“Nata viva“, ovvero… sul bello di esistere.

 Di Gianfranco Chieppa

 Pomeriggio di primavera: ero in treno diretto verso una città vicina dove  avevo un appuntamento con la famiglia di un ragazzo meraviglioso, un ragazzo autistico, che già avevo avuto modo di conoscere. Mi restava di conoscere i genitori

 per poi passare del tempo con il loro figlio. Tempo che in seguito si è rivelato stupendo.

 Durante il viaggio in treno, decisi di leggere  un libro, il cui titolo mi aveva incuriosito particolarmente, libro che mi è arrivato direttamente dall’autrice, a cui vanno i miei complimenti per aver scritto un’opera particolarmente emozionante. “NATA VIVA“, questo il titolo. Prima di accingermi alla lettura, avevo dato inizio ad alcune mie riflessioni, come: nata viva…certo si nasce e si è vivi e felici di vedere il sole, il mare, il cielo, nata viva… e pronti a ridere, piangere, abbracciare le persone che ami, nata viva… e pronti a vedere le bellezze del mondo, ma soprattutto: nata! C’è tanta bellezza che risiede in tutto questo. Ma il bello, con tutto quello che circonda il nascere, non è sufficiente alla vera espressione della vita intera. Il bello del nascere vivi non risiede solo nell’essere vivi ma si completa con la consapevolezza della vita stessa.

Non voglio  raccontarvi il libro, ma con voi, riflettere sulla storia, sull’importanza di sentirsi parte di un mondo, di una società dove chi non ha l’intelligenza di comprendere, abbia almeno il buon senso del rispetto. L’importanza di avviare la vita verso una realizzazione, una serenità, una felicità, sentimenti che non conoscono e non hanno nessuna intenzione di fare differenze di persone, se non attraverso la cultura.

Sfogliando le prime pagine del libro, ho subito colto una parte che vi riporto di seguito: Non volevo ritrovarmi in un mondo troppo grande per me, troppo rumoroso, pieno di doveri e regole da rispettare. Dove tutti corrono e poche persone hanno tempo e voglia di aiutare chi resta indietro.

Leggendo questa frase ho subito colto la sensibilità vera e profonda, questa per me è la vera diversità, diversità da chi la sensibilità l’ha dimenticata da qualche parte del suo animo.

Paura di trovarsi in un mondo, dove la gente non ha tempo per riflettere, non ha la capacità di immergersi nella comprensione del disagio altrui, e aiutarlo anche con un semplice sorriso.

Pagina dopo pagina, le parole, i pensieri, le verità, la storia  si disegnava davanti ai miei occhi, con una grande capacità descrittiva. Rivedevo nella  storia aspetti condivisibili, aspetti di vita di tutti i giorni, dove  diversità, è semplicemente un termine, ovvero, diversi  lo siamo tutti, diversi da altri e unici nella nostra diversità.

Quando ho concluso la lettura del libro, mi sono accorto di aver letto un libro affascinante, un libro che racconta la vita di una bambina che diventa ragazza e donna, la vita di una persona.

Il mio consiglio e di leggere questo libro, che ha la capacità di trascinarvi con dolcezza alla sua lettura e pagina dopo pagina vi conduce verso una  riflessione, dimenticando una diversità, ma vi accorgerete di leggere la storia di una persona, nata si viva, ma consapevolmente esistente.

 NATA VIVA di ZOE RONDINI edizione Albatros.

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