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Zoe a Radio Freccia Azzurra

Di seguito i file audio e le foto dell’intervista al programma radiofonico “Chi c’è in classe” andato in onda su “Radio Freccia Azzurra“; la web-radio gestita dai bambini di una quinta elementare della scuola Perlasca di Roma. E’ un progetto educativo promosso dall’Associazione Matura Infanzia e dal Circolo Gianni Rodari. 

intervista Mp3

Link all’ intervista

 

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Potete trovare il volume sul sito della Socetà Editrice Dande AlghieriAmazonIbs. 

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Vi presento il portale

Il portale Piccologenio nasce dalla mia vocazione per la scrittura e la comunicazione.

Nei primi anni dopo il suo esordio in rete l’8 marzo 2006, è stato un piccolo blog, con poche categorie che trattavano alcune tematiche inerenti la disabilità, i film e i miei racconti. Con il tempo sono cresciuta, è maturato il mio spirito d’osservazione; la narrazione del sè mi ha sempre aiutata a capire meglio me stessa e la realtà che mi circonda. Ho sviluppato esperienza ed interesse per la pedagogia; tutte le tematiche inerenti al mondo delle disabilità, in particolar modo come questa  percepisce e viene percepita in contesti quali: la famiglia, la scuola, il cinema, il teatro, la rete… Così da pochi scritti sono passata a creare un portale su disabilità e tematiche culturali che più mi appassionano e sento urgenti.

Pubblicare il romanzoNata vivae realizzare l’omonimo cortometraggio con la regia di Lucia Pappalardo e l’Associazione Nazionale Filmaker e Videomaker Italiani   mi ha portato a creare una apposita categoria: questa vuole essere un modo per imprimere, catalogare ed esporre i riconoscimenti ed i progetti tutt’ora in corso che hanno preso vita dal romanzo di formazione e dal mini-film.

Un progetto importante è: “Disabilità e narrazione di sé; come raccontare le proprie piccole e grandi disabilità”; è stato ripetuto dal 2012 ad oggi ed ha come intento la prevenzione al bullismo e rispetto delle differenze. Le classi dove si è svolto comprendono bambini e ragazzi dai 10 ai 18 anni.

Essere Zoe Rondini, autrice, pedagogista e blogger mi ha fatto trovare il mio posto nel mondo e nel mondo del lavoro. È grazie alla mia diversità ed al racconto di essa che ho molte soddisfazioni umanamente e professionalmente. Ho anche la possibilità di esprimere le mie idee tramite le lezioni universitari, convegni e simposi.

Nei primi anni da blogger ho avuto diverse collaborazioni creando varie sezioni che affidavo ad altri, queste sono:  fondazione26; Teatro dell’oppresso; English Theatre of Rome; A.n.g.e.t; la psicologa risponde e hadicap e sessualità. Tale scelta è poi stata abbandonata: non si tratta di un giornale e non ho più paura di non essere in grado di arricchire questo spazio virtuale con contenuti nuovi e multimediali.

Un passaggio molto importante per la mia scrittura sul web e formazione è stata l’esperienza presso il giornale online Piuculture, questa mi ha dato l’opportunità di apprendere e mettere in pratica la scrittura giornalistica più sintetica, essenziale ed immediata. La testata  mi ha anche dato l’opportunità di cimentarmi con la scrittura dei socialnework, queste nuove competenze mi hanno dato un  riscontro positivo ai post che riguardano i contenuti di Piccologenio e Nata viva. Grazie a Facebook e Twitter, mi contattano molte persone con disabilità e le loro famiglie per complimentarsi e chiedermi consigli sulle terapie, i problemi scolastici, vita indipendente, amore e sessualità.

Le categorie che aggiorno di più sono: Nata viva; Articoli della redattrice e Amore e sessualità, sfatiamo i tabù; in quest’ultima cerco di affrontare tali tematiche sfatando miti e pregiudizi. L’intento è da una parte offrire risposte concrete a chi ha un handicap e desidera fare certe esperienze e dall’altra affrontare  le tematiche dell’amore, della sessualità e dell’educazione sentimentale di tutti perché ritengo che tali tematiche ci rendano tutti uguali e tutti diversi: non è saggio negarli o reprimerli portando il disabile a farsi un’idea sbagliata o a esasperata.

