi pomeriggi. Mi dicevo questo e non pensavo a quello che mi mancava.

Ti potrebbero interessare anche:
Nata viva: il coraggio di ribellarsi ad un destino predeterminato

Dal sito Crederciperessere (http://crederciperesserci.blogspot.it/2014/05/nata-viva-il-coraggio-di-ribellarsi-ad.html) C’è chi si trova “proiettato” nel mondo ed invece di scegliere la propria vita ed il proprio percorso decide di lasciarsi portare dalla corrente, o lasciarsi vivere  “a come viene”, alla meno peggio. C’è invece chi comincia il proprio percorso con delle  difficoltà accessorie, con delle “barriere all’ingresso”, che gli impedirebbero […]

Leggi di più
Articolo su “Nata viva“, uscito sull’Osservatore Romano il 26 luglio 2012

Dall’inserto “donne chiesa mondo“. Scritto da Giulia Galeotti NATA VIVA sull’Osservatore Romano versione pdf, nella seconda pagina c’è l’articolo di “Nata viva” “Rimango cinque minuti completamente senza respirare. Si tratta solo di cinque minuti, ma sono i primi della mia vita“, scrive la ventottenne Zoe Rondini (uno pseudonimo) nel suo racconto autobiografico Nata Viva (Albatros, 2011) […]

Leggi di più
Nata viva sbarca a Messina!

Mercoledì, 22 aprile 2015, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne – Polo Universitario Annunziata, il Comitato Unico di Garanzia (CUG) e il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (DICAM) dell’Università degli Studi di Messina organizzano l’evento Narrare la disabilità tra parole e musica.

Clicca sull’immagine per aprire il PDF:

Leggi di più