Per il futuro spero di rendere il portale sempre più utile alle persone con varie disabilità, alle loro famiglie, a chi è vittima di bullismo e a chi, per diversi motivi si rapporta con questi temi: spero di contribuire ad una cultura dell’inclusione e del rispetto delle differenze. Penso che l’inclusione significhi  accettare le differenze di ognuno e condividere delle esperienze importanti. Contesti come la scuola, in mondo del lavoro, lo sport, il teatro… possono essere fondamentali per costruire un tessuto sociale positivo ed è a questi che mi rivolgo e con i quali vorrei collaborare con la scrittura, i mie studi pedagogici e la recitazione.

Guarda il mini-film:

Nata viva

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Film e Libri

 Placenta
Diciotto racconti di piccoli e Grandi
Autore: Matteo Frasca

Racconti o poesie? Nell’uno o nell’altro caso, questo libro ci offre 18 occasioni per vivere una storia dove piccoli e grandi si incontrano e si confrontano, 18 metafore narrative con cui il giovane autore ci spinge nei meandri dei più terribili, profondi, meravigliosi e coinvolgenti rapporti generazionali.

Una leggenda narra di una mamma che non voleva partorire. Non voleva abortire. Voleva tenersi il bambino dentro, ecco tutto.
E così avvenne, il bambino non nacque.
“Se non è nato, non potrà mai morire” pensò la mamma. “In questo modo anch’io non morirò e vivremo sempre insieme”.
I piccoli e i Grandi vivono in mondi completamente diversi… quasi sempre. A volte, infatti, i sogni di entrambi coincidono e allora la placenta diventa veramente un mondo a parte, il contatto reale tra due mondi altrimenti lontani e incomunicabili. I racconti di Matteo Frasca narrano, attraverso l’ironia fantastica che li connota, lo svelamento dell’innocenza dell’infanzia, il recupero della parte bambina che è presente, magari nascosta, in tutti noi. Nel mondo di Placenta l’aria è rarefatta, leggera e allo stesso tempo carica di senso critico. I piccoli, con la loro personalissima filosofia di vita, i gesti e le parole, contribuiscono a mutare radicalmente la visione utilitaristica dei grandi, impegnati nella maggior parte dei casi a valorizzare se stessi e incuranti dei bisogni o dei semplici desideri di chi, stupefatto, li osserva e non comprende il perché delle loro azioni. Leggere questa raccolta significa compiere un viaggio, partire dal profondo e al profondo arrivare. Significa che, almeno per una volta, i giochi dei piccoli e dei Grandi possono essere gli stessi.
«Mi interessa pensare alla scrittura come ad uno smascheramento delle ovvietà. Credo che nulla sia ovvio o scontato quando diventa narrabile. Quando si parla, troppo spesso non si “racconta” ma si “rendiconta” e tante sfumature si perdono, così come viene a mancare l’incanto, la lentezza, l’universo sconfinato delle parole. Scrivere mi aiuta a dare importanza a quello che sfugge ma che continuamente è sotto i nostri occhi. La parola analizza, ferma il mondo e lo re-inventa. Il mio sogno è riuscire a parlare un giorno, grazie alla scrittura, come i piccoli cantastorie, come leggeri ma epici narratori di infinite novelle svelanti noi stessi.»
Matteo Frasca
Casa editrice: Il Filo
Anno di pubblicazione: 2007
ISBN: 978-88-7842-746-4

il libro è in vendita su molti siti, qui ne riporto un paio:

http://www.lafeltrinelli.it/products/2479993.html;jsessionid=B7A7EDB0E0BA593F5776A0A1C2132573.applprod04?atd=1583242

http://www.ibs.it/code/9788878427464/frasca-matteo/placenta-diciotto-racconti.html

